mercoledì 29 giugno 2016

LA GUERRA FREDDA NON E' FINITA. M. TONELLI, La nuova “Guerra Fredda” in Polonia: smantellati 229 monumenti dell’Armata Rossa, LA STAMPA, 29 giugno 2016

L’ Armata Rossa Sovietica è entrata in Polonia per ben due volte. Nel 1920 durante la guerra Polacco-Bolscevica e nel 1939 subito dopo l’attacco della Germania nazista. Il Paese è disseminato di monumenti che ricordano i caduti sul suolo polacco: sono centinaia e la maggior parte ricordano i combattenti morti durante l’offensiva contro la Wermacht tedesca, finita poi con la presa di Berlino. Sono passati quasi ottant’anni, e il Paese si trova nel bel mezzo di una nuova “guerra fredda” con la Russia. Non c’è solo l’inizio dei lavori della seconda base dello scudo antimissilistico della Nato Aegis Ashore, o l’esercitazione militare a ridosso dei confini russi messa in piedi nel mese scorso. La rimozione del passato sovietico diventa un nuovo gradino dell’escalation di tensione con Mosca.  

lunedì 27 giugno 2016

DOPO IL REFERENDUM INGLESE. INTERVISTA CON LA SOCIOLOGA S. SASSEN. G. BATTISTON, Questi leader europei se la meritano la Brexit, L'ESPRESSO, 27 giugno 2016

n voto, di classe, contro l'arroganza della leadership europea e l'insistenza con cui ha adottato politiche economiche che hanno arricchito pochi e impoverito molti. É così cheSaskia Sassen, autorevole studiosa dei processi di globalizzazione, interpreta il voto che condurrà il Regno Unito fuori dall'Unione europea.

domenica 26 giugno 2016

IL DISCORSO DI STARACE E LA MUTAZIONE ANTROPOLOGICA DEGLI ITALIANI. QUALCHE FRASE PER RICORDARE DOVE SIAMO FINITI. C. FRECCERO, La lezione di Starace, l’inerzia dei media italiani, IL MANIFESTO, 2 giugno 2016

Il  15 aprile scorso l’ad di Enel Francesco Starace, persona di fiducia del nostro premier Matteo Renzi, intervenendo presso l’università Luiss con una lezione sulle sue tecniche aziendali innovative, ha tra l’altro dichiarato: «Per cambiare un’organizzazione ci vuole un gruppo sufficiente di persone convinte di questo cambiamento, non è necessario sia la maggioranza, basta un manipolo di cambiatori. Poi vanno individuati i gangli di controllo dell’organizzazione che si vuole cambiare e bisogna distruggere fisicamente quei centri di potere».


«Per farlo – ha proseguito Starace – ci vogliono i cambiatori che vanno infilati lì dentro, dando ad essi una visibilità sproporzionata rispetto al loro status aziendale, creando quindi malessere all’interno dell’organizzazione dei gangli che si vuole distruggere. Appena questo malessere diventa sufficientemente manifesto, si colpiscono le persone opposte al cambiamento, e la cosa va fatta nella maniera più plateale e manifesta possibile, sicché da ispirare paura o esempi positivi nel resto dell’organizzazione. Questa cosa va fatta in fretta, con decisione e senza nessuna requie, e dopo pochi mesi l’organizzazione capisce perché alla gente non piace soffrire».
(...)
Il discorso di Starace avrebbe suscitato una insurrezione in Italia negli anni ’70 e forse avrebbe il suo effetto anche nella Francia di oggi. Di sicuro non è passato inosservato in Cile.
Ma è invisibile da noi perché conforme a quella «rottamazione» di valori che gli italiani hanno ormai introiettato. O almeno la maggioranza degli italiani.

SULLA RIFORMA DELLA SCUOLA. P. ERCOLANI, La cattiva Scuola, IL MANIFESTO, 24 maggio 2016

Un velo di ipocrisia e inettitudine ricopre il nostro Paese.
Un velo che, come i fumi di una nube tossica, è sceso lentamente ma si è posato inesorabilmente, dopo che per decenni abbiamo mortificato e spento tutto ciò che è sapere, formazione, preparazione di nuove generazioni al fine di affrontare tempi incredibilmente mutati e complessi.
Proprio in questi tempi così complessi, dove la troppa luce produce una cecità che ci rende incapaci di scorgere l’essenziale, possono essere gli episodi a rivelarsi capaci di oscurare il superfluo e quindi illuminare ciò che davvero conta.
In questo caso mi riferisco a due episodi recentissimi.

TELEVISIONE ALL'ITALIANA. VESPA E BRUNETTA AL TEMPO DI RENZI. G. CRAPIS, L’onorevole Vespa e l’ospite Brunetta. Una replica di quel siparietto del ’92, IL MANIFESTO, 25 giugno 2016

Giovedì sera la puntata speciale di Porta a Porta sul referendum inglese ha riservato un inedito, imprevedibile, imperdibile, siparietto: «Onorevole Brunetta lei è impazzito!» ha esclamato Vespa all’ennesima interruzione del deputato di Forza Italia, per poi avvicinarglisi pericolosamente e ingiungergli un perentorio «stia al suo posto!». «Anche lei stia al suo posto!». «No, lei è un ospite e deve stare alle regole!»: la singolare “affruntata” è sembrata per un attimo precipitare. Prima che il politico azzurro s’impappinasse definitivamente: «Anche lei è un ospite! Onorevole Vespa».

DOPO IL REFERENDUM INGLESE. L. CLAUSI, Sassoon: “Ora ci vuole più Europa, servirebbero politici temerari e determinati”, IL MANIFESTO, 26 giugno 2016

Donald Sassoon è professore emerito di Storia europea comparata presso il Queen Mary College dell’università di Londra. Allievo di Eric Hobsbawm, si è occupato di storia del comunismo italiano, del socialismo e dei consumi culturali europei. Attualmente sta lavorando a un volume sulla parabola del capitalismo globale.

DOPO IL REFERENDUM INGLESE. LA GUERRA DEI DATI E DEI FLUSSI ELETTORALI. C. CLERICETTI, Brexit, ma quali giovani e quali laburisti..., LA REPUBBLICA, 26 giugno 2016

Nel commenti a caldo del voto sul referendum inglese vengono ripetute più volte due interpretazioni che le indagini successive al voto stanno smentendo: inutilmente, sembra, visto che si continua a farne uso.

LA BUONA SCUOLA E IL RIFIUTO DELLA MERITOCRAZIA A BOLOGNA. I. VENTURI, Il bonus scuola lo restituiremo”: la rivolta dei prof a Bologna, LA REPUBBLICA, 26 giugno 2016

BOLOGNA - Il bonus? "No grazie". Piuttosto sarà restituito alla scuola, per progetti dedicati agli alunni più deboli. "Noi non lo accetteremo". È il gran rifiuto degli insegnanti al premio previsto dalla riforma della Buona scuola per quelli che saranno giudicati migliori nei propri istituti. Nella settimana calda dei collegi dei docenti, prima delle vacanze, dove si decide appunto del riconoscimento, monta la protesta a Bologna. Una contestazione che parte dalla periferia, dall’istituto comprensivo cittadino più grande, il numero 14, a Borgo Panigale e Casteldebole: cinque elementari, le medie Volta, 1.358 alunni, il 28 per cento stranieri, 177 insegnanti. Qui giovedì scorso, all’ultimo collegio dei docenti, in 72 hanno firmato la “dichiarazione di indisponibilità a ricevere il bonus”.

DOPO IL REFERENDUM INGLESE. D. FUSARO, Brexit, Gran Bretagna la prima a sottrarsi alla dittatura finanziaria dell’Unione europea, IL FATTO, 24 giugno 2016

Ebbene sì, la Gran Bretagna ha espresso forte e chiaro il suo voto per l’abbandono dell’Unione Europea. È una giornata storica e memorabile. Al di là di ogni aspettativa.
Ed è verosimilmente solo l’inizio. L’effetto domino è auspicabile. Una dopo l’altra, cadranno tutte le caselle di questo edificio, sempre più simile a un’immensa prigione finanziaria, che è l’Unione Europea.

DOPO IL REFERENDUM INGLESE. G. FERRARA, Brexit, uscire da Ue e Euro non è sufficiente: il problema è il neoliberismo, IL FATTO, 26 giugno 2016

Con l’esito referendario della Gran Bretagna, festeggiano coloro che da anni denunciano come un progetto lodevole di Europa, fatto di fratellanza tra popoli, fosse diventato solo una bella mascheraal di sotto della quale si celava il fascismo finanziario che domina i nostri tempi. Denunciare questo inganno ha significato subire i peggiori appellativi dai tanti che non avevano, e non hanno, quella capacità di visione e quell’onestà intellettuale di comprendere la differenza tra Europa, Unione Europea ed Euro. Ma il vero dramma è che a festeggiare non sono solo coloro che denunciavano come l’Europa fosse diventata un grande lager economico, ma che tuttavia anelavano a un’idea aperta e solidale tra i popoli. A festeggiare, infatti, sono anche coloro che hanno una visione provinciale, chiusa verso l’altro, soprattutto se è diverso e povero.

mercoledì 22 giugno 2016

TELEVISIONE PUBBLICA E TELEGIORNALI RAI. SE LA VITTIMA NON E' ITALIANA...di MARIO FAGOTTO

I due telegiornali serali del 21 giugno della RAI (RAI 1 e RAI 2) si segnalano per aver dato la notizia del presunto stupro di una bambina di 9 anni (Maria Ungureanu, di origini rumene) 



circa 20 minuti dopo l'inizio del telegiornale. Come si spiega una cosa del genere quando, da anni, siamo stati abituati al lancio di notizie altrettanto drammatiche fin dai primissimi minuti dei TG? Non è questo il Paese in cui, nei media, hanno trovato fino a ieri tanto spazio storie di infanticidi e femminicidi violenti?? Che cosa ha questa tragica vicenda di così diverso da non meritare lo stesso trattamento?

SISTEMI SANITARI CRISI ECONOMICA E SOFFERENZA SOCIALE. DA VENERDI' DI REPUBBLICA, 17 giugno 2016

http://kikukula4.blogspot.it/2016/06/politiche-della-sanita-e-aumento-della.html

martedì 21 giugno 2016

SOCIOLOGIA DELLA POLITICA. ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016. I. DIAMANTI, La fede politica che perde le radici, LA REPUBBLICA, 21 giugno 2016

Queste elezioni amministrative segnano, indubbiamente, una svolta. Annunciata da qualche tempo, ma oggi evidente. E irreversibile. La riassumerei in questo modo: in Italia il voto non ha più una geografia.

lunedì 20 giugno 2016

IL PENSIERO UNICO DEGLI AMMINISTRATORI DELEGATI. C. FRECCERO, La lezione di Starace, l’inerzia dei media italiani, IL MANIFESTO, 2 giugno 2016

Il  15 aprile scorso l’ad di Enel Francesco Starace, persona di fiducia del nostro premier Matteo Renzi, intervenendo presso l’università Luiss con una lezione sulle sue tecniche aziendali innovative, ha tra l’altro dichiarato: «Per cambiare un’organizzazione ci vuole un gruppo sufficiente di persone convinte di questo cambiamento, non è necessario sia la maggioranza, basta un manipolo di cambiatori. Poi vanno individuati i gangli di controllo dell’organizzazione che si vuole cambiare e bisogna distruggere fisicamente quei centri di potere».

domenica 19 giugno 2016

IL CONSENSO DEGLI INTELLETTUALI ATTORNO A RENZI. M. REVELLI, Una generazione senza eroi, IL MANIFESTO, 19 giugno 2016

Sono state settimane pesanti quelle in cui Matteo Renzi ha provato a sovrapporre la sua crociata per il sì al referendum costituzionale d’autunno alla campagna per i «suoi» sindaci alle amministrative, prima di accorgersi dell’errore commesso e farsi prudentemente da parte.

LICENZIARE E' DI SINISTRA. B. MANFELLOTTO, Ora è di sinistra licenziare 
i furbetti del cartellino, L'ESPRESSO, 18 giugno 2016

E in effetti  fa una certa impressione vedere sulla prima pagina dell’“Unità”, quotidiano pur sempre fondato da Antonio Gramsci, un editoriale dal titolo “Quando licenziare è di sinistra”. Già, quando? Leggiamo: «Licenziare chi non lavora non solo è giusto, ma è anche di sinistra. Può sembrare scontato che mandare a casa chi non fa il proprio dovere rubando tempo e denaro anzitutto ai propri compagni di lavoro sia un atto così normale da non meritare commenti. Purtroppo non lo è se l’ovvio (“Gli assenteisti saranno licenziati”) diventa un titolo per tv e giornali: nella pubblica amministrazione non è detto che è licenziato chi non si presenta in ufficio o timbra il cartellino e poi va in palestra o a fare la spesa».

sabato 18 giugno 2016

GRAN BRETAGNA. REFERENDUM SULL'EUROPA E SCUOLA INGLESE. A. MARMIROLI, Skin: “Noi fuori dall’Europa? Colpa della scuola e dei cattivi giornali”, LA STAMPA, 18 giugno 2016

Ama l’Italia, ne è entusiasta, le piace stare da noi. Ma è anche è tanto addolorata e arrabbiata per quello che sta accadendo nel suo Paese. Skin, a Milano per il lancio della campagna del gelato di cui è testimonial, si racconta con passione. Anche dietro le quinte è empatica come lo era a X-Factor con i suoi ragazzi. Non è un caso che sia stata scelta lei, inglese, per un prodotto italianissimo: per la simpatia e la notorietà, per il volto espressivo e fotogenico, o per la voce così caratteristica (la campagna è per stampa e radio: in entrambi i casi non c’è bisogno di presentarla).


venerdì 17 giugno 2016

lunedì 6 giugno 2016

LA FINE DEL SINDACO ALL'ITALIANA. DAL 1992 AD OGGI. F. BEI, Il fascino smarrito del sindaco, LA STAMPA, 4 giugno 2016

L’indifferenza e a volte la noia che hanno circondato questa campagna elettorale potranno essere misurate domenica con il dato dell’affluenza. Ma, al di là dei numeri, c’è una questione che si può intanto affermare senza smentite e che ciascuno ha potuto sperimentare di persona nelle discussioni in famiglia o sul posto di lavoro: i sindaci non scaldano più i cuori. L’ultimo baluardo della «bella politica», quella più vicina ai cittadini, è un rudere.  

mercoledì 1 giugno 2016

COLONIALISMO DIGITALE. FACEBOOK E CONOSCENZA. DA LA STAMPA, 20 maggio 2016

http://kikukula2.blogspot.it/2016/05/colonialismo-digitale-facebook-e.html

COLONIALISMO DIGITALE. EBOOK E LIBRI TRADIZIONALI. DA LA STAMPA, 18 maggio 2015

http://kikukula2.blogspot.it/2016/06/colonialismo-digitale-ebook-e-libri.html

PROPOSTA DI LEGGE PER LA LEGITTIMA DIFESA. L. MILELLA, Più facile sparare per difesa. Un milione di firme per il sì alla nuova legge, LA REPUBBLICA, 1 giugno 2016

ROMA. A Ravenna 23mila. A Viterbo 19.950. A Trento 5.200. A Saluzzo 3.200. A Lanciano 3.500. A Porcia 2.690. A Calvisano 2.600. A Carpi 2.500. Ad Azzano Decimo 2.228. Ad Arzignano 2.100. A Niscemi 1.987. A Monselice 1.982. A Cervinara 1.560. Un milione di firme per cambiare la legge sulla legittima difesa e fare una legge che non mandi in galera chi spara per difendersi e lo costringa pure a risarcire il ladro se, com’è accaduto, il cane lo ha morso.