martedì 19 gennaio 2021

RI-RI-PROPOSTE. RENZUSCONI. FARE IN MODO CHE RENZI DIVENTI IL SUCCESSORE DI BERLUSCONI. COSI' SI POTRA' TENTARE DI COSTRUIRE UNA SINISTRA DALL' IDENTITA' PIU' LIMPIDA. M. FAGOTTO, 14 aprile 2013

Potrebbe essere che fra Renzi e Berlusconi si sia cercato un accordo per la costituzione di un partito che avesse avuto l'intento di eliminare, all'interno del PD e del PDL, quelle presenze ideologicamente ingombranti   che sono state d'intralcio, almeno in Italia, per la piena realizzazione di quel liberismo selvaggio attuato 30 anni fa sia da Reagan, negli USa, che dalla Thatcher in Gran Bretagna?
Fantapolitica? Vediamo...



1. Non ha forse Berlusconi sempre sostenuto che la sua "rivoluzione liberale" non è riuscita per gli impedimenti frapposti dai socialisti e dagli ex- missini con cui il PDL ha dovuto coabitare in questi anni?
2. Non ha forse Berlusconi elogiato ripetutamente la Thatcher? ("Per me è stata un modello, un esempio. Quando nel '94 sono entrato in politica ho sempre tenuto presente la sua lezione: con le idee liberali è ancora possibile salvare un Paese vittima dello statalismo delle sinistre e vittima del sindacato. La sua lezione è oggi più che mai attuale. Siamo determinati, occorre ridare fiducia all'individuo e ai mercati e bisogna ridurre le tasse, una ricetta tipicamente thatcheriana di cui l'Italia ha bisogno", Dichiarazione al TG4, in Silvio Berlusconi, Margaret Thatcher un modello per me. "Mi difese dall'aggressione giudiziaria", Huffington Post, 8 aprile 2013). Non si è fatto ritrarre insieme con Bush negli anni dell'appoggio alla guerra contro Saddam in Iraq? (P. Battista ricorda che, mentre "la Thatcher spezzò con una inflessibilità leggendaria la resistenza tradunionista dei minatori inglesi, in Italia, quando i minatori del Sulcis andarono a protestare nel '94 sotto Palazzo Chigi, il primo dei thatcheriani d'Italia, Sivlio Berlusconi, scese in piazza per dire 'sono uno di voi' e per indossare uno dei suoi primi copricapo della sua lunga carriera di politico: il caschetto giallo degli stessi minatori", Liberisti, ma solo a parole. la finzione dei thatcheriani d'Italia, Il corriere della sera,, 9 aprile 2013);
3. Non ha forse Berlusconi ripetutamente impostato tutte le sue campagne elettorali sull'anti-comunismo?
4. Forse che il cosiddetto 'berlusconismo' non è stato, per certi versi, proprio il tentativo di imporre un modello di azione, uno stile di vita deregolato e sciolto da 'lacci e lacciuoli' di ogni tipo?
5. Angelo Panebianco, noto editorialista di destra del "Corriere della sera" si è augurato l'avvento di un Renzi di destra all'interno del PDL. Per quale motivo? Per il motivo secondo cui il prossimo PDL dovrà fare a meno di Berlusconi ("troppo vulnerabile dal punto di vista giudiziario", ancora non lo si è capito?), ma al tempo stesso consolidare i suoi riferimenti ideologici in modo tale da riuscire, "una volta tornati alle elezioni"  a formare "un solido governo borghese". Che cosa dovrebbe fare questo "solido governo borghese"? Ecco la ricetta panebianchiana: "Il governo borghese che serve al Paese è un governo teso a rilanciare lo sviluppo capitalistico senza se e senza ma. Un governo che investa sulla crescita (altro che «decrescita felice»), che blocchi il processo di impoverimento nell'unico modo possibile: dando di nuovo alle classi medie indipendenti la voglia e l'incentivo per rischiare e investire. Voglia che non tornerà fin quando non ci saranno garanzie che i frutti del proprio lavoro non verranno in gran parte confiscati da uno Stato famelico. Il che significa tagliare le tasse, colpire la burocrazia, colpire i mercati protetti. Significa non commettere l'errore che commise Berlusconi il quale, per mantenersi al potere, venne a patti con le corporazioni che contribuiscono a strozzare la crescita.
Si è detto qualche volta che, non essendone capace la destra, in Italia tocca alla sinistra fare il lavoro della destra. Ma sono fole: la sinistra può fare solo la sinistra, ridistribuire il reddito in un regime di tasse alte. Se è la crescita ciò che si vuole, o la propizierà la destra o non lo farà nessuno". E chi meglio di un Renzi per fare questo: "Il Renzi di destra dovrebbe fare, anche lui, orrore alla sinistra. Tanto più ci riuscirebbe quanto più coerentemente e aggressivamente (che non significa urlare: significa avere la solidità culturale necessaria per dare efficacia e un alto profilo alla propria proposta) fosse capace di rappresentare idee e interessi che hanno da sempre una precisa connotazione: l'individualismo come valore, la proprietà privata come diritto fondamentale, e fonte di libertà, anziché come colpa da espiare, l'idea che sia il «vil commercio», che siano i mercanti, e non i Savonarola, i costruttori di società decenti." (A. Panebianco, Perchè non c'è un Renzi nel PDL?, Il corriere della sera, 25 marzo 2013)

Passiamo a Renzi
Qui si può condividere  quanto scrive Loris Caruso (ricercatore precario in Scienze politiche e sociali. Collabora con L'Università di Torino e di Milano-Bicocca, dove si occupa di movimenti sociali e comunicazione politica): "In questi giorni c'è qualche avvisaglia del fatto che il nuovo più nuovo ancora, e più utile ancora, dopo essere stato testato in sondaggi, focus group e test sui consumatori (le primarie del centrosinistra), sia già disponibile a essere immesso nel mercato e occupare la scena mediatica a fianco, ma anche al posto, di Grillo. Piace anche al segmento di mercato più entusiasta di Grillo, i giovani, come ha dimostrato la trasmissione «Amici». Matteo Renzi ha tutte le potenzialità per creare un mercato monopolistico, riassumendo in sé e portando a una sintesi superiore le innovazioni tecnologiche ed estetiche che hanno fatto la fortuna del prodotto precedente. È Nuovo (o almeno riesce a presentarsi così), non ha connotazioni ideologiche (anche se è liberista), piace a sinistra e a destra (più a destra), usa retoriche anti-Casta. In più, rispetto a Grillo, è «Giovane», e può essere rappresentato come uomo proveniente dalla sinistra. Il prodotto sarebbe ancora più efficace del precedente nell'eliminare la residua presenza politica e culturale della sinistra, e magari nel favorire una chiusura della transizione basata su riforme restrittive della democrazia (presidenzialismo, ulteriore rafforzamento dell'esecutivo sul legislativo, «americanizzazione» del finanziamento ai partiti). Con Renzi il capitalismo avrebbe uno sparring partner meno ambiguo di Grillo, privo (anzi avversario) delle sue inclinazioni ambientaliste e comunitaristiche. Tutto il discorso pubblico potrebbe concentrarsi sulla sola riduzione del peso, già molto leggero, della politica nella società, e il carattere di «Novità» potrebbe convergere sul compimento dell'evoluzione liberista della sinistra riformista. Che Renzi piaccia al capitalismo italiano lo dice la lista dei suoi finanziatori: immobiliaristi, finanzieri, imprenditori, rentier. I sondaggi già lo dicono: il suo gradimento è quasi doppio rispetto a quello del prodotto concorrente.
" (Loris Caruso, Renzi e sinistra, campo e contro-campo, IL MANIFESTO, 9 aprile 2013
Si tratta di una sintesi estremamente efficace della figura di Renzi, a cui possiamo aggiungere altri elementi di riflessione.
1. "Matteo Renzi ha perso. Ma la sua battaglia non è stata invano. Ha dimostrato che nel Paese c’e’ un grande bisogno di idee e facce nuove; che la lotta contro lo statalismo ha un grande seguito popolare; che i dieci punti di Fermare il Declino (condivisi dai Renziani) non sono il desiderio di una ristretta élite, ma hanno un ampio seguito anche all’interno del PD, ed ancora di più nel Paese".(http://www.fermareildeclino.it/articolo/se-hai-votato-renzi-vieni-con-noi).  Si tratta di una affermazione che potete trovare sul sito di "Fare per fermare il declino". Con il titolo "Se hai Votato Renzi, vieni con noi" indovinate, ora, a firma di chi? Luigi Zingales, noto economista di tradizione liberista e sostenitore sia della campagna di lancio di Renzi (nell'ottobre del 2011 partecipò alla manifestazione fiorentina "Big Bang") sia della formazione (presentatasi alle ultime elezioni) "Fare per fermare il declino" di Oscar Giannino.
 C'è bisogno di aggiungere qualche commento?
2. Nel 1994 Renzi partecipò per cinque puntate, dal 2 al 9 febbraio, alla "Ruota della fortuna" di Mike Bongiorno, portandosi a casa oltre 48 milioni di lire. Forse non vuol dire niente, ma forse anche questo può voler dire qualcosa considerato che il personaggio appartiene a quella generazione profondamente influenzata dalla pervasività di una certa televisione (che poi diventi ospite di 'Amici' cosa significa?);
3. Non è stato forse un certo Giorgio Gori a curare l'immagine di Renzi? "Carlo Freccero, invece, che con Gori ha lavorato nella Rete 4 degli albori pre-berlusconiani – la rete era targata Mondadori e Gori, ancora apprendista in tv, ma mago delle schede-telefilm, cercava di imparare l’imparabile dal Freccero vulcanico – dice che i due, Renzi e Gori, hanno “tratti comuni”, ma che a pensarci bene “è sempre meglio l’originale della copia, e tra il concorrente della ‘Ruota della Fortuna’ e l’editore della ‘Ruota della Fortuna’ io scelgo l’editore” (il caso ha voluto che Renzi partecipasse al quiz “La ruota della fortuna” negli anni in cui Gori era direttore di Canale 5 e il Cav. si trovava sul trampolino del tuffo in politica non condiviso da Gori)"(cfr. M. Rizzini, Il programma di Renzi e la regia di Gori, IL FOGLIO, 8 ottobre 2012).
4. Che alcuni sostengano che in Italia ci sia bisogno di provvedimenti simili a quelli presi più di 30 anni fa dalla Thatcher lo dimostra, intanto, questa dichiarazione di Alberto Bisin, professore di economia dell’Università di New York: “Non so se in Italia abbiamo bisogno di un ideologo liberista, abbiamo bisogno di un sistema di mercato, di un sindacato che difenda il lavoratore e non il posto di lavoro, di uno Stato che riduca enormemente i suoi interessi nell’attività economica ma l’idea di mettere in mano ad un ideologo liberista la riforma del paese da un lato è la cosa da fare, dall’altro mi spaventa”. (L. Giovannetti, Margaret Thatcher, l’ideologia liberista e le stupidaggini di Prodi, Il Fatto, 18 aprile 2013. Si può vedere anche il video:http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/18/margaret-thatcher-lideologia-liberista-e-stupidaggini-di-prodi-2/567410/)


5. "Questo Pd lo lascio volentieri a chi se lo prende, un Renzi, un Franceschini, un Letta; anzi, spero che se lo prenda Renzi, che lo trasformerà definitivamente in quello che è già, forse senza saperlo – un partito di centro, massimo di centro-sinistra, con il trattino – mettendo un argine al berlusconismo di ritorno con un berlusconismo più presentabile, o meno impresentabile". E' questo il giudizio di Mauro Barberis (Lasciamo questo PD, IL FATTO, 22 aprile 2013) docente di Diritto all'università di Trieste
6. "Il sindaco di Firenze chiarisce: ”Il Pd deve decidere: o Berlusconi è il capo degli impresentabili, e allora chiediamo di andare a votare subito; oppure Berlusconi è un interlocutore perché ha preso dieci milioni di voti”, dice il sindaco di Firenze aggiungendo: “Non si può stare così in mezzo al guado. Io ho tutto l’interesse a votare subito. Ma l’importante è decidersi” (Redazione, Governo, Renzi: “Patto con Berlusconi o voto”. Napolitano: “Nessun ritardo”, IL FATTO, 4 aprile 2013)
7. Riporto, ora, un post di un economista: "Renzi è andato vicino all’incarico di premier già questa volta, e molti pensano che presto lo diventerà. Ma qual è il fondamento della sua auto candidatura? Vuole guidare l’Italia, verso dove?
Riporto dalla sua intervista su Repubblica del 22 Aprile, Renzi: “Il Pd dica che governo vuole, eviti le formule. La smetta con gli aggettivi e inizi con i sostantivi. Si faccia avanti con le sue idee, e le imponga al nuovo governo”.
Tito: “Lei ha qualche suggerimento?”
Renzi: “Basta con le discussioni tecniche, basta annunciare provvedimenti di legge che poi non si realizzano mai. Bisogna semplificare e sburocratizzare. Nei primi cento giorni di governo si semplifichi la normativa sul lavoro…”
Tito: “Vuole misure più liberiste?”
Renzi: “Io voglio qualcosa che crei più occupati, che consenta ai giovani di trovare lavoro.”
Se un asino potesse ragliare di economia, non farebbe peggio. Renzi non sa che i liberisti hanno fallito, che la loro ricetta contro questa crisi non funziona, che in tutto il mondo, e persino sul Sole 24 Ore e sul Corriere della Sera sono derisi e in piena retromarcia, già dall’anno scorso? Nessuno osa criticare Renzi perché è l’astro nascente dal quale dipenderanno molte carriere. Ma nell’interesse del Pd e del paese bisogna che qualcuno gli spieghi alcune cosette. Scegliendo Luigi Zingales (Chicago University, stimabile microeconomista finanziario ma scarso macroeconomista) come autore del suo programma economico, ha scelto l’economista sbagliato nel momento sbagliato. Non si è accorto che persino Mario Monti verrà tenuto lontano dai ministeri economici, a causa dei danni che ha fatto?
Non ha ancora capito, dopo 5 anni, (non che l’eccesso di burocrazia è buono! Ma) che siamo di fronte a una crisi della domanda, per risolvere la quale ‘sburocratizzare’ ed altre politiche dell’offerta non servono a nulla? Lo rispiego. Le imprese non assumono perché non vendono i loro prodotti e hanno fin troppi dipendenti, non perché hanno di fronte ostacoli burocratici all’assunzione." (P. G. Gawronski, L'insostenibile leggerezza di Renzi, IL FATTO, 26 aprile 2013)
8. Secondo un articolo pubblicato da IL FATTO (P. Bacchiddu, Renzi, i finanziatori misteriosi, 21 MAGGIO 2013), fra i finanziatori non dichiarati di Renzi figurerebbero perfino rappresentanti dell'aristocrazia (discendenti della famiglia dei Guicciardini) nonché esponenti di un'imprenditoria notoriamente spocchiosa ed elitaria (Della Valle, Farinetti, Cucinelli).
9.  Ed ecco un altro articolo recentissimo di Claudio Bozza (Renzi-Briatore, strana coppia a pranzo): "

FIRENZE - Che ci facevano a pranzo insieme Matteo Renzi e Flavio Briatore? Venerdì, a Firenze, il (post) Rottamatore e il manager bon viveur hanno chiacchierato a lungo, gustando pesce in un noto ristorante della città. I due pare non si conoscessero di persona: a organizzare l’incontro ci ha pensato Lucio Presta (anche lui a tavola), manager di Roberto Benigni, in ottimi rapporti con Renzi, che anche quest’estate (dal 20 luglio al 6 agosto) ospiterà il comico toscano in piazza Santa Croce, dove tornerà a cantare la Divina Commedia.

A TAVOLA - Oltre che discutere di politica, non è escluso che il manager si sia offerto di dare una mano (economica) all’attività politica del sindaco-aspirante-premier. Una strana coppia a tavola, proprio nel momento in cui Renzi sta andando a caccia di consensi a sinistra, mentre Briatore dal «rosso» è sempre stato a debita distanza. Però, al fondatore del Billionare, il Rottamatore «piace perché combatte le vecchie mummie». E poi: «Renzi? Finalmente uno che dice cose normali: se si candidasse premier lo voterei al 100%». (Il corriere della sera, 1 giugno 2013)

10. A darci una mano giunge propizia una intervista allo storico italiano Antonio Gibelli. La Cassazione ha confermata la condanna a 4 anni per frode fiscale, dunque la leadership del PDL diventerà quanto meno pericolante."L'elettorato sarà attratto da chi?" domanda Andrea Garibaldi a Gibelli il quale risponde così: "L'unico dotato di potere di aggregazione trasversale mi sembra Matteo Renzi. Quell'elettorato berlusconiano prepolitico ed impolitico potrebbe essere attratto dai bei modi renziani, dalla sua 'simpatia'. Il sorriso a mezza bocca di Renzi è una nuova icona dell'uomo seducente. Può ricordare il sorriso di Berlusconi" (A. Garibaldi, "Ha energie incredibili. Saprà capitalizzare anche questa sentenza", Il corriere della sera, 2 agoto 2013)

11. Sul "Manifesto" del 18 agosto 2013 compare un articolo di P. Pellizzetti che condivido riga per riga: "Musica per dinosauri". (cfr. http://kikukula5.blogspot.it/2013/08/renzi-e-berlusconi-p-pellizzetti-musica.html)

12. Nel tentativo di dimostrare che, alla fine, Renzi è proprio simile a Berlusconi, anche dal punto di vista giudiziario, "Il Giornale" pubblica questo articolo di Stefano Filippi: " Cene, hotel di lusso, viaggi: Renzi ha già una condanna" (7 settembre 2013)
13. Un'auto-intervista a Carlo Freccero che denuncia l'estraneità di Renzi alla sinistra, cfr. C. Freccero, Il pensiero unico del gattopardo, Il manifesto, 29 ottobre 2013 (http://kikukula5.blogspot.it/2013/10/il-futuro-del-pd-e-matteo-renzi-carlo.html)

14. Stefano Feltri (PD: caro Matteo Renzi, così non va, Il Fatto, 29 ottobre 2013) ricorda che: "Nel programma per il congresso Renzi celebra pensionati, insegnanti, operai e statali ma alle convention si accompagna al finanziere Davide Serra che licenzierebbe i dipendenti pubblici a migliaia e invita a rimettere in discussione le pensioni di chi non ha pagato abbastanza contributi." (cfr. dello stesso Feltri leggi http://kikukula5.blogspot.it/2013/10/le-proposte-del-finanziere-di-renzi-s.html)

15. Un articolo di Alberto Burgio mette assieme Renzi e Veltroni, cfr. http://kikukula5.blogspot.it/2013/11/il-futuro-del-pd-e-matteo-renzi-alberto.html
16. Altro articolo di A. Burgio pubblicato il 5 aprile 2015: http://kikukula5.blogspot.it/2015/04/governo-renzi-burgio-una-destra-en.html
16. In occasione dell'approvazione della legge sulla scuola, F. Adornato, nel suo intervento, si chiede come mai Forza Italia abbia votato contro la legge quando i principi di fondo che la sostengono sono esattamente i suoi principi, ossia principi di destra (20 maggio 2015)

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