lunedì 12 maggio 2025

FILOSOFIA DEL PRESENTE FRA POLITICA E ECONOMIA. CIVINO M., I segni del presente e le difficoltà di pensare il nuovo, LA FIONDA, 9.05.2025

La condizione tragica dell’uomo

L’uomo è l’unico essere vivente capace di scegliere consapevolmente la morte per qualcosa che giudica più importante della propria sopravvivenza: la libertà, la dignità, la fedeltà a un principio. Questa possibilità, paradossale e profondamente umana, nasce dalla nostra condizione mortale e, allo stesso tempo, la riflette. Proprio perché sappiamo di essere finiti, costretti a confrontarci con il limite della morte, siamo spinti a produrre senso, a cercare direzioni che diano valore e orientamento alla nostra esistenza.

Questa relazione è circolare: la consapevolezza della morte genera il bisogno di senso, e il senso che costruiamo può arrivare a rendere accettabile, perfino necessaria, la scelta della morte per qualcosa che consideriamo superiore.

lunedì 28 aprile 2025

APPELLO DI 257 GIURISTI CONTRO IL DL SICUREZZA. “Per una sicurezza democratica”. L’appello pubblico di 257 giuspubblicisti di tutte le Università italiane, ARTICOLO 21, 27.04.2025

 Il decreto sicurezza viola le prerogative costituzionali garantite al Parlamento e, nel merito, punta a reprimere il dissenso e comprime alcuni diritti fondamentali , tassello fondamentale in qualunque democrazia. Per questo ben 257 giuspubblicisti di tutte le Università italiane lanciano un appello pubblico in cui elencano la macroscopica incostituzionalità del decreto e invitano gli organi di garanzia a tenere alta l’attenzione.

Di seguito riportiamo il testo integrale e i firmatari.

ITALIA UN PAESE DI MIGRANTI. FUBINI F., Emigrazione, il record negativo dell’Italia e la corsa della Spagna: cosa (non) si fa per fermare la grande fuga, CORRIERE.IT, 28.04.2025


Secondo l’Istat, se ne sono andate dall’Italia 191 mila persone. Il fenomeno è più vasto: molti lasciano il Paese senza spostare la residenza. Il caso notevole della Spagna: flusso più che quadruplicato rispetto a 10 anni fa

 In questi mesi l’attenzione ai flussi di prodotti industriali, digitali o finanziari è stata tale che quasi dimenticavo un’altra categoria di export dall’Italia: gli esseri umani. Invece su quella andiamo forte. Secondo i dati dell’Istat, l’agenzia statistica, se ne sono andate dall’Italia 191 mila persone: fra questi 155 mila italiani e 35 mila stranieri (arrotondo per difetto). Stracciato ogni record recente, anche quelli della Grande recessione di una quindicina di anni fa. E siccome a prima vista un dato del genere non ha senso – oggi le imprese faticano a trovare addetti e se li rubano – è il caso di iniziare a chiedersi cosa stia accadendo in Italia.

giovedì 24 aprile 2025

25 APRILE. FRA RESISTENZA E RIVOLUZIONE. BARONE E., Dalla Resistenza alla Rivoluzione: la via esclusa, SINISTRAINRETE, 23.04.2025

 1. La “rivoluzione senza rivoluzione”1: il caso italiano

Nella primavera del 1943 gli operai di Torino presero l’iniziativa di un possente movimento di sciopero che si estese anche a Milano e a Genova, coinvolgendo più di centomila lavoratori. La sconfitta tedesca a Stalingrado, lo sbarco angloamericano in Sicilia, gli scioperi operai del Nord fanno comprendere ai gruppi dirigenti della borghesia italiana che è giunto il momento di sbarazzarsi di Mussolini e di rifugiarsi sotto l’ala protettrice degli Alleati. Nel contempo, il loro principale obiettivo è quello di prevenire uno sbocco rivoluzionario della crisi del regime, mentre il governo Badoglio mostra fin da subito la sua vera faccia, repressiva e antipopolare.

In una circolare governativa del governo Badoglio (definito con giusto disprezzo “governo dei Fu”) – la tristemente nota “circolare Roatta” del 26 luglio 1943 - si dànno le seguenti istruzioni, che saranno fedelmente applicate dall’esercito nella repressione sanguinosa dei moti popolari che esplosero nel periodo dei “quarantacinque giorni” (25 luglio 1943 – 8 settembre1943): «Ogni movimento deve essere inesorabilmente stroncato in origine […] Le truppe procedano in formazione di combattimento, aprendo il fuoco a distanza, anche con mortai e artiglieria, senza preavvisi di sorta, come se si procedesse contro il nemico. Non si tiri mai in aria, ma colpire come in combattimento, e chiunque, anche isolatamente, compia atti di violenza contro le forze armate venga immediatamente passato per le armi.» 2

La storia subisce una forte accelerazione: i partiti antifascisti e i sindacati ritornano alla legalità, mentre si moltiplicano gli scioperi in cui si esige la liberazione dei detenuti politici. Nelle fabbriche si costituiscono per elezione le commissioni operaie (i primo organi elettivi che sorgono in Italia dopo la caduta di Mussolini). Frattanto i tedeschi che già avevano sette divisioni in Italia ne inviano altre 18, occupando di fatto il Nord e il Centro del paese senza che il governo Badoglio prenda alcuna misura difensiva.

lunedì 21 aprile 2025

RAPPORTI NATO-URSS NEL 1994. SCARDOCCHIA G., Quando Andreotti alla Nato suggeriva di non rompere con l’Urss, LA REPUBBLICA, 31.05.1984

 WASHINGTON - Nella clausura della Wye Plantation (una dimora coloniale del Maryland ora di proprietà dell' Aspen Institute) i sedici ministri degli Esteri della Nato hanno discusso la questione del deterioramento dei rapporti con l'Urss, i programmi militari dell'alleanza e la crisi del Golfo Persico, prima di rientrare ieri sera a Washington dove sono stati ospiti alla Casa Bianca per un pranzo offerto dal presidente Reagan. Oggi, a conclusione dei lavori, verrà pubblicata una "dichiarazione" comune sui rapporti Est-Ovest la cui stesura, pur avendo presentato alcune difficoltà marginali, ha evidenziato un ampio consenso sul concetto centrale secondo il quale l'Alleanza deve mostrarsi disponibile ad una ripresa del negoziato con l'Urss sul controllo degli armamenti senza però "fare concessioni preliminari - come ha spiegato un alto funzionario americano - che rappresenterebbero un segno di debolezza".



venerdì 18 aprile 2025

TEORIE POLITICHE. MARIO TRONTI. DOMINIJANNI I., Totalitarismo democratico. Il testamento politico di Mario Tronti, IL TASCABILE, aprile 2025


Ida Dominijanni giornalista e filosofa della politica, fa parte del Centro studi per la riforma dello Stato di Roma. È stata responsabile delle pagine culturali del manifesto e collabora oggi con varie testate. Ha insegnato filosofia politica e teoria femminista a Roma Tre ed è stata fellow alla Society for the Humanities della Cornell University. È autrice dei volumi “Il trucco. Sessualità e biopolitica nella fine di Berlusconi” (Ediesse 2014) e “2001. Un archivio. L’11 settembre, la war on terror, la caccia ai virus” (manifestolibri 2021) e coautrice di svariati volumi collettanei, per ultimo “Esiste una guerra giusta?” (Utet 2023).

 Si vive in tanti modi, si muore in tanti modi. Dare forma alla propria fine è un modo per ricomporre la forma della propria vita, e per consentire a chi resta di ereditarla senza sfigurarla. Non è da tutti: ci vuole del talento, e il dono del tempo necessario per poterlo fare. Mario Tronti, uno degli intellettuali comunisti più originali e influenti del Novecento italiano ed europeo, è morto il 7 agosto 2023 a novantadue anni, dopo una malattia abbastanza veloce da sottrarcelo senza che noi – le sue “amicizie politiche”, come gli piaceva chiamarci – ce ne rendessimo conto, ma abbastanza lunga da fargli licenziare il libro a cui stava lavorando. “Questo è pronto”, aveva detto consegnandolo a sua figlia Antonia pochi giorni prima di andarsene. Il testo è ora in libreria per il Saggiatore, a cura di Giulia Dettori, titolo (hegeliano) Il proprio tempo appreso col pensiero, sottotitolo (scarno) “libro politico postumo”. La copertina bianca con sopra il tronco di un albero rosso riproduce la ginestra essiccata che Tronti aveva fatto verniciare nel giardino della sua casa di Ferentillo dove si rifugiava a scrivere, ma funziona anche come citazione cromatica del quadro di El Lissitzky del 1920 sulla rivoluzione bolscevica, Spezza i Bianchi col cuneo rosso, di cui Tronti teneva sempre una copia bene in vista sulla scrivania e che ricorre anche in quest’ultimo scritto.

lunedì 14 aprile 2025

CRISI ECONOMICA E USURA DIFFUSA. REDAZIONE, Tassi oltre il 35%, imprenditore nei guai: il piano per strozzarlo scritto dal suo commercialista, LA STAMPA, 14.04.2025

 Un imprenditore in crisi si è rivolto al suo commercialista, che per risollevare le finanze della sua azienda ha trovato un altro cliente disposto a finanziarlo con 300mila euro. Le condizioni del prestito, il cui contratto era stato scritto dallo stesso commercialista, erano da usura, secondo la Guardia di finanza di Varese, che ha denunciato sia l'imprenditore sia il professionista e sua figlia, collega del padre.