No. Morire di freddo a tre settimane di vita, a Natale, in Palestina: non si può! Una bimba, il quarto bebé in pochi giorni. Non si può continuare a chiamare “terroristi” i giornalisti per poterne sterminare cinque in un colpo solo, come ieri. Questa è violenza assoluta, legibus soluta. È inconcepibile che un responsabile di questo sterminio se ne vanti.
Calpestando la terra sacra alle sue vittime, nel nome del dio dei suoi eserciti. Dove ha origine allora la separazione tra forza, violenza e giustizia?
Pascal era conciso. «Non potendo fare che ciò che è giusto fosse forte, abbiamo fatto che ciò che è forte fosse giusto». Conciso nelle ragioni del cuore: lo sconforto etico, ma anche lo sconcerto filosofico-giuridico. Questo detto famoso esprime una versione del paradosso del diritto, che vige (ha vigore, efficacia) solo in virtù della forza che regola (o dovrebbe: è nato per vincolarla, limitarla, civilizzarla). Niente quanto il diritto internazionale soffre oggi di questo paradosso, che può essere guardato con l’occhio nichilista della dottrina geopolitica, questa metafisica geografica della volontà di potenza, che ha trovato oggi un alleato nel «copresidente Elon Musk» (The Washington Post).