martedì 27 settembre 2016

POLITICA DELLA SCUOLA. SOSTEGNO E IPOCRISIA. S. INTRAVAIA, Il governo prepara la riforma del sostegno, LA REPUBBLICA, 26 settembre 2016

(...) E per evitare il balletto di docenti - che entrano di ruolo su sostegno e poi transitato rapidamente su posto comune - è nell'aria un vincolo di permanenza pluriennale. Gli insegnanti di sostegno, che oggi devono fare fronte alle situazioni   più diverse - dovranno essere più preparati: in luogo di 60 crediti formativi universitari, per ottenere la specializzazione su sostegno occorrerà sostenerne 120, il doppio. Ma la formazione specifica su sostegno verrà estesa a tutti i futuri docenti e anche quelli già assunti che dovranno formarsi sulle problematiche dell'inclusione, visto che con la Buona scuola l'aggiornamento sarà obbligatorio.



"Per la prima volta stiamo dicendo con i fatti e non solo a parole - conclude Faraone - che la disabilità non è qualcosa in meno, ma è un valore aggiunto che la società deve essere in grado di accogliere e di fare prosperare. Ragioniamo di progetto di vita e non più e non soltanto di piano educativo individualizzato perché non vogliamo più che la scuola sia l'unico luogo di inclusione, al punto da spingere i genitori a chiedere per i propri figli disabili più e più volte la bocciatura. Stiamo lavorando affinché ogni insegnante - e non solo quelli di sostegno, che ringrazio per il loro lavoro straordinario - sia formato per garantire l'inclusione, siamo impegnati per uniformare le certificazioni e non creare disparità di trattamento né tra persone
né da un territorio all'altro. Con la prima legge sull'autismo e quella sul "dopo di noi", che il governo sta portando avanti, siamo sulla strada giusta, guardando a una società che deve arricchirsi della diversità e non mettere nessuno ai margini".

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