giovedì 16 novembre 2017

IL RITORNO DEL NEOFASCISMO. A. TROCINO, CasaPound e il picco di ascolti in tv «Ormai noi fascisti siamo sdoganati», CORRIERE DELLA SERA, 15 novembre 2017

Simone Di Stefano, voi di CasaPound ormai siete sempre in tv e lei ha avuto molti ascolti. Siete stati sdoganati? «Siamo stati sdoganati dai risultati elettorali, da Ostia a Bolzano, da Lucca a Lamezia Terme. Nel tempo abbiamo ospitato centinaia di politici e giornalisti. Tra loro anche Paola Concia e l’ex br Valerio Morucci. Siamo per il dialogo».

Un paradosso per un fascista. Lei è fascista? 
«Certo. Siamo gli eredi della tradizione che dopo Rsi e Msi è stata interrotta da An».
Il fascismo è stato regime, dittatura e alleanza con i nazisti. Una tragedia della storia italiana. «È stato certamente uno stato totalitario. Ma ci ha anche lasciato la tredicesima, il tfr, la cassa integrazione».
E le leggi razziali. 
«Sono state un reato gravissimo, da condannare. E un errore, perché hanno allontanato gli ebrei dal fascismo, nel quale erano protagonisti, dalla marcia su Roma al ministro Guido Jung, fino all’esponente del Pnf Ettore Ovazza. Ora ci dovrebbe essere un legame più forte tra la Comunità ebraica e l’Italia».
Ci sono ebrei in CasaPound? 
«Attualmente non saprei, in passato credo qualcuno».
Che effetto le ha fatto il calciatore che ha esposto la maglia della Rsi a Marzabotto?
«Mi è passato davanti nello scroll di Fb come un meme».
Prego? Non l’ha colpita? 
«Non mi sembra il problema più grave della nazione».
Rivendicare Marzabotto è raccapricciante. 
«Credo che quel ragazzo non sapesse nulla né di Marzabotto né di Rsi. Va bene, sì, possiamo dire che è un gesto stupido e fuori contesto».
L’apologia di fascismo è ancora un reato in Italia. 
«Essere fascisti no. È vietata l’apologia se mette a repentaglio l’ordine democratico».
Non è proprio così. Ma, visto che la cita, le piace la Costituzione italiana? 
«Noi siamo per una strenua difesa della Costituzione. Cambierei solo il passaggio in cui si dice che dobbiamo dare asilo a tutti. Vorrebbe dire ospitare miliardi di persone».
Non avete davvero preso le distanza dagli Spada a Ostia. 
«Non possiamo prendere le distanze se non siamo vicini».
Potete condannarli. 
«A voja se condanniamo, la testata e il clan criminale degli Spada. Ma a Ostia ci sono 250 persone con cognome Spada, non tutti c’entrano».
La violenza può essere uno strumento di lotta politica? 
«La ripudiamo. Ma se i centri sociali ci attaccano, ci difendiamo. E poi è violenza anche uno sfratto».
Siete contro l’aborto? 
«No, chi vuole abortire deve poterlo fare gratis e in strutture pubbliche».
L’eutanasia? 
«Non è il primo problema. Ma chi si vuole togliere la vita deve poterlo fare».
La pena di morte? 
«Contrari. Con l’ergastolo i criminali soffrono di più».
Il vostro Luca Marsella a Ostia voleva prendere «a calci in c...» gli immigrati. 
«Ma no, parlava degli spacciatori. Non siamo xenofobi».
A sentirla parlare, sembra che ci voglia convincere che è di sinistra. E il fascismo?
«Ci sono troppi pregiudizi su di noi. Rivendichiamo l’eredità del fascismo. Ma non vogliamo tornare indietro».
Due idee del programma? 
«Stop all’immigrazione. Fuori da Europa ed euro».
Per andare dove?
«Per diventare liberi e forti».
Si va da Putin o da Trump? 
«Mi sono simpatici entrambi. A Trump chiederei la chiusura delle basi Usa in Italia».
Sognate di andare al governo? Con chi? 
«Anche da soli. Ma se il centrodestra sarà in linea con le nostre idee, non mancherà il nostro appoggio esterno».

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