"Il regime di libertà costituzionale, invocata e garantita dalle democrazie occidentali, quanto è distante dall’oppressione antiliberale degli Stati totalitari dei primi decenni del Novecento? Una lettura provocatoria quella di Michel Onfray, il quale ipotizza che la nostra condizione sociale e individuale sia quella tipica di un regime illiberale. Partendo dall’esame di due opere di George Orwell, “1984” e “La fattoria degli animali”, che analizzavano l’origine e lo sviluppo di nazionalsocialismo e stalinismo, l’autore cerca di rispondere a questa delicata domanda. I due regimi autoritari divengono lo strumento per valutare la politica contemporanea, descrivendo le sette fasi che conducono alla nascita e alla realizzazione delle dittature. Questi sette ‘comandamenti’ sono: distruggere la libertà; impoverire la lingua; abolire la verità; sopprimere la storia; negare la natura; propagare l’odio; aspirare all’Impero. Ciascuna fase viene poi analizzata in dettaglio, nelle sue concrete implicazioni sociali ed esistenziali, con un’argomentazione lucida e brillante, Onfray affresca la società moderna, che sembra aver smarrito ogni saldo riferimento politico e spirituale."
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(per inciso, "distruggere la libertà; impoverire la lingua; abolire la verità; sopprimere la storia; negare la natura; propagare l’odio; aspirare all’Impero", questi "comandamenti" non ci erano già noti fin dai tempi dei francofortesi una volta sbarcati negli USA? Non sono i francofortesi a confrontare la "patria della democrazia" con le dittature europee da cui erano fuggiti?)
Si tratta della presentazione del saggio di Onfray, TEORIA DELLA DITTATURA, fatta nel sito di AR, casa editrice fondata da F. Freda. Se ieri leggevamo le dichiarazioni di Salvini secondo cui la Lega porterebbe avanti le idee di E. Berlinguer e avanti ieri quelle di Prodi che non considera più un tabù Berlusconi, cosa dovremo aspettarci domani??
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