Egregio signor primo ministro,
oggi (domenica, ndr) mia figlia quattordicenne ha suonato con la JuniOrchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, a Roma, all’evento del Pd, «La Scuola che cambia, cambia l’Italia». È tornata a casa in lacrime umiliata e mortificata dalla totale assenza di attenzione da parte del pubblico durante la loro esecuzione successiva al suo intervento. Mentre i ragazzi erano impegnati nella difficile esecuzione di musiche di Beethoven e di Tchaikovsky il pubblico in sala era principalmente impegnato a prodigare saluti, non solo parlando a voce alta, ma camminando e urtando i ragazzi, rendendo di fatto impossibile l’esecuzione stessa.
Lei stesso non ha prestato alcuna attenzione alla musica preparata e studiata dai ragazzi espressamente per questa circostanza.
Ma è mai possibile? Un convegno che parla di educazione e di scuola (anche sottolineando l’importanza della musica per la formazione di buoni cittadini) e i cui partecipanti trattano i ragazzi e il loro impegno in questo modo? Credo che la Buona Scuola inizi proprio da qui: dal rispetto dei ragazzi prima di tante belle parole e oggi questo è venuto drammaticamente a mancare. Un drammatico autogol per il Pd e per il mondo della politica!
Nessun commento:
Posta un commento