Quota 100
Dal momento che il provvedimento è stato voluto fortemente da Matteo Salvini, i lavoratori prossimi a raggiungere i requisiti di quota 100 temono che, senza un governo con la Lega, tale possibilità potrà essere loro negata. È vero oppure no? Di sicuro la misura verrà rivista. Anche perché, è bene ricordare, il governo l'ha introdotta - e finanziata - solo in via sperimentale, per un triennio. Dal 2022 potrebbe uscire di scena per venire rimpiazzata da una forma diversa di agevolazione verso la pensione, come un Ape rafforzata in favore delle categorie di lavoratori particolarmente deboli. Come ricorda l'Esperto pensioni di Repubblica in risposta ai tanti dubbi dei lettori a riguardo, è per ora difficile pensare che il governo smonti fin da subito una misura che ha già trovato copertura. Ma è altrettanto difficile che Quota 100 possa sopravvivere a questo esecutivo, ammesso che duri.
Reddito di cittadinanza
Il cavallo di battaglia del programma grillino non dovrebbe esser messo in discussione; al massimo aggiustato in alcuni aspetti tecnici che riguardano l'estensione della platea e i meccanismi di accompagnamento al lavoro. Si potrebbe tornare a separare le misure che riguardano la lotta alla povertà e il reinserimento lavorativo, magari perfezionando alcuni strumenti esistenti come l'assegno di riqualificazione.Manovra
La legge di Bilancio sarà il primo banco di prova della nuova maggioranza e metterà subito sul tavolo le questioni economiche da affrontare. Comune è la volontà di disinnescare le clausole Iva che pesano sul 2020 e valgono 23 miliardi di euro, poi ci sono le voci da rifinanziare come le missioni militari che non possono esser messe in discussione: altri 3-4 miliardi che portano la base della Manovra sopra quota 25 miliardi. Sul resto si deve lavorare. A cominciare dalla richiesta di flessibilità all'Europa, che dovrebbe concedere un innalzamento del deficit/Pil in nome dell'attitudine più comprensiva della nuova Commissione Ue verso Roma e la sua rinnovata guida politica.La prima buona notizia per chi deve far quadrare i conti è il calo degli spread, che alleggerisce il costo del debito pubblico. Si somma all'effetto positivo della correzione dei conti licenziata in estate (8 miliardi tra minor deficit e risparmi su Rdc e Quota 100) e che si trascinerà nel 2020: un mix che rende meno ardua la montagna da scalare per chiudere il prossimo bilancio. Aprendo la possibilità al disegno di alcuni nuovi interventi di politica economica. Un'altra buona notizia (per Pd e M5s) è che l'uscita di scena della Lega dal governo elimina la necessità di reperire la quindicina di miliardi necessari a introdurre la Flat tax, che era diventata una vera e propria battaglia di Salvini. Ci si potrà concentrare su altro.
Riforma fiscale
Sul lato fiscale, invece, il Pd insiste per spostare il focus del taglio del cuneo dal ceto medio-alto (cui puntava la Flat tax salviniana) a quello medio-basso. Come? Magari estendendo il bonus 80 euro. Proprio quello che era a rischio, se i piani del leader leghista fossero stati compiuti. Portarlo a 125 euro mensili, si è calcolato, costerebbe comunque una cifra simile ai 15 miliardi. Sul tavolo dovrebbe tornare anche il dibattito sul salario minimo, per il quale - d'altra parte - sono state presentate proposte di legge da tutte le forze politiche. La linea Maginot del Pd è che la sua forma finale non risulti prevaricatrice nei confronti della contrattazione collettiva nazionale. Nei primi documenti che hanno sancito l'intesa politica, molto snelli e generici, si è parlato anche di rilancio dell'Industria 4.0 e di investimenti per la sostenibilità. La convergenza sui temi green pare esserci, resta da vedere come si concretizzerà. La soluzione potrebbe venire proprio da un mix dai due obiettivi, ovvero il rilancio degli incentivi alle imprese in ottica sostenibile: favorendo la trasformazione degli impianti in rispettosi dell'ambiente.
Decreti sicurezza
Tra i punti posti dal segretario del Pd Nicola Zingaretti come condizione per l'intesa con il M5s c'è l'abolizione di entrambi i decreti voluti da Salvini, che inaspriscono le misure contro l'immigrazione. Di sicuro si metterà mano ai provvedimenti seguendo le osservazioni del presidente Sergio Mattarella, che auspica una nuova legge che coniughi il contrasto alla clandestinità con i temi dell'integrzione.Taglio dei parlamentari
Manca solo l'ultimo passaggio alla Camera: già votato tre volte da M5s, prevede la riduzione dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200. Il Pd è favorevole a un intervento di taglio dei costi della politica ma in un quadro di riforma istituzionale più ampia.Ilva e Alitalia
Sono i temi su cui sono più grandi le distanze tra i due nuovi soci di governo. Il futuro di Ilva, messo perennemente in dubbio da Luigi Di Maio, ora è legato al decreto legge approvato "salvo intese" lo scorso 6 agosto, subito prima che Salvini aprisse la crisi. Il provvedimento corregge la norma del decreto crescita che allo stato attuale, dopo il 6 settembre, cancellerebbe l'immunità penale e amministrativa (introdotta dal governo Renzi) per i dirigenti di Arcelor Mittal, attuale gestore degli impianti, e riammette tutele legali, ma parziali, non applicate ad esempio alla sicurezza sul lavoro.L'amministratore delegato di ArcelorMittal Europa ha dichiarato di recente che se il governo elimina lo scudo giuridico per i reati compiuti prima dell'arrivo dell'azienda a Taranto, il colosso industriale il 6 settembre abbandonerà l'Ilva.
Quanto ad Alitalia, Atlantia, è stata scelta lo scorso 15 luglio dal cda di Fs come partner della futura Newco, di cui fanno parte anche la compagnia americana Delta e il ministero dell'Economia. Nello schema cinquestelle il blocco pubblico - Fs e Mef - dovrebbe avere la maggioranza. Ma il Pd è più incline a una soluzione di mercato.
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