Piombino vuole lasciare Livorno per unirsi a Grosseto, nel senso di provincia, e i livornesi non se ne fanno una ragione. Un po’ li capisco, conoscendoli. E’ proprio inconcepibile che ci sia qualcuno, addirittura un’intera popolazione – 34mila persone, mica una – che pur avendo l’inestimabile privilegio di potersi dire livornese ci rinunci. Ma come. E i Quattro Mori le libecciate il cinque e cinque, la torta di ceci nel panino (cinque lire di torta, cinque di pane), e le gabbionate al mare, e le code sulla Fi-Pi-Li per andare a Firenze via Pisa, e le zingarate d’estate i gavettoni d’acqua, l’ippodromo e la baracchina rossa d’Ardenza all’happy hour, e il ponce del Civili – tutta una tradizione anarchica, non stiamo qui a parlare di Mascagni e Caproni ma per lo meno Piero Ciampi, Zeb e le scritte sui muri.