sabato 18 ottobre 2014

CONCORSI PUBBLICI SOSPETTI. P. FANTAUZZI, Farnesina, ombre sul concorso per diplomatici E tra i vincitori non mancano i "figli d'arte", L'ESPRESSO, 14 ottobre 2014

AAA ambasciatore cercasi. C’è un settore che sembra non conoscere crisi. Al punto che continua ad assumere mentre le pubbliche amministrazioni sono costrette a ridurre le piante organiche e a non rimpiazzare il personale andato in pensione. È ilministero degli Esteri che, grazie a una particolare deroga, dal 2010 ha diritto di prendere ogni anno fino a 35 segretari di legazione. Un incarico ambito, dato che rappresenta il gradino più basso della carriera diplomatica e che - fra stipendio tabellare, retribuzione di posizione e di risultato - l’emolumento si aggira sui 5 mila euro al mese.



Forse anche per questo quasi ogni concorso è stato puntualmente accompagnato da una ridda di contestazioni e ricorsi. Col picco esponenziale raggiunto proprio quest’anno, con l’eco delle polemiche che è approdata perfino in Parlamento, dove sono state depositate ben otto fra interpellanze e interrogazioni per fare luce su presunte irregolarità nelle selezioni svolte a luglio: due del Partito democratico e del Movimento cinque stelle e una di Sel, Udc, Fratelli d’Italia e Ilic (gli ex grillini al Senato).

Irregolarità che riguarderebbero innanzitutto le immancabilifurbate di ogni concorso che si rispetti: non solo qualcuno sarebbe riuscito a utilizzare tablet, smartphone, libri e manoscritti perché non era stata allestita una sala deposito accanto all’aula d’esame, ma - in base a quanto denunciato da un commissario nel corso delle prove - alcuni candidati si sarebbero perfino agganciati alla rete wi-fi del suo cellulare, riuscendo così a navigare su internet.

Il punto centrale riguarda tuttavia il numero di posti banditi: 35, il numero massimo consentito, nonostante lo scorso anno i vincitori siano stati 42. Per i 7 rimasti fuori - secondo la formula di “idonei non vincitori” che ben conosce chi partecipa ai concorsi pubblici - si sarebbero dovute aprire le porte quest’anno: dal 2013 la legge prevede infatti lo scorrimento delle graduatorie prima di effettuare una nuova selezione. Una questione di risparmio ma anche di buon senso che la Farnesina stessa ha adottato prima ancora che fosse obbligatorio: nel 2010 gli idonei non vincitori furono sei e l’anno seguente furono banditi 29 posti anziché 35.

Quest’anno è andata diversamente. Come mai? Il ministero sostiene la regolarità della scelta in base a un parere consultivo e un paio di sentenze del Consiglio di Stato più un’altra emessa dal Tribunale amministrativo del Lazio. Atti che però sono tutti precedenti o relativi a fatti antecedenti la legge del 2013, contestano gli idonei, che hanno fatto ricorso al Tar. Quel che è certo è che quest’anno scade la deroga al blocco delle assunzioni e quindi il concorso potrebbe rappresentarel’ultima grande infornata prima di un lungo digiuno.

Anche così si spiegano i numeri record: poco meno di 700 quanti hanno partecipato alle prove scritte, che prevedono un esame di storia, diritto, economia, inglese e una seconda lingua a scelta fra tedesco, francese e spagnolo. Quasi il triplo dell'anno scorso. Di questi, però, solo il 5 per cento ce l’ha fatta: gli ammessi agli orali, che si terranno a fine mese, sono appena 34. In pratica tutti quanti hanno già il posto assicurato e non ci saranno nuovi casi di idonei non vincitori.

Nella graduatoria non mancano cognomi famosi, comeFrancesco Calderoli, nipote del leghista Roberto, che si è piazzato al 29esimo posto in classifica. Penultimo è arrivato invece Ferdinando Stagno d’Alcontres, primogenito di Francesco, ex deputato di Forza Italia e cugino dell’ex ministro degli Esteri Antonio Martino (anche lui berlusconiano della prima ora) e dell'ex ambasciatore in Russia e Usa, Ferdinando Salleo.

Una circostanza ricorrente, quella di cognomi e parentele importanti, dal momento che la diplomazia è uno dei settori della pubblica amministrazione in cui il tasso di "figli d'arte" è più alto. Nel 2009, ad esempio, tramite lo scorrimento della graduatoria (quello non effettuato quest’anno) fu “ripescato” Stefano La Tella, figlio di Guido, ex ambasciatore in Argentina e presidente di commissione dell'attuale selezione: La Tella junior l’anno prima era risultato quinto degli idonei non vincitori e a essere assorbiti - come ha rilevato il sindacato Flp-Affari esteri in un volantino ironico intitolato “Il divino concorso” - furono proprio i primi cinque (su un totale di 13).

Lo scorso anno però andò ancora peggio, quanto a contestazioni: delle 60 domande del test di preselezione, sei erano errate e il ministero, anziché eliminarle, decise di "abbonarle" a tutti i partecipanti, facendo in questo modo lievitare gli ammessi alle prove scritte.

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