Giovedì sera la puntata speciale di Porta a Porta sul referendum inglese ha riservato un inedito, imprevedibile, imperdibile, siparietto: «Onorevole Brunetta lei è impazzito!» ha esclamato Vespa all’ennesima interruzione del deputato di Forza Italia, per poi avvicinarglisi pericolosamente e ingiungergli un perentorio «stia al suo posto!». «Anche lei stia al suo posto!». «No, lei è un ospite e deve stare alle regole!»: la singolare “affruntata” è sembrata per un attimo precipitare. Prima che il politico azzurro s’impappinasse definitivamente: «Anche lei è un ospite! Onorevole Vespa».
«Onorevole Vespa…»: dopo un quarto di secolo è stupefacente risentire in tv l’espressione immortalata dallo storico battibecco post-elettorale del 6 aprile ’92 tra il conduttore e Giorgio La Malfa, con il segretario repubblicano che imputava al giornalista di avere tirato (inutilmente) la volata alla Dc prima del voto, ignorando completamente il suo partito ( per inciso, la frase proseguiva con «…lei è stato sconfitto come l’onorevole Forlani!»)
Questa volta però non è solo Brunetta a scontrarsi con il giornalista, reo di averlo aspramente rimproverato per le sue smodate interruzioni. Il faccia a faccia al calor bianco tra i due era stato preceduto da uno scontro tra la deputata del M5S Iezzi e il direttore del Tg1 Orfeo, presente in studio, che l’aveva interrotta mentre parlava: rimbeccato malamente dalla grillina, che lo accusava di compiacenza verso una parte politica ( corsi e ricorsi storici), Orfeo se ne adontava moltissimo e reagiva intimando alla Iezzi il primo «stia al suo posto» della serata, immediatamente coadiuvato dal conduttore. Il quale, mentre la deputata concludeva il suo ragionamento, veniva richiamato dal direttore del Tg1 che lo invitava a sanzionare meglio la reproba. Mentre le telecamere non riuscivano a nascondere un nervoso conciliabolo tra Vespa e il direttore, si sentiva un esilarante fuori onda: «Cosa debbo fare?». Alla fine l’esponente pentastellata Iezzi veniva redarguita violentemente da Vespa, che la tacitava con un ennesimo «stia al suo posto!».
Dobbiamo concludere allora che le risse televisive a casa di Vespa sono un termometro sensibilissimo delle stagioni politiche. Quell’ «onorevole Vespa» dell’aprile ’92 segnava la fine di una fase e non portò bene nemmeno a La Malfa, il cui partito nel giro di poco scomparve quasi del tutto, insieme al suo segretario. Ma la maledizione evocata dallo sciagurato lapsus potrebbe colpire ancora. Anche lo sventurato Brunetta parrebbe destinato ad un rapido declino politico, e pure Renzi sembra non stia tanto bene. Mentre lui, Bruno Vespa, sembra intoccabile. Lui, sì, sta al suo posto. In tutte le stagioni.
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