Dopo quasi dieci anni di attesa, i dirigenti scolastici, e quelli dell'intero comparto Istruzione, Ricerca e Alta formazione (Afam), hanno un nuovo contratto. E' stato firmato questa notte all'Aran (l'Agenzia per la rappresentanza negoziale che contratta per il governo) dai sindacati rappresentativi del settore. Per i 7.452 capi d'istituto in servizio si tratta di un contratto importante perché arriva dopo sei mesi di trattative e contiene una serie di misure che i presidi chiedono da anni. In primis, l'equiparazione della parte fissa dello stipendio dei dirigenti di scuola a quella dei dirigenti di Università, Ricerca e Alta formazione artistica e musicale. Solo questo intervento porterà ad aumenti consistenti: 100 euro netti il mese (154,9 euro lordi mensili). E riguarderà anche i dirigenti universitari e dell'Afam. Per i presidi, poi, vi sono le risorse fisse già accantonate nella Legge di bilancio 2018: altri 440 euro a testa, in media. Che porteranno dal 2020 l'aumento totale per i dirigenti scolastici a 540 euro netti il mese.
La retribuzione fissa dei dirigenti scolastici (le altre due variabili riguardano la complessità delle scuole e i risultati raggiunti), per effetto di appositi stanziamenti della precedente Legge di bilancio, passa da 3.556,68 euro a 12.565,11 euro a decorrere dal 31 dicembre 2018. A questo si aggiungono, come detto, gli aumenti contrattuali del 3,48 per cento, come per tutte le altre dirigenze.
Per Maddalena Gissi, a capo della Cisl scuola, "si tratta di un obiettivo di grande significato politico, da tempo perseguito e finalmente raggiunto. A questo si aggiunge l'incremento derivante da fondi contrattuali, a decorrere da gennaio 2018". Esprime "soddisfazione" Francesco Sinopoli, segretario della Flc Cgil, per il ritorno alla contrattazione di significative materie: "Conferimento degli incarichi dirigenziali, valutazione, tutela della salute e sicurezza, formazione e aggiornamento sono tornate ad essere oggetto di negoziazione contrattuale".
"Nel testo contrattuale - sottolinea con soddisfazione Pino Turi, segretario generale della UIl scuola - viene sottolineato il valore dell'azione del dirigente scolastico nel promuovere e garantire la qualità dei processi formativi e viene valorizzata la connessione della figura del dirigente con la comunità scolastica". Anche l'Associazione nazionale presidi, per voce del suo presidente Antonello Giannelli, esprime soddisfazione. "È un passo significativo nel percorso verso la perequazione retributiva completa e sono stati introdotti numerosi miglioramenti nella parte normativa con maggiori garanzie per la categoria". Il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti: "I dirigenti scolastici, per la prima volta da quando, nel 1998, ne fu istituita la figura, ottengono l’equiparazione stipendiale con gli altri dirigenti statali".
Come ha detto l'Anp, è stato aggiornato il codice disciplinare. La sicurezza nei luoghi di lavoro, per esempio. E dunque degli edifici scolastici. Con questo contratto la responsabilità del capo d'istituto, finora quasi totale anche se a gestire gli immobili sono gli enti locali, è stata messa in relazione alle funzioni organizzative e gestionali che svolge lo stesso dirigente alleggerendone, così, la pressione.
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