Ci sono quattro questioni di scuola che l'intervento del presidente Mattarella sul decreto Semplificazioni ha fermato (insieme al decreto). Non sarà facile, ora, trovare un treno parlamentare su cui far correre questi provvedimenti presi sull'asse leghista ministero dell'Istruzione-Commissione Istruzione in Senato.
L'intervento della presidenza sul "papocchio Semplificazioni" ha stoppato, innanzitutto, l'allargamento dell'obbligo di restare cinque anni sulla stessa cattedra per tutti i docenti neoassunti di ogni ordine e grado. Resta il vincolo, sempre di cinque anni, per i professori delle scuole superiori, sancito dall'ultima Legge di bilancio.
Come ha spiegato il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti nell'intervista data oggi a Repubblica, sul fronte reclutamento il Miur sta portando avanti una politica che ricorda quella di Renzi-Giannini: "Vogliamo chiudere le Gae", ha detto Bussetti, "che, non a caso, significa Graduatorie a esaurimento". Il ministro ha in mente di convogliare sempre più aspiranti docenti sui concorsi pubblici: il prossimo bando ordinario sarà avviato quando arriveranno i risultati della mobilità, i trasferimenti cattedra su cattedra: in questo modo la prova potrà essere chiesta solo sulle discipline necessarie. La linea "facciamo i concorsi" (compreso qualcuno di troppo, "straordinario e non selettivo") e "restringiamo le Gae" trovava appoggio su un secondo emendamento parlamentare che chiedeva di spostare ancora di un anno l'aggiornamento delle Graduatorie a esaurimento.
Il senatore leghista Mario Pittoni, presidente della Commissione Istruzione del Senato, ha provato a spiegare: "Volevamo mettere le Gae in sincrono con le graduatorie di seconda fascia". In verità, lo spostamento di un altro anno, che avrebbe portato il non aggiornamento delle Gae a cinque stagioni complessive, sarebbe servito per non far entrare nuovi docenti nel canale del precariato. Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, dice: "La politica di Pittoni è suicida, così costringono i precari ad aumentare l'intensità dei loro ricorsi in tribunale, che puntualmente vincono". Di fatto, lo spostamento in avanti dell'aggiornamento delle Graduatorie non ci sarà e in primavera diversi docenti che hanno chiesto il trasferimento entreranno e cambieranno ancora una vola l'ordine della graduatoria. C'è chi, vicino alla cattedra, si troverà retrocesso e più lontano dal ruolo.
Lo stop al "Semplificazioni" è una cattiva notizia anche per i precari della Terza fascia, i "laureati senza abilitazione". Nel decreto era stata prevista una quota di riserva per il prossimo concorso ordinario: il dieci per cento. Niente, salta anche questo. Così come non diventa legge lo spostamento del corso di formazione per dirigenti scolastici previsto all'interno del lungo concorso presidi in fase di svolgimento. Meglio, per questa prova lo spostamento alla fase successiva all'assunzione (due mesi di corso più quattro di tirocinio in classe) è previsto, ma con il blocco del decretone non è diventato una legge valida per il futuro.
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