Come ai tempi di "Tangentopoli", un sistema politico che dovrebbe essere spazzato via a causa della totale incapacità di portare avanti una strategia efficace anti-pandemica, gode, invece, dell'affetto degli elettori che non sembrano per niente prendere le distanze nei confronti dei propri beniamini. Come il neonato Forza Italia, voluto da un imprenditore preoccupato di finire in galera, nel 1994, raccolse proprio il consenso di quei partiti, DC e PSI soprattutto, più coinvolti nell'inchiesta "Mani pulite", così oggi la Lega (24,2%) raccoglie il consenso degli ex elettori di Forza Italia (6,5%), evidentemente perché considerata più convincente sulla difesa di principi come lo sfruttamento del territorio, il localismo, l'iniziativa privata, l'evasione fiscale e l' iper-consumismo volgare e selvaggio (vorrei ricordare come, nell'attuale "governo Draghi", in due settori come lo Sviluppo economico e il Turismo siano stati messi due leghisti). Il blocco di partiti di centro-destra è sostenuto dalla presenza di FdI (17%) cresciuti solo per un transito avvenuto, in questi anni di recrudescenze razziste, di elettori dalla Lega a questo partito legato, come mostra nei simboli, a una tradizione evidentemente più rassicurante in fatto di garanzie identitarie e pseudo-patriottiche.
Per il centro-sinistra, invece, la situazione appare vistosamente frammentata con un PD ridotto ai minimi termini (17,4%) a causa della sua perdita totale di identità e rappresentanza, (senza alcuna possibilità di rilancio visto il programma davvero meschino lanciato dall' ex-enfant prodige Letta strappato, non si sa perché, al suo esilio dorato francese) e ben 4 partitini sulla cui presenza, rappresentatività e funzione non esistono motivazioni se non, almeno in due casi, Azione (3,2%) e Italia viva (2,2%), puramente personali ed esibizionistiche.
Il M5stelle (17%) svolge ancora una funzione di contenimento rispetto a fughe possibili di elettori o verso l'astensione o da altri partiti non più percepiti, al momento, come affidabili. Appare dilaniato al suo interno in seguito alle decisioni prese in questi ultimi anni che lo hanno trasformato in un partito buono per tutti gli usi.
Da notare la presenza incomprensibile dei Verdi, ridotti all'1,9%, che dovrebbero essere, al contrario, un partito ben più visibile e significativo visto il rilievo che ha assunto tutto ciò che ruota attorno ai cambiamenti climatici e all'inquinamento, due fenomeni correlati allo scoppio e alla virulenza pandemica.
Infine il 37% dei sondati non si esprime: la soglia degli indecisi, dei perplessi, degli sfiduciati resta alta.
Una considerazione finale: se si guardano i primi 5 partiti, ci si accorge di come nulla sia cambiato dal lontano 1948 dal momento che in quelle sigle continuano a nascondersi (salvo uno che non lo fa) DC, PSI, PCI, MSI, ovvero i partiti che, nella arcaica ma mai scomparsa "prima Repubblica" ottenevano i consensi più significativi.
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