Le democrazie occidentali sono irriformabili perché non è più possibile essere progressisti o verdi senza cedere il proprio privilegio coloniale.
È un lento spostamento a destra di Europa e Stati Uniti perché questo rispecchia il nostro ruolo nel mondo. I candidati di destra vincono perché dicono la verità (al netto di un linguaggio basato su fake news, le destre non fanno finta di essere qualcosa di diverso da quello che in realtà già facciamo nel mondo). È finito il tempo in cui potevamo far finta di essere di sinistra. E infatti la
sinistra cerca di essere sempre più patriottica, sempre più securitaria, sempre più sionista, sempre più per la guerra. Ma così fa la destra e quindi vince la destra.
C’è un vento di destra nel mondo, mi sembra sotto gli occhi di tutt*. E quindi? L’unico modo di creare un’alternativa oggi, è fare i conti con il nostro privilegio occidentale coloniale. Se non si
mette in discussione quello, parlare di migrazione inclusiva è ipocrita. E infatti vince la destra. Se non si mette in discussione il nostro privilegio, parlare di convivenza pacifica fra coloni e palestinesi è ipocrita. E infatti vince la destra. È ovvio che se la destra dice di mettere i migranti nei campi di concentrazione, e la sinstra dice di integrarli perché ci servono nelle fabbriche e
nei campi, la sinistra parla un linguaggio coloniale, e quindi fascista, e quindi una variante della destra, e quindi vince la destra.
Dobbiamo svegliarci da questo incubo e torpore, dobbiamo aprire gli occhi e cominciare a parlare pane al pane e vino al vino. Il nostro problema è voler essere progressisti senza smettere di essere colonialisti. Non è possibile essere antifascisti parlando solo di diritti civili, decontestualizzati dal ruolo che agiamo nel mondo. I diritti civili decontestualizzati da rapporti di potere classisti, razzisti e colonialisti sono pinkwashing e greenwashing. Non c’è alternativa, questa sarà sempre più evidente nell’attuale tendenza nazionalista, protezionista e fondamentalista che sta catturando
tutte le potenze occidentali, nel secolo in cui perdono la loro egemonia globale e il mondo sta collassando per gli effetti tossici di una nuova forma di capitalismo globalizzato. Kamala perde perché ha mandato affanculo i pro-gaza nelle università, ei non bianchi non la votano, e ha preferito a loro la classe media ei patrioti. Trump vince perché la lobby delle armi e del petrolio hanno finanziato lui, Musk era dalla sua, ma soprattutto Amazon, il Washington Post, ei GAFAM non hanno scelto Kamala, restando sostanzialmente “neutrali”.
Musk ha vinto tutto. È lui il vero vincitore, è lui il vero futuro. Musk è il tecnosoluzionismo che riesce a far unire nel nome del privilegio bianco il fascismo russo con quello sionista e quello della NATO con quello di Modi. Chi è in possesso della tecnologia è il vero erede del colonialismo di insediamento e solo attraverso questa tecnologia riuscirà a salvarsi dal collasso climatico imminente. L’idea di nazione si sovrappone con l’idea di un bunker ben attrazzato, magari verde, in cui solo i ricchi sopravvivono. E per sentirsi davvero sicuri, hanno anche un razzo pronto a partire per colonizzare anche Marte. La buona notizia per i fascisti è che su Marte non ci sono i terroristi palestinesi. Questo è l’immaginario che sta facendo vincere le destre nel mondo.
L’altro vero vincitore è Bibi, che ieri coglie l’occasione per disfarsi del traditore Yoav Gallant, troppo vicino a Biden. Bibi rischiava il posto senza Trump, ora invece si consolida, e con lui la presenza impunita dell’occupazione coloniale su Gaza e la Gisgiordania. Nelle democrazie occidentali nate dal colonialismo, ora messe in discussione dal multipolarismo, c’è solo l’opzione fra destra.
Nelle democrazie occidentali nate dal colonialismo, ora messe in discussione dal multipolarismo, c’è solo l’opzione fra destra estrema e destra che fa finta di essere sinistra. Che fare?
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