lunedì 28 aprile 2025

APPELLO DI 257 GIURISTI CONTRO IL DL SICUREZZA. “Per una sicurezza democratica”. L’appello pubblico di 257 giuspubblicisti di tutte le Università italiane, ARTICOLO 21, 27.04.2025

 Il decreto sicurezza viola le prerogative costituzionali garantite al Parlamento e, nel merito, punta a reprimere il dissenso e comprime alcuni diritti fondamentali , tassello fondamentale in qualunque democrazia. Per questo ben 257 giuspubblicisti di tutte le Università italiane lanciano un appello pubblico in cui elencano la macroscopica incostituzionalità del decreto e invitano gli organi di garanzia a tenere alta l’attenzione.

Di seguito riportiamo il testo integrale e i firmatari.

ITALIA UN PAESE DI MIGRANTI. FUBINI F., Emigrazione, il record negativo dell’Italia e la corsa della Spagna: cosa (non) si fa per fermare la grande fuga, CORRIERE.IT, 28.04.2025


Secondo l’Istat, se ne sono andate dall’Italia 191 mila persone. Il fenomeno è più vasto: molti lasciano il Paese senza spostare la residenza. Il caso notevole della Spagna: flusso più che quadruplicato rispetto a 10 anni fa

 In questi mesi l’attenzione ai flussi di prodotti industriali, digitali o finanziari è stata tale che quasi dimenticavo un’altra categoria di export dall’Italia: gli esseri umani. Invece su quella andiamo forte. Secondo i dati dell’Istat, l’agenzia statistica, se ne sono andate dall’Italia 191 mila persone: fra questi 155 mila italiani e 35 mila stranieri (arrotondo per difetto). Stracciato ogni record recente, anche quelli della Grande recessione di una quindicina di anni fa. E siccome a prima vista un dato del genere non ha senso – oggi le imprese faticano a trovare addetti e se li rubano – è il caso di iniziare a chiedersi cosa stia accadendo in Italia.

giovedì 24 aprile 2025

25 APRILE. FRA RESISTENZA E RIVOLUZIONE. BARONE E., Dalla Resistenza alla Rivoluzione: la via esclusa, SINISTRAINRETE, 23.04.2025

 1. La “rivoluzione senza rivoluzione”1: il caso italiano

Nella primavera del 1943 gli operai di Torino presero l’iniziativa di un possente movimento di sciopero che si estese anche a Milano e a Genova, coinvolgendo più di centomila lavoratori. La sconfitta tedesca a Stalingrado, lo sbarco angloamericano in Sicilia, gli scioperi operai del Nord fanno comprendere ai gruppi dirigenti della borghesia italiana che è giunto il momento di sbarazzarsi di Mussolini e di rifugiarsi sotto l’ala protettrice degli Alleati. Nel contempo, il loro principale obiettivo è quello di prevenire uno sbocco rivoluzionario della crisi del regime, mentre il governo Badoglio mostra fin da subito la sua vera faccia, repressiva e antipopolare.

In una circolare governativa del governo Badoglio (definito con giusto disprezzo “governo dei Fu”) – la tristemente nota “circolare Roatta” del 26 luglio 1943 - si dànno le seguenti istruzioni, che saranno fedelmente applicate dall’esercito nella repressione sanguinosa dei moti popolari che esplosero nel periodo dei “quarantacinque giorni” (25 luglio 1943 – 8 settembre1943): «Ogni movimento deve essere inesorabilmente stroncato in origine […] Le truppe procedano in formazione di combattimento, aprendo il fuoco a distanza, anche con mortai e artiglieria, senza preavvisi di sorta, come se si procedesse contro il nemico. Non si tiri mai in aria, ma colpire come in combattimento, e chiunque, anche isolatamente, compia atti di violenza contro le forze armate venga immediatamente passato per le armi.» 2

La storia subisce una forte accelerazione: i partiti antifascisti e i sindacati ritornano alla legalità, mentre si moltiplicano gli scioperi in cui si esige la liberazione dei detenuti politici. Nelle fabbriche si costituiscono per elezione le commissioni operaie (i primo organi elettivi che sorgono in Italia dopo la caduta di Mussolini). Frattanto i tedeschi che già avevano sette divisioni in Italia ne inviano altre 18, occupando di fatto il Nord e il Centro del paese senza che il governo Badoglio prenda alcuna misura difensiva.

lunedì 21 aprile 2025

RAPPORTI NATO-URSS NEL 1994. SCARDOCCHIA G., Quando Andreotti alla Nato suggeriva di non rompere con l’Urss, LA REPUBBLICA, 31.05.1984

 WASHINGTON - Nella clausura della Wye Plantation (una dimora coloniale del Maryland ora di proprietà dell' Aspen Institute) i sedici ministri degli Esteri della Nato hanno discusso la questione del deterioramento dei rapporti con l'Urss, i programmi militari dell'alleanza e la crisi del Golfo Persico, prima di rientrare ieri sera a Washington dove sono stati ospiti alla Casa Bianca per un pranzo offerto dal presidente Reagan. Oggi, a conclusione dei lavori, verrà pubblicata una "dichiarazione" comune sui rapporti Est-Ovest la cui stesura, pur avendo presentato alcune difficoltà marginali, ha evidenziato un ampio consenso sul concetto centrale secondo il quale l'Alleanza deve mostrarsi disponibile ad una ripresa del negoziato con l'Urss sul controllo degli armamenti senza però "fare concessioni preliminari - come ha spiegato un alto funzionario americano - che rappresenterebbero un segno di debolezza".



venerdì 18 aprile 2025

TEORIE POLITICHE. MARIO TRONTI. DOMINIJANNI I., Totalitarismo democratico. Il testamento politico di Mario Tronti, IL TASCABILE, aprile 2025


Ida Dominijanni giornalista e filosofa della politica, fa parte del Centro studi per la riforma dello Stato di Roma. È stata responsabile delle pagine culturali del manifesto e collabora oggi con varie testate. Ha insegnato filosofia politica e teoria femminista a Roma Tre ed è stata fellow alla Society for the Humanities della Cornell University. È autrice dei volumi “Il trucco. Sessualità e biopolitica nella fine di Berlusconi” (Ediesse 2014) e “2001. Un archivio. L’11 settembre, la war on terror, la caccia ai virus” (manifestolibri 2021) e coautrice di svariati volumi collettanei, per ultimo “Esiste una guerra giusta?” (Utet 2023).

 Si vive in tanti modi, si muore in tanti modi. Dare forma alla propria fine è un modo per ricomporre la forma della propria vita, e per consentire a chi resta di ereditarla senza sfigurarla. Non è da tutti: ci vuole del talento, e il dono del tempo necessario per poterlo fare. Mario Tronti, uno degli intellettuali comunisti più originali e influenti del Novecento italiano ed europeo, è morto il 7 agosto 2023 a novantadue anni, dopo una malattia abbastanza veloce da sottrarcelo senza che noi – le sue “amicizie politiche”, come gli piaceva chiamarci – ce ne rendessimo conto, ma abbastanza lunga da fargli licenziare il libro a cui stava lavorando. “Questo è pronto”, aveva detto consegnandolo a sua figlia Antonia pochi giorni prima di andarsene. Il testo è ora in libreria per il Saggiatore, a cura di Giulia Dettori, titolo (hegeliano) Il proprio tempo appreso col pensiero, sottotitolo (scarno) “libro politico postumo”. La copertina bianca con sopra il tronco di un albero rosso riproduce la ginestra essiccata che Tronti aveva fatto verniciare nel giardino della sua casa di Ferentillo dove si rifugiava a scrivere, ma funziona anche come citazione cromatica del quadro di El Lissitzky del 1920 sulla rivoluzione bolscevica, Spezza i Bianchi col cuneo rosso, di cui Tronti teneva sempre una copia bene in vista sulla scrivania e che ricorre anche in quest’ultimo scritto.

lunedì 14 aprile 2025

CRISI ECONOMICA E USURA DIFFUSA. REDAZIONE, Tassi oltre il 35%, imprenditore nei guai: il piano per strozzarlo scritto dal suo commercialista, LA STAMPA, 14.04.2025

 Un imprenditore in crisi si è rivolto al suo commercialista, che per risollevare le finanze della sua azienda ha trovato un altro cliente disposto a finanziarlo con 300mila euro. Le condizioni del prestito, il cui contratto era stato scritto dallo stesso commercialista, erano da usura, secondo la Guardia di finanza di Varese, che ha denunciato sia l'imprenditore sia il professionista e sua figlia, collega del padre.

NUOVO GOVERNO EMME. POLITICHE SCOLASTICHE. LE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI. DI GESU' M., Insegnare l’Italia?, DOPPIOZERO, 14.04.2025

 Il merito di un libretto frettoloso, assertivo e non particolarmente meditato qual è Insegnare l’Italia. Una proposta per la scuola dell’obbligo, di Ernesto Galli della Loggia e Loredana Perla (Scholé, 2023) risiede nel fatto di offrirsi ai lettori, nella sua schiettezza quasi brutale, come una sorta di manifesto ideologico di ciò che la destra nazionale e, più in generale, l’area culturale alla quale essa fa riferimento, medita sulla scuola italiana e intende mettere in atto. Ma non solo. Come è risaputo, infatti, gli autori fanno parte della «Commissione di studio composta da esperti di comprovata qualificazione scientifica e professionale con l’obiettivo di elaborare e formulare proposte volte alla revisione delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida relative al primo e al secondo ciclo di istruzione»: Perla, docente di Didattica e pedagogia speciale presso l’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, della Commissione ne è la coordinatrice, mentre Galli della Loggia è il componente designato a sovraintendere la sezione sull’insegnamento della storia.



domenica 13 aprile 2025

LA CLASSE OPERAIA ESISTE ANCORA. LA PORTA F., La classe operaia esiste eccome: è tornata a cantarle sui padroni, L'UNITA', 11.04.2025

 Il festival di Letteratura Working Class di Campi Bisenzio (4-6 aprile scorsi ) – nel presidio degli operai della Gkn – alla sua terza edizione, avrebbe fatto felice Gramsci! Nel festival si incrociano letteratura, teatro e musica, le tre forme espressive di cui Gramsci si è occupato con dedizione e straordinario acume, sempre dentro una prospettiva di emancipazione delle classi popolari (non sarà un caso che la fondazione del PCI sia avvenuta dentro un teatro!).

NUOVO GOVERNO EMME. GIUSTIZIA. DECRETO SICUREZZA. AA. VV., Decreto sicurezza, l’allarme dei professori di diritto penale sui rischi per la libertà personale, L'UNITA', 10.04.2025

 Il Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale ribadisce la seria e oggi concreta preoccupazione per un così vasto intervento espressione di un ricorso al diritto penale in chiave simbolica di rafforzamento della sicurezza pubblica, per di più realizzato con lo strumento della decretazione d’urgenza. Le opportune modifiche rispetto alla versione originaria del “pacchetto sicurezza”, tese a diminuire la torsione repressiva dell’intervento, appaiono nel complesso marginali e non ne modificano l’impianto complessivo.

LETTERATURA E SOCIETà. CALVINO E LA SPECULAZIONE EDILIZIA. CASERTA S., Rileggere Calvino ne ‘La speculazione edilizia’ e trovarci le cementificazioni di oggi, IL FATTO, 12.04.2025

 Prendere in libreria tra le mani, con sorpresa, La speculazione edilizia, questo racconto-romanzo breve di Italo Calvino, che non conoscevo, comprarlo e leggerlo tutto d’un fiato è stata una felice-infelice scoperta.


NUOVO GOVERNO EMME. POLITICA SANITARIA 2025. FABBRETTI F., Dati impietosi sui fondi stanziati per la Sanità: c’è da ringraziare chi non ha firmato il rinnovo del Ccnl, IL FATTO, 12.04.2025

 La mancata firma del Ccnl per il comparto della Sanità, lo scorso gennaio, non è stato un argomento molto discusso dalla stampa italiana. E le volte che se ne è parlato, il punto di vista espresso è stato principalmente quello del governo e dell’unico sindacato confederato che era disposto a firmarlo, la Cisl: “Vista la scarsità di fondi stanziati per la sanità, meglio poco che niente”.


sabato 12 aprile 2025

TEORIE POLITICHE. COSMOPOLITICA E TRASVERSALITA'. CICCARELLI R., La sfida al futuro della cosmopolitica, IL MANIFESTO, 12.04.2025

 Con Pierre Dardot, il sociologo Christian Laval ha appena pubblicato in Francia un nuovo libro. Instituer les mondes. Pour une cosmopolitique des communs (La Découverte) propone una nuova strategia politica internazionalista nel momento della rivoluzione reazionaria di Trump. Lo abbiamo intervistato alla Librairie Stendhal di Roma, dove ha presentato anche il suo primo romanzo Marx en Amérique (Champ Vallon). «Istituire i mondi» fa parte di un dittico composto da un altro importante libro, non ancora tradotto in italiano: Dominer. Enquête sur la souveraineté de l’État (La Découverte). Autore con Pierre Dardot di volumi come La nuova ragione del mondo (DeriveApprodi), ovvero il neoliberismo, Laval ha evidenziato che la nuova ricerca «è iniziata con una reazione».


MOVIMENTI DI PROTESTA E DISSENSO. CASTELLI G., “La protesta debole”, i movimenti sociali in Italia dalla Pantera ai No global (recensione), L'INDIPENDENTE, 3 Marzo 2025

 «In Italia la parabola discendente del movimento No global non ha lasciato eredità se non una diffusa rassegnazione che è stata variamente articolata e rappresentata, qualche anno dopo, da movimenti e da partiti ‘’populisti’’ di destra e di sinistra». Così recita la quarta di copertina del libro di Alessandro Barile, La protesta debole (ed. Mimesis Passato Prossimo), una ricerca sui movimenti sociali in Italia dalla Pantera ai No global, un arco di tempo che va dal 1990 al 2003. Barile, sociologo e storico direttore dell’area di ricerca “Territorio e società” presso l’Istituto di Studi Politici S. Pio V di Roma, conosce bene quei movimenti sociali avendoli vissuti in prima persona. «Gli anni Novanta, quelli del movimento della Pantera, sono un po’ una frontiera storiografica per leggere questo fenomeno – ci spiega Barile – ormai la ricerca storica si sta spostando sempre più verso quel decennio». 


DECOLONIZZARCI DAGLI USA. AMBROSI E., Dobbiamo decolonizzarci dagli Usa: quella libertà e quell’immaginario sono falsi e dannosi, IL FATTO, 12.04.2025

 In questo momento geopolitico convulso e tragico, c’è qualcosa che potremmo iniziare a fare per la nostra salute mentale e quella del pianeta: decolonizzare il nostro immaginario legato agli Stati Uniti, con il quale siamo cresciuti, una sorta di controcanto ideale alla nostra totale dipendenza sul piano militare.



giovedì 10 aprile 2025

EFFETTI COLLATERALI DELLA GLOBALIZZAZIONE. FARAONI D. N. Gli inventori della globalizzazione ora la affossano perché hanno perso il controllo: seguirli è un suicidio, IL FATTO, 9.04.2025

 Sulla crisi dei dazi aperta da D. Trump, nessuno si è chiesto perché gli inventori della globalizzazione economica hanno deciso di affossarla. Semplicemente perché ne hanno perso il controllo. Cina, Russia, i Brics hanno occupato fette di mercato sempre più grandi. Sempre più velocemente i mercati internazionali si stanno liberando del monstre debito pubblico Usa. Si scambia sempre meno in dollari. La fiducia su cui si basa Wall Street è calata e gli esperti finanziari sanno che la crescita non è perpetua come qualcuno vuol far credere agli investitori, neanche la creazione di conflitti basta più per contenere i concorrenti imperialisti; inoltre le guerre sono costose. Trump non è un pazzo, è senz’altro un pessimo attore, ma la strategia dei dazi fa parte di un piano descritto nel Manuale per una ristrutturazione del sistema globale del commercio scritto da Stephen Miran.

MOVIMENTI PROTESTE DISSENSO SENZA RIVOLUZIONE. SANTUCCI L. Il fallimento delle proteste dell’ultimo decennio: «È possibile essere nel giusto ma venire tragicamente ignorati», DOMANI, 9.04.2025

Nel suo ultimo libro Se noi bruciamo. Dieci anni di rivolte senza rivoluzioni” (Einaudi) il giornalista Vincent Bevins ha ripercorso quanto accaduto in giro per il mondo tra il 2010 e il 2020, interrogandosi su cosa non abbia funzionato e sul perché gli obiettivi prefissati non sono stati raggiunti



 Come è possibile che il decennio più partecipato di sempre in termini di proteste abbia portato pochi o nulli cambiamenti nella società? È quello che il giornalista statunitense Vincent Bevins ha provato a chiedersi nel suo ultimo libro Se noi bruciamo. Dieci anni di rivolte senza rivoluzioni, edito da Einaudi, raccontando i vari movimenti che, tra il 2010 e il 2020, sono nati in giro per il mondo. Dal Brasile a Hong Kong, dal Cile alla Turchia, passando naturalmente per le primavere arabe. Eventi che hanno caratterizzato la storia nazionale, incapaci però di raggiungere gli obiettivi che si erano prefissati.

domenica 6 aprile 2025

EUROPA IN CRISI. UN SONDAGGIO RECENTE. EUROBAROMETRO. Internazionale, 4/10 aprile 2025

 


Da Internazionale, 4/10 aprile 2025
Fonte dei dati

The survey shows that Europeans have high expectations from the EU in its role to protect them against global challenges and security risks. Large majorities are looking for an EU that protects them by focussing on security, defence, and the economy. There is wide agreement among EU citizens that EU Member States should be more united to face current global challenges and that the European Union needs more means to deal with the challenges ahead. Citizens are also increasingly aware of the benefits that come with EU membership and see a more important role for the European Parliament. The impacts of inflation and rising cost of living are a major concern, with significant shares of EU citizens expecting their living standards to decrease in the coming years.

MANIFESTAZIONE CONTRO IL RIARMO DEL 5 APRILE. LA POLEMICA SULLA TESLA DEI FRATOIANNI. CORRIERE DELLA SERA, 5.04.2025

 




SINISTRA AL BIVIO. UN SAGGIO DI A. HONNETH. , MICROMEGA, 1, 2025

 Parlare di un’“unica” sinistra è stato da sempre altamente problematico. Fin dai tempi di Marx ed Engels, coloro che, in quanto rappresentanti del proletariato, si sono impegnati per un superamento dei rapporti di lavoro capitalistici, si sono frammentati in tanti gruppi quante sono le interpretazioni alternative dei mezzi adeguati a un tale superamento. […]. Tutte queste controversie, in ogni caso, sono state oscurate dal problema ancor più grave e sostanziale dell’obiettivo normativo che avrebbe giustificato in generale la necessità di un tale superamento dei rapporti di lavoro capitalistici. Si trattava di migliorare la condizione delle masse lavoratrici, così da renderle materialmente uguali agli altri strati della popolazione, oppure l’obiettivo consisteva nel rendere ciascuna persona capace dell’esercizio della propria libertà?

venerdì 4 aprile 2025

CRISI DELLA DEMOCRAZIA. UN SAGGIO DI M. SANDEL. BELLUSCI F., Democrazia in pericolo: Harvard ‘chiama’ Aristotele, DOPPIOZERO, 20.01.2025

 Il 18 marzo 1968, in occasione della sua candidatura alle elezioni presidenziali americane, Bob Kennedy tiene un discorso memorabile all’università del Kansas. A un certo punto dichiara: “Anche se c’impegniamo per cancellare la povertà materiale, abbiamo di fronte un altro compito ancora più grande, ed è quello di occuparci della povertà di soddisfazione – negli scopi e nella dignità – da cui siamo afflitti. Con troppa insistenza e troppo a lungo sembra che abbiamo rinunciato alla eccellenza personale e ai valori della comunità, in favore del mero accumulare cose materiali”. A distanza di poco più di mezzo secolo, la tensione morale e civica di quel discorso, il perspicace esame in esso compiuto delle conseguenze civiche della politica economica, può essere particolarmente illuminante per descrivere e comprendere le ragioni profonde del malessere che attanaglia l’attuale società democratica americana, culminato nel drammatico assalto a Capitol Hill, ma anche le democrazie europee, su cui si allunga l’ombra di un’estrema destra autoritaria, xenofoba e razzista in ascesa. Se le democrazie nascenti avevano democratizzato l’aspirazione all’affermazione di sé e all’emancipazione, le democrazie mature sembrano democratizzare proprio l’insoddisfazione.