lunedì 5 settembre 2022

CRISI DELLA SINISTRA E FALLIMENTO DEL PD. CARI COMPAGNI E AMICI...ALLA RICERCA DI UNA NUOVA SINISTRA OLTRE IL PD. SI E' APERTA UNA GARA FORSENNATA FRA QUANTI COMINCIANO AD AMMETTERE DI AVER SBAGLIATO TUTTO IN QUESTI ULTIMI 30 ANNI. M. FAGOTTO, 4 giugno 2018 (aggiornamenti del 15 aprile 2021 e del 6 settembre 2022)

CARI COMPAGNI E AMICI, ABBIAMO SBAGLIATO TUTTO! Vademecum di un fallimento durato 30 anni.   

Ultimo aggiornamento dopo il 15 aprile 2021:

M. D'ALEMA - 2004 (Convention Lista Prodi)

F. MUSSI - 2010

A. GIDDENS - 3 aprile 2015

M. D'ALEMA (4 novembre 2011, 2018)
A. OCCHETTO - 19 marzo 2018
A. HONNETH
J. HABERMAS - 16 marzo 2018
G. MARRAMAO
S. VECA
A. ORLANDO - 7 luglio 2018
G. PROVENZANO - 10 luglio 2018
L. VIOLANTE (10 luglio 2018)
G. BETTINI - 30 giugno 2018
P. IGNAZI - 9 luglio 2018
R. PINOTTI - 24 agosto 2018
C. CALENDA - 24 agosto 2018
F. MONACO - 25 agosto 2018
P. MAJORINO - 13 agosto 2018
M. HUBLER - 16 dicembre 2018

R. PRODI (21 marzo 2019)
M. CACCIARI - 22 marzo 2019
D. SASSOON, 30 agosto 2019

G. BETTINI - 15 aprile 2021

                                             Unica eccezione ferma nel tempo, M. RENZI - 13 agosto 2019

Dalla conferenza stampa del 13 agosto 2019
“Io sono un sostenitore del partito democratico americano, sono un sostenitore della ‘Terza via’, non ho cambiato idea fra tanti…ehhhhhhh…che hanno modificato le proprie opinioni, io continuo ad essere lì e sognerei tanto un sistema nel quale lei vince e io perdo, lei perde io vinco, beh…il giorno dopo c’è la telefonata, anzi, la sera stessa di concessione della vittoria, e l’altro governa”

Consigli di lettura:
http://www.repubblica.it/cultura/2015/04/03/news/anthony_giddens_la_terza_via_e_morta_travolta_da_tecnologia_e_globalizzazione_-111148679/

Il rinnegamento della "terza via" continua...

L. RICOLFI 26  agosto 2022
G. LETTA - 4 settembre 2022 (Carugati, Letta: "M5S resta il partito di Grillo. Non sono progressisti", Il manifesto, 4-09-22 - Domanda: "Il PD ha fatto il Jobs Act e ora, anche se nel programma ci sono proposte più avanzate, sembra timido nel rinnegarlo"
RISPOSTA: "IL NOSTRO PROGRAMMA SUPERA IL JOBS ACT SUL MODELLO DI QUANTO FATTO IN SPAGNA CONTRO IL PRECARIATO. LA STAGIONE DEL BLAIRISMO E' CONSEGNATA ALLA STORIA. IN TUTTA EUROPA CREDO CHE SIANO RIMASTI SOLO RENZI E CALENDA AD AGITARLO COME UN FETICCIO IDEOLOGICO"






------------------------------------------------
Improvvisamente si è aperta una gara forsennata fra quanti,  dentro, fuori o ai margini del PD soprattutto, hanno cominciato ad affermare di aver sbagliato tutto in questi ultimi 30 anni. Fra gli ultimi è stato Romano Prodi, intervistato dal settimanale "Sette", che ammette che il centro-sinistra avrebbe smesso "di essere un punto di riferimento per le categorie vulnerabili perchè non è stato capace di difenderle. Non ne ha avuto la coscienza. Ma soprattutto non ne ha avuto la forza, di fronte a un potere che era più grande, quello del corso dell'economia e della tecnologia (...) C'è bisogno di invertire la tendenza all'arretramento dello stato sociale. La gente pensa con risentimento alla cosiddetta 'Europa dei banchieri'" (I. Soave, Prodi: i partiti populisti sono una via di fuga, Corriere della sera, 16 maggio 2018) (continua...)




THE LIES OF TONY B LIAR - http://traitor666.blogspot.com/2006/05/lies-of-tony-b-liar.html





"Quella sera in Sardegna Tony mi ha detto 'qualsiasi cosa succeda non far sì che mi facciano delle foto vicino a Silvio con la bandana. Stai tu in mezzo, perchè sennò la stampa britannica ci uccide'". Lo ha raccontato Cherie Blair, moglie dell'ex premier ricordando la famosa passeggiata a Porto Rotondo - era l'agosto del 2004 - con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in bandana" (LA REPUBBLICA, 23 maggio 2009)

«Con la mano sul cuore, vi dico che ho sempre fatto quello che pensavo fosse giusto. Posso aver sbagliato, sarete voi a giudicarmi. Ma ho sempre fatto quello che ho ritenuto fosse il meglio per il nostro paese». (10 maggio 2007)

26 novembre 2014.
"RENZI MIO EREDE, CON LA SUA CORSA ALLE RIFORME CAMBIERA' L'ITALIA", LA REPUBBLICA, 3 aprile 2018

Matteo Renzi ha incontrato in serata Tony Blair per un confronto sull'agenda internazionale. I due, poi, hanno consumato una cena a base di pizza, con del prosciutto come antipasto, nell'appartamento privato al secondo piano di Palazzo Chigi insieme ai ministri Marianna Madia, Andrea Orlando e Maria Elena Boschi, al sottosegretario alla presidenza Luca Lotti, e ai parlamentari dem Enzo Amendola, Andrea Romano e Lia Quartapelle. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Tra-Madia-e-Boschi-Tony-Blair-mangia-pizza-con-renzi-91c6a987-4350-4c3a-a5cf-9891e9b47864.html

                                                                         http://www.arrestblair.org/

L'eredità di Blair continua: "Matteo Renzi sta facendo i primi passi in una carriera nuova e ben remunerata: quella di conferenziere. Come prima di lui hanno fatto tanti ex premier e capi di Stato che, sfruttando conoscenze e relazioni coltivate quando erano sulla cresta dell'onda del potere, hanno girato il mondo per tenere speech (discorsi) molto apprezzati e ben pagati. Solo che i vari Schröder, Obama, Clinton e Prodi l'hanno fatto da privati cittadini. A differenza del mattatore di Rignano sull'Arno che sarebbe legato da un altro contratto: quello stipulato con gli elettori. Con i voti conquistati lo scorso 4 marzo, infatti, Renzi si è impegnato a rappresentare il collegio uninominale del Senato di Firenze-Scandicci nella XVIII legislatura" ( P. F. Borgia,  Democratici senza leader Renzi fa l'anno sabbatico con la paga da senatore, Il Giornale, 5 giugno 2018). 



"Aveva detto che avrebbe fatto semplicemente il senatore, ma ha iniziato a girare il mondo tenendo conferenze remunerate, grazie agli inviti di lobby, partiti politici, capi di stato e grandi imprenditori. E’ la nuova vita del 43enne Matteo Renzi raccontata dal Corriere della Sera: “Starò fuori dal giro per qualche mese”, è la nuova promessa dell’ex premier. Dovrebbe rimanere dietro le quinte almeno fino al 19 ottobre, giorno in cui a Firenze tornerà la Leopolda. Intanto seguirà gli esempi di Tony Blair e Bill Clinton, per citare i più noti, da tempo impegnati in conferenze e dibattiti. Loro però sono diventati oratori dopo aver abbandonato la carriera politica, mentre Renzi, tra speech e viaggi, continuerà a percepire lo stipendio a Palazzo Madama e a rimanere all’interno del Pd.
La meta preferita sembrano essere gli Emirati arabi, dove nel suo ultimo viaggio, secondo la ricostruzione dal Corriere, ha incontrato, insieme a Marco Carrai, l’emiro Tamim Bin Hamad al-Thani che gestisce un fondo sovrano da 250 miliardi di dollari." (F. Q., Renzi cambia vita fra viaggi e conferenze (pagate). 'Starò fuori dal giro per qualche mese' ma resta al Senato e nel PD, Il Fatto, 4 giugno 2018)


330.000 sterline per una conferenza di 20 minuti: questi sono i prezzi che si pagano alla popolarità accumulata in giro per il mondo mentre si fingeva di fare il politico, si montavano balle sulle armi di distruzione di massa per scatenare guerre (M. Segalov, 330.000 for a 20-minutes speech at a world hunger event? Tony Blair is an inspiration for us all, The Independent, 1 giugno 2015). E' accaduto  a Blair, perchè non a me, avrà pensato lo statista toscano reduce da una serie di sconfitte a ripetizione. Forse temendo la scomparsa definitiva del PD e la sua difficile rieleggibilità, si starà dando da fare per trovare un'altra sistemazione, naturalmente a danno del contribuente italiota.

---------------------------------------------------

(continuazione dell'articolo)
"Non è vero che la sinistra deve scolorare fino all’insignificanza intellettuale, e andare al centro, se vuole governare, secondo quell’idea di Left of Center che fu di Blair (e che ho visto con sorpresa radicalmente contestata, ora, da Massimo D’Alema in una conferenza alla London school of economics). Non è vero, come ci spalanca di fronte agli occhi la crisi globale del capitalismo finanziario predatorio della nostra età, che il mercato si autoregola, e che dunque il conflitto sociale è roba dell’Ottocento." Chi scrive è Fabio Mussi in una  Lettera aperta ai compagni ex-ds e agli amici ex-popolari, oggi nel Partito democratico (2010) (http://www.casolenostra.org/index.php?/archives/1757-Cari-compagni-e-amici-del-Pd-ci-vuole-il-coraggio-di-ricominciare-tutto-daccapo.html). 
Fabio Mussi, a sinistra, con M. D'Alema
https://it.wikipedia.org/wiki/Fabio_Mussi


In effetti l'affermazione che stupisce Mussi ci riporta fra i primi fautori della deriva post-comunista più recente (diciamo, la seconda ondata seguita a quella del 1990). Vale a dire Massimo D'Alema il quale aveva ammesso anche di essersi pentito di aver accettato l'incarico di primo ministro nel 1998. Bene, D'Alema, in una intervista a LEFT, afferma che è stato un errore aver seguito Tony Blair e la sua idea di Terza via. 
A chi gli chiede come mai la sinistra che era al governo in diversi Paesi europei si sia accodata all'impostazione neoliberista dominante, D'Alema dice che "è vero, il blairismo si è lasciato affascinare da quest'idea, illudendosi di poter cavalcare la globalizzazione" (G. Monti, La politica abbia 'l'animo grande e l'intenzione alta', Left, 4 novembre 2011). D'Alema aveva ammesso già nel 2004 che la sinistra aveva subito il fascino (sic) di una certa impostazione liberista (Convention della Lista Prodi): "Negli anni '90 abbiamo subito il fascino di una certa impostazione liberista". E' una vera e propria autocritica quella che ha fatto oggi Massimo D'Alema durante la convention dell'Ulivo, a Roma. Il presidente dei Ds ha parlato del "limite dei governi progressisti in America e in Europa, che non hanno avuto la capacita' di governare la globalizzazione". "Siamo stati troppo ottimisti - ha aggiunto D'Alema - come ha riconosciuto lo stesso Clinton, ed abbiamo subito il fascino e l'egemonia di una impostazione neo-liberale di cui oggi misuriamo il limite e la sconfitta". (Agr)"


Il sociologo A. Giddens


L'Idea della "Terza via" non è, comunque, di Blair quanto del sociologo britannico A. Giddens il quale (udite, udite!) dichiara, nel 2015, che la sua proposta è stata resa inutile dalla...accelerazione della storia (un fenomeno non sorprendente nè nuovo visto che numerosi scienziati sociali sottolineano da tempo questa ovvietà tipica della cosiddetta modernità): "... quando formulai il modello della Terza via, poi applicato in diversa maniera da Clinton, Blair, Schroeder e altri, internet quasi non esisteva, muoveva appena i primi passi. L'accelerazione data ai cambiamenti sociali ed economici dalle innovazioni tecnologiche ha scardinato anche la Terza via, l'idea di un riformismo di sinistra che preservasse il welfare in condizioni di mercato e demografiche mutate. Oggi i supercomputer e la robotica stanno trasformando il mondo del lavoro. Non sono sicuro che i leader politici si rendano conto del livello di rivoluzione tecnologica che abbiamo imboccato" (E. Franceschini,  Anthony Giddens: "La Terza via è morta travolta da tecnologia e globalizzazione", La repubblica, 3 aprile 2015 http://www.repubblica.it/cultura/2015/04/03/news/anthony_giddens_la_terza_via_e_morta_travolta_da_tecnologia_e_globalizzazione_-111148679/).



Su Blair ha qualcosa da dire anche Achille Occhetto: "La sinistra si è mossa su posizioni di subalternità nei confronti delle politiche neoliberiste, quelle stesse che hanno portato all’austerità e sicuramente Blair ha avuto una grossa responsabilità in questa direzione. Poi va detto che in Europa e soprattutto in Italia abbiamo avuto due sinistre: una riformista, che ha lasciato molto a desiderare soprattutto sul piano sociale, e una radicale, che ha avuto come unico scopo quello di far perdere l’altra senza nemmeno riuscire a intercettarne gli elettori, tant’è che oggi i voti persi dal Pd sono andati ai 5 Stelle”.(S. Staino, Il futuro della sinistra secondo A. Occhetto, Sergio Staino Blog, 19 marzo 2018)





Poi ci sono le ammissioni degli intellettuali vicini al PD e all'area social-democratica: S. Veca, G. Marramao, A. Honneth, J. Habermas, F. Barca. 


Perentorie e prive di ogni ambiguità quelle dei due esponenti della Scuola di Francoforte: "



Da dove dovrebbero ripartire i partiti di sinistra per invertire la rotta?

Direi che bisogna partire dalla comprensione di un dato: le riforme avviate negli anni Novanta dal  Labour Party di Blair o dalla Spd di Schröder, in particolare nel mercato del lavoro, sono state avvertite  come un tradimento di conquiste sociali ottenute in decenni di lotte. I membri della classe operaia e del proletariato dei servizi si sono sentiti abbandonati e lasciati soli. Anche perché quelle riforme venivano  presentate non come misure temporanee, imposte da necessità economiche, ma come conquiste: come  la nuova visione della socialdemocrazia. Oggi la sinistra dovrebbe avere il  coraggio di rendere nuovamente plausibile l’idea di una forte regolazione politica  dell’economia e della finanza. Rimettere al centro il valore dei beni pubblici:  ospedali, scuole, piscine comunali ben attrezzate, spazi pubblici sottratti al  consumo. Pensare ad una nuova politica sociale delle abitazioni  che faccia fronte alla grande emergenza abitativa, sul modello  della Vienna rossa degli anni 20. Avviare una profonda riflessione culturale sul  significato cruciale della scuola pubblica, in quanto organo essenziale  per la costruzione delle basi della democrazia, tanto nell’economia quanto nella sfera politica."

( G. FAZIO, Le trappole attive del socialismo. intervista con A. Honneth, IL MANIFESTO, 31 marzo 2018).


J. Habermas

Altrettanto chiaro J. Habermas: "
"Ci si deve chiedere perché i partiti di sinistra non vogliono porsi alla guida di una lotta decisa contro la disuguaglianza sociale, che faccia leva su forme di coordinamento internazionale capaci di addomesticare i mercati non regolati. A mio avviso, infatti, l'unica alternativa ragionevole tanto allo status quo del capitalismo finanziario selvaggio quanto al programma del recupero di una presunta sovranità dello Stato nazionale, che in realtà è già erosa da tempo, è una cooperazione sovranazionale capace di dare una forma politica socialmente accettabile alla globalizzazione economica. L'Unione europea una volta mirava a questo - l'Unione politica europea potrebbe ancora esserlo". (Il populismo? Si vince tornando accanto agli ultimi, La repubblica, 16 marzo 2018)


Intervistato da 'La stampa' L. Violante ammette che "Lega a M5S sono interclassisti; il Pd - è l'analisi di Violante - è diventato prevalentemente il partito della borghesia, più media che piccola. Anche se ha fatto alcune buone politiche sociali, sembra aver puntato più sui diritti di libertà tipicamente borghesi come unioni civili e fine vita". Giudica un disastro la segreteria Renzi: "Renzi è il peggior nemico di se stesso. Per impazienza ha logorato una grande speranza con una sequenza di azioni apparse prive di strategia". Farà come Macron? "Macron - risponde - ha preso il 24% con un partito di centro fondato sulle macerie dei vecchi partiti. In Italia con Lega e M5S così forti non c'è la stessa prateria", ma "se continua a essere un leader solitario e narcisista, alimenta il desiderio di marginalizzarlo. Può essere molto utile al Pd e al Paese, purché capisca che ha bisogno di un periodo di quarantena. Prima o poi andranno a cercarlo". (G. Salvaggiuolo, "A Matteo serve una quarantena. Il partito non deve chiudere a Di Maio", La stampa, 25 marzo 2018). Va detto che, secondo Violante, le classi sociali continuano ad esistere; anzi, la stratificazione sociale proposta dal Nostro sembra essere quella classica (Marx docet) in cui si distingueva fra piccola, media e grande borghesia. 

   Violante è ritornato di recente sulla questione con un altro articolo pubblicato dal "Corriere d. sera" (Lo scambio di ruoli fra sinistra e destra, 10 luglio 2018).
Dopo aver ricordato che le sinistre sono in crisi un po' in tutto il mondo, Violante si sofferma sul denominatore comune di questa crisi di indebolimento: le sinistre sarebbero diventate "fredde" nei riguardi dei ceti a cui erano state tradizionalmente legate. E' accaduto in Germania con la "Neue Mitte" di G. Schroeder (1998-2005) e in Gran Bretagna con il "New Labour" di Tony Blair che ritorna, dunque, anche in queste considerazioni. Una sorta di ossessione: "M. Thatcher, richiesta nel 2002 sul suo maggiore successo, rispose con malizia - Tony Blair e il New Labour. Abbiamo costretto i nostri oppositori a cambiare il loro modo di pensare". Cosa peggiore non si potrebbe dire. Insomma Violante riconosce quello che tutti, ormai, riconoscono: "Destra e sinistra si sono scambiati i ruoli, la sinistra per la convivenza con la realtà, le destre per la sua trasformazione, alla luce dei propri valori". Ciò che potrebbe dire: il vecchio elettorato di sinistra potrebbe cominciare a pensarla secondo le idee, più calde e capaci di entusiasmare, della destra!
----------------------------------------------------------------------

Anche dal palco dell'assemblea nazionale del PD sono cominciate le ammissioni di errori: "Nessuno va in pensione a 39 anni in Italia...non ci va più da molto tempo...ma se nella vita di una persona ti spostano in avanti l'età pensionabile di 7-8 anni rispetto al tuo progetto di vita, non puoi pensare che quello che non abbia un contraccolpo...allora io dico che, forse, non siamo riusciti fare quello che avevamo già detto di di cominciare a fare e non invece che dobbiamo difendere la Fornero come una Bibbia (qualche timido applauso sullo sfondo)... temperare l'impatto di quelle riforme ed evitare che abbiano un effetto dirompente dal punsto di vista sociale e economico" (ex ministro Orlando, 7 luglio 2018)


Altre voci autorevoli che hanno fatto seguito, a cascata, alle dichiarazioni precedenti (basta che cominci uno, poi tutti dietro come pecore) sono state quelle di Goffredo Bettin ("Le ragioni delle nostre difficoltà sono tante. ma una sovrasta tutte: l'aumento vertiginoso delle diseguaglianze. Con la globalizzazione c'è chi è andato in miseria, i ceti medi si sono in molta parte disgregati, ma si sono accumulate anche enormi ricchezze e privilegi. La sinistra ha origine (udite, udite!) nella difesa di chi sta sotto nella scala sociale. Ci sarà una ragione se oggi, a Roma, ci votano ai Parioli e non a Tor Bella Monaca. Non abbiamo capoito la forza e l'insidia di una globalizzazione guidata da un pensiero mercatista (n.d.r mercatismo è termine usato, nel passato, da Tremonti). Abbiamo pensato di alleviare le punte più aspre. ma abbiamo accettato il paradigma avversario" (D. Preziosi, "Il nostro riformismo ha fallito. Senza congresso, PD a rischio". Intervista con G. Bettin, IL MANIFESTO, 30 giugno 2018) e di Giuseppe Provenzano, organizzatore di 'Sinistra anno zero' ("Non sono sicuro di poterlo (lo=Renzi) decifrare, c'era molta confusione nel suo intervento, ha messo insieme Blair e Alexandra Ocasio-Cortez - giovane leader democratica erede di Sanders - Penso che abbia problemi di orientamento (...) Quello che ha portato la sinistra, tutta, alla sconfitta peggiore della sua storia è stato Renzi (...) Perdiamo perchè abbiamo perso noi stessi e un messaggio comprensibile che affronti la vita delle persone. Perdiamo perchè non sappiamo esprimere una visione del mondo (...) Sul 'decreto dignità'...facciamo opposizione in nome di Confindustria e del Jobs act? Sono le cose che hanno scavato un fossato fra noi e il mondo del lavoro e per la sinistra è grave." L'intervistatrice, poi, gli ricorda un passaggio dell'intervento di Renzi: "Renzi ha di nuovo citato Blair" Risponde Provenzano: "Lì ho chiesto a Orfini di battergli il tempo. Stava parlando con 20 anni di ritardo" Continua Preziosi: "E' dalla fascinazione blairiana che avete sbagliato?" Risposta di Provenzano: "SI" (D. Preziosi, "Ora congresso vero. E una classe dirigente. Basta con i cortigiani" Il manifesto, 10 luglio 2018).


G. Provenzano


Il politologo P. Ignazi rincara la dose: "Il giovane segretario Renzi, tanto smart e moderno, si è rifugiato in una vecchia politica, vecchia nei riferimenti culturali (la Terza via blairiana di 20 anni prima) e nei riferimenti politici (il rapporto con Berlusconi, icona di un tempo che fu) (...) Alla fine l'impostazione politico-culturale renziana, scambiata spesso per riformismo, come se riformismo fosse l'acquiescenza alle dinamiche del capitalismo nelle sue multiformi versioni e non l'azione pubblica per modificare i rapporti di forza fra chi 'ha' e chi 'non ha' (...)" (P. Ignazi, Renzi e il PD senza visione, La repubblica, 9 luglio 2018)

Altri pentiti:
dal sito di Repubblica.it del 24 agosto 2018

--------------------------------------------------------
Il 25 agosto è il turno di un "prodiano convinto e non pentito, Franco Monaco:
"Se gran parte degli osservatori ha parlato della torsione del PD come PDR (“Partito di Renzi”) ciò significa che a personalizzare un po’ ci si è costretti dalle cose, che non è un pregiudizio. E tuttavia è tempo di fissare più estese responsabilità, di abbozzare un’autocritica collettiva.
Comincio da me, che pure, da sempre, sono stato e sono un severo critico del renzismo. In parte, lo riconosco, esso è anche figlio nostro. Da prodiano non pentito, penso all’enfasi sulle primarie. Non quelle di coalizione che difendo, ma l’elezione diretta del leader PD, sancita dallo statuto, che lo blinda per quattro anni, grazie a una maggioranza personale più che politica, quand’anche dovesse inanellare sconfitta dopo sconfitta, come nel nostro caso. Penso anche, sul piano ideologico-programmatico, alla suggestione della Terza via, figlia di una lettura ingenuamente illuministica della globalizzazione, negli anni novanta, che impresse una curvatura liberale alla sinistra italiana. Penso infine a una quasi “religione del maggioritario” con elementi di democrazia di investitura che ha oggettivamente concorso a produrre una inopinata accelerazione verso un innaturale bipartitismo e il partito del leader." (Leggi l'intero articolo: http://kikukula5.blogspot.com/2018/08/crisi-della-sinistra-fine-del-pd-e.html

---------------------------------------
Da Milano interviene P. Majorino, assessore alle politiche sociali: "Basta con la sinistra a parole: nelle periferie non si fa turismo" (L'espresso, 13 agosto 2018)
Leggi tutto: http://espresso.repubblica.it/attualita/2018/08/13/news/basta-con-la-sinistra-a-parole-nelle-periferie-non-si-fa-turismo-1.325879?ref=HEF_RULLO

(...) la sinistra che dice astrattamente “bisogna tornare nelle periferie” non ha alcun futuro
e dichiara la sua inutilità se non comprende che la questione non si può ridurre a qualche scampagnata con tanto di telecamere appresso
(...) Perché le periferie - quelle milanesi, quelle torinesi, quelle romane, quelle italiane - non sono dei luoghi in attesa che la sinistra “ritorni”. Soprattutto non sono frammenti della società a cui potersi rivolgere dall’alto dopo anni giocati a smantellare i simboli della sinistra italiana politica e sociale (e quindi a smantellare quello che era un richiamo, pur ricco di polvere, alla dignità della persona).
(...) Quella di chi crede che c’è una enorme fetta di popolo che vuole più qualità e futuro e meno banalizzazioni sugli effetti salvifici della ripresa (il discorso positivo renziano su quanto l’economia stesse ripartendo: la vera tomba del renzismo) o di un mercato flessibile che tutto aggiusta. (...)"
-------------------------------
Si approfitta per celebrare i 20 anni della fondazione Italianieuropei, ed ecco Massimo D'Alema affermare che "c'è stata una sconfitta culturale; noi, la sinistra, abbiamo cessato di essere diffidenti e critici nei confronti del capitalismo. Abbiamo perduto lo spirito critico che aveva animato a lungo la sinistra (...) 
"Abbiamo colpevolmente confuso liberalismo con liberismo" dice Mario Hubler, segretario della fondazione.
Goffredo Bettini parla di "cedimento morale del fronte socialdemocratico", ricorda Tony Blair della seconda guerra di Libia come emblema di una "desolante deriva". Siamo a dicembre ed ancora si recita il mea culpa infinito (D. Preziosi, "Noi, la sinistra che ha smesso di criticare il capitalismo", Il manifesto, 16 dicembre 2018) 
---------------------------------------------
Romano Prodi, intervistato da C. Formigli a PIAZZA PULITA (21 marzo 2019) afferma che il PD, con il nuovo segretario Zingaretti, non è più il partito dei ricchi:

----------------------------------------------------------------------------------
Intervista di T. Di Francesco a M. Cacciari ("Dalla 'guerra giusta' l'attuale Disordine globale, Il manifesto, 22 marzo 2019) in occasione del ventennale dalla guerra contro la ex- Jugoslavia (marzo 1999):
Domanda: "Fra le altre cose quella guerra fu una 'guerra di sinistra' - era presidente del consiglio M. D'Alema. E il conflitto venne assunto come 'costituente', necessario per conquistare lo status di 'grande paese' adatto alla governance dei tempi dopo l'89 e la caduta del muro di Berlino. Come è possibile e che conseguenze ha il fatto che la guerra sia entrata, sia rivendicata e permanga nel dna della sinistra?"
RISPOSTA:
"LA POSIZIONE DI D'ALEMA ILLUSTRA UN CAPITOLO FONDAMENTALE DELLA DEBACLE POLITICO-CULTURALE DELLA SINISTRA EUROPEA NEI CONFRONTI DELLE IDEOLOGIE NEO-LIBERISTE SUL PROCESSO DI GLOBALIZZAZIONE, DENTRO LE QUALI VANNO COLLOCATE ANCHE LE TEORIZZAZIONI SULLA 'GUERRA GIUSTA' CHE, APPUNTO, HANNO PRODOTTO IL DISORDINE GLOBALE - O NE SONO STATE CAUSA PRIMARIA-. BLAIR, ESALTATO PER UN VENTENNIO DAL CENTRO-SINISTRA ITALIANO, E' STATO L'INDISCUSSO CAMPIONE DI QUESTA SUBALTERNITA' CULTURALE (...)"
-------------------------------------------------------------------
David Sassoon: "Pensando anche alla sinistra americana, da Clinton a Obama, direi che l'errore che la sinistra ha fatto è stato quello di accettare una parte dell'agenda politica della destra, offrendo una versione moderata delle posizioni neoliberiste e questo chiaramente non ha funzionato. Si sono comportati così perchè non hanno idee nuove ed è difficile averne" (S. Maggiorelli, Quei sintomi morbosi che Salvini alimenta, Left, 30 agosto 2019, p. 53)
------------------------------------------------------------
Torna G. Bettini a ripetere cose già dette nel 2018: "Dopo la caduta del muro non abbiamo saputo innalzare nuove bandiere, ci siamo lasciati imprigionare da falsi miti come la meritocrazia, le privatizzazioni, i tagli al welfare; il nostro riformismo è stato il contrario della solidarietà e del riscatto dei più deboli (...) come i neorealisti dobbiamo tornare nelle strade e scoprire l'Italia vera" (A. Carugati,  Bettini si fa la corrente. "Dopo l'89 siamo stati succubi del liberismo", Il manifesto, 15 aprile 2021
-----------------------------------------------------------














Nessun commento:

Posta un commento