Tensione polizia-studenti nel giorno della memoria. Cancellieri: la verità arriverà
Momenti di tensione in piazza della Loggia a Brescia nel giorno dell'anniversario della strage. Due-trecento studenti del collettivo studentesco, armati di reti metalliche rubate in un cantiere, hanno cercato di sfondare i picchetti della polizia in corso Matteotti per entrare in piazza prima delle 11, ora concordata. Alcuni agenti sono rimasti contusi. Sul palco c'era Susanna Camusso. Aperto l'ingresso alla piazza è stato poi sparato un razzo davanti al portone del Comune, a pochi metri da dove, 38 anni fa, esplose la bomba.
Poco dopo la situazione è tornata tranquilla e gli studenti si sono recati presso l'Auditorium San Barnaba. In mattinata era stato inaugurato il percorso fatto di piccole lapidi (490) in memoria delle vittime del terrorismo.
«Siamo costernati di essere a Brescia oggi senza verità», ha detto il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri ricordando la strage di Piazza della Loggia. «La verità - ha aggiunto - a un certo punto sembrava arrivare. Il messaggio che deve passare è che non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci. La verità arriverà. È un dovere e non possiamo trascurare nessun impegno per arrivare alla soluzione». Sulla possibilità di aprire gli archivi, il ministro ha sottolineato che «il vero dovere è la verità e il comportamento sarà coerente con quello annunciato».
In un messaggio inviato al sindaco di Brescia Adriano Paroli, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affermato: «Il corso della giustizia deve - pur nei limiti in cui è rimasto possibile - continuare con ogni scrupolo e che, nel contempo va però fin da ora messo in luce quanto è emerso, dalle carte processuali e dalle inchieste parlamentari, sulla matrice di estrema destra neofascista di quell'azione criminale e sugli ostacoli che una parte degli apparati dello Stato frappose alla ricerca della verità. Nel trentottesimo anniversario della strage di Piazza della Loggia - ha scritto il presidente -, che così drammaticamente colpì Brescia e l'intero Paese, rendo commosso omaggio ai cittadini inermi che persero la vita in quel terribile giorno e ai tanti feriti di un attentato vile e sanguinoso. Comprendo e condivido la profonda amarezza di tutta la comunità bresciana e in primo luogo dei famigliari delle vittime - ha spiegato -, lasciati ancora una volta senza il conforto di un accertamento e di una sanzione di colpevolezza per i responsabili di quella tragedia ispirata da ciechi disegni terroristici ed eversivi».
Napolitano ha concluso il suo messaggio con un riconoscimento alle amministrazioni locali. «In questo momento, assume perciò un significato ancora maggiore - ha detto il Capo dello Stato - l'ammirevole iniziativa delle amministrazioni comunale e provinciale e dell'associazione dei famigliari dei caduti di creare, scolpendo nella pietra i nomi delle vittime del terrorismo, un itinerario cittadino capace di ripercorrere eventi tragici della nostra storia repubblicana e di ricollegarli idealmente ai momenti fondativi della comunità nazionale. Con questi sentimenti, esprimo a lei, signor sindaco, e a tutti i famigliari delle vittime, la solidale vicinanza e la intensa partecipazione mie e della Nazione».
Poco dopo la situazione è tornata tranquilla e gli studenti si sono recati presso l'Auditorium San Barnaba. In mattinata era stato inaugurato il percorso fatto di piccole lapidi (490) in memoria delle vittime del terrorismo.
«Siamo costernati di essere a Brescia oggi senza verità», ha detto il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri ricordando la strage di Piazza della Loggia. «La verità - ha aggiunto - a un certo punto sembrava arrivare. Il messaggio che deve passare è che non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci. La verità arriverà. È un dovere e non possiamo trascurare nessun impegno per arrivare alla soluzione». Sulla possibilità di aprire gli archivi, il ministro ha sottolineato che «il vero dovere è la verità e il comportamento sarà coerente con quello annunciato».
In un messaggio inviato al sindaco di Brescia Adriano Paroli, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affermato: «Il corso della giustizia deve - pur nei limiti in cui è rimasto possibile - continuare con ogni scrupolo e che, nel contempo va però fin da ora messo in luce quanto è emerso, dalle carte processuali e dalle inchieste parlamentari, sulla matrice di estrema destra neofascista di quell'azione criminale e sugli ostacoli che una parte degli apparati dello Stato frappose alla ricerca della verità. Nel trentottesimo anniversario della strage di Piazza della Loggia - ha scritto il presidente -, che così drammaticamente colpì Brescia e l'intero Paese, rendo commosso omaggio ai cittadini inermi che persero la vita in quel terribile giorno e ai tanti feriti di un attentato vile e sanguinoso. Comprendo e condivido la profonda amarezza di tutta la comunità bresciana e in primo luogo dei famigliari delle vittime - ha spiegato -, lasciati ancora una volta senza il conforto di un accertamento e di una sanzione di colpevolezza per i responsabili di quella tragedia ispirata da ciechi disegni terroristici ed eversivi».
Napolitano ha concluso il suo messaggio con un riconoscimento alle amministrazioni locali. «In questo momento, assume perciò un significato ancora maggiore - ha detto il Capo dello Stato - l'ammirevole iniziativa delle amministrazioni comunale e provinciale e dell'associazione dei famigliari dei caduti di creare, scolpendo nella pietra i nomi delle vittime del terrorismo, un itinerario cittadino capace di ripercorrere eventi tragici della nostra storia repubblicana e di ricollegarli idealmente ai momenti fondativi della comunità nazionale. Con questi sentimenti, esprimo a lei, signor sindaco, e a tutti i famigliari delle vittime, la solidale vicinanza e la intensa partecipazione mie e della Nazione».
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