In scena le solite manifestazioni di un qualunque venerdì d'autunno. Ovunque fumogeni, vandalismi, lancio di uova. Con un solo risultato: traffico in tilt in molte città
Un mix esplosivo. È questa la ricetta degli studenti e dei collettivi di sinistra per "migliorare" la scuola. Dopo gli scontri di venerdì scorso, gli studenti tornano in piazza in tutta Italia per l'ormai classico sciopero dei venerdì d'autunno. Da Roma a Milano, da Aosta a Palermo migliaia di studenti, docenti, personale Ata, dirigenti e operatori della formazione professionale aderenti a Flc Cgil protestano "contro i nuovi tagli della spending review; per il rinnovo del contratto fermo dal 2009 e la restituzione degli scatti; per modificare la legge sulle pensioni che impedisce l'ingresso di giovani docenti e Ata nella scuola; contro il nuovo concorso inutile e costoso e per un piano di stabilizzazioni che dia certezze al personale docente e Ata incluso nelle graduatorie; per chiedere finanziamenti adeguati e certi e investimenti in tecnologie e innovazioni". Contro tutto, insomma.
A Roma è il corteo è partito alle 9 da piazza dell’Esquilino. Poco prima gli studenti hanno preso di mira la sede del Parlamento europeo nella Capitale. "Questo governo fa dell'Europa la sua bandiera", ha detto Daniele Lanni, romagnolo, portavoce nazionale degli studenti medi, "Ce lo chiede l'Europa è quello che ci sentiamo ripetere ogni giorno. L'Europa, però, ci chiede anche una scuola di qualità. Ed è per questo che siamo qui oggi".
Traffico in tilt a Genova, con alcune zone della città praticamente paralizzate. A Milano centinaia di manifestanti marciano verso il palazzo della Regione Lombardia - che poco c'entra con le politiche scolastiche - per protestare anche contro gli scandali che hanno colpito il Pirellone negli scorsi giorni.
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A sostenere le manifestazioni c'è anche Nichi Vendola: "La scuola torna in piazza, gli studenti, gli insegnanti lanciano un grido di dolore", ha detto il presidente della Regione Puglia, "Dopo gli anni nefasti del ministro Gelmini che ha colpito al cuore gli apparati della formazione, trasformandoli in aree di parcheggio, dequalificandoli, oggi ci aspettavamo dal Governo Monti e dal ministro Profumo un’inversione di tendenza".
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