L'attore è intervenuto al Forum pan-europeo sul pluralismo dei media ed i new media. Rispondendo a una domanda dei giornalisti ha criticato l'ex premier "Ciò che è inspiegabile per me è che un tipo solo che ha in mano 6 emittenti è protagonista di scandali che avrebbero ucciso ogni altro uomo politico"
BRUXELLES - Di critiche l'ex premier Silvio Berlusconi è abituato a riceverne, ma forse non si aspettava l'attacco dell'attore inglese Hugh Grant. Il fatto è che l'artista oggi ha parlato al Forum pan-europeo sul pluralismo dei media ed i new media, organizzato al Parlamento europeo, a Bruxelles. E parlando del controllo dei media la domanda sulla situazione italiana e sul ruolo centrale di Berlusconi è arrivata quasi subito. "Tutti quelli che amano l'Italia e nessuno ama l'Italia più di me, sono stati preoccupati nel vedere l'influenza di Berlusconi non solo sulla democrazia ma anche sulla cultura", ha detto Grant rispondendo a un cronista. L'attore non ha usato mezzi termini e ha definito l'ex premier "un pericolo" per la democrazia in Europa. Posizioni che hanno suscitato un vivace battibecco con Gina Neri, componente del Cda Mediaset, presente al seminario.
L'attore ha definito l'Italia come "un ibrido bizzarro di Stato che controlla i media e di media che controllano lo Stato, entrambi nelle mani dello stesso uomo". "Ciò che è curioso ed inspiegabile per me - ha detto ancora Grant - è che un tipo solo che ha in mano 6 emittenti o comunque ha una forte influenza sulle televisioni pubbliche ed è protagonista di tanti e tanti scandali che avrebbero ucciso ogni altro uomo politico in altri paesi continua al potere o comunque vicino al potere". L'attore, pur riconoscendo che in ogni Stato "gli elettori sono liberi di
eleggere chi vogliono", non ha nascosto che i successi di Berlusconi alle urne "sorprendono negli altri paesi".
Parole che hanno sollevato immediatamente la dura reazione di Gina Nieri, membro del Cda di Mediaset e ospite anche lei al Forum organizzato nel Parlamento Ue per chiedere alla Commissione una direttiva sul pluralismo dei media. "Berlusconi ha perso e vinto elezioni" e "la legge in Italia è rispettata dalla mia impresa", ha affermato Neri, "e c'è un'autorità indipendente che assicura questo, per esempio in Italia Mediaset non può avere un giornale, abbiamo leggi più severe che in Gran Bretagna".
Proprio parlando di giornali, Grant ha fatto un'altra critica all'ex premier italiano: "E' vero - ha chiesto alla Nieri - che Berlusconi era in grado, mentre era premier, di attaccare i suoi avversari usando i suoi giornali?". "Silvo Berlusconi - ha replicato Nieri - non è proprietario de Il Giornale, il fratello è il proprietario", una precisazione che ha provocato risate durante l'incontro e un nuovo intervento dell'attore. "Può dirmi se alcune delle storie che il signor Berlusconi, o scusi il Giornale del fratello, sono state in grado di scrivere sui suoi rivali arrivavano da fonti che molte persone ritengono essere della polizia e dei servizi segreti?". Una domanda a cui la Nieri non ha voluto rispondere, criticando "la mistificazione della realtà"
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