Brutte notizie per il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari condannati. Sul tavolo degli uffici di presidenza di Camera e Senato sono arrivati, infatti, i pareri richiesti nella riunione congiunta di giovedì scorso a Montecitorio su iniziativa deicapigruppo di Palazzo Madama. Il primo porta la firma diSabino Cassese, giudice emerito della Consulta, il secondo quella di Massimo Luciani, ordinario di diritto costituzionale all’Università La Sapienza di Roma. E in entrambi i casi, sebbene con motivazioni diverse, il verdetto è negativo: gli assegni non possono essere revocati.
PARERI CONTRASTANTI Ultimo capitolo di un’intricata vicenda che, tra rinvii e polemiche, si trascina ormai dal giugno scorso e che ha visto lievitare a cinque i pareri già acquisiti, tra un ramo e l’altro del Parlamento, sullo schema di delibera che gli uffici di presidenza del Senato e della Camera, guidati da Pietro Grasso e Laura Boldrini, dovrebbero approvare per rendere effettivo il taglio dei vitalizi. Vicenda, a quanto pare, destinata a concludersi senza lieto fine. Almeno stando al responso deigiuristi finora interpellati. Al primo, l’ex presidente della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli, che si era già espressonegativamente, era stato lo stesso Grasso a replicare sconfessandone le conclusioni con documento redatto di proprio pugno. Poi era stata la volta di un altro presidente emerito della Consulta, Valerio Onida, che era arrivato ad un sì con riserva: i vitalizi dei condannati si possono toccare a patto che si riveda l’intera disciplina della materia. Infine, i due pareri più recenti, entrambi negativi, che portano a tre (su cinque) le bocciature della delibera.