cresce il pressing su Maurizio Lupi affinché rassegni le dimissioni, gli unici rimasti a difendere il ministro sono i colleghi di Nuovo Centrodestra.
A dare il meglio di sé il coordinatore ed ex ministro del governo Letta Gaetano Quagliarello che prima parla di «fango mediatico nel ventilatore» e oggi in un intervista alCorriere della seraazzarda una ricostruzione forzata.
Alla domanda dello scandalo di un padre politico che cerca lavoro per il figlio risponde:«Da professore universitario so bene che un giovane uscito dal Politecnico, laureato con lode, il giorno dopo ha 15 offerte di lavoro».
Doppio salto mortale e il padre che chiama per far trovare lavoro al figlio neolaureato (e puntualmente assunto in un cantiere dell’Eni nel giro di qualche settimana) passano dalla parte giusta.
In realtà ad ogni neolaureato del Politecnico tocca un iter lungo: prima l’esame di stato per poter firmare i progetti e poi tirocinio obbligatorio, con paghe da fame da 300-400 euro al mese o troppo spesso completamente gratuito. E poi un futuro da contratti in partita Iva per anni.
Ecco il racconto di un progettista anch’esso uscito da Politecnico: «Ho iniziato a lavorare in uno studio di progettazione d'interni. Mi hanno fatto fare all'inizio una settimana di prova, prolungata poi a un mese, con la promessa di darmi 500 euro.
Sono passati tre mesi, io continuo a lavorare, e di chiedere i soldi non ho ovviamente voglia, dato che mi assale la vergogna. L'ambiente, purtroppo, è tutt’altro che rilassato, i capi fanno continuo pressing, costringendoci ad orari di lavoro massacranti e i colleghi sono agitati e in continua competizione. Sto spendendo soldi per lavorare e non ho nessun diritto. Domanda: funziona così dappertutto?».
Lo storie di giovani e sfruttati con il titolo di architetto e ingegnere in tasca si somigliano tutte: 10-12 ore al giorno, prima delle consegne dei progetti si lavora nel week-end e la notte.
Per i neolaureati la paga è spesso un semplice rimborso spese da 1 o 2 euro l’ora.
I duemila euro al mese come primo impiego di Lupi junior sono un sogno per tutti.
La ricostruzione di Quagliariello («Il fatto che il figlio di Maurizio Lupi si trovi a New York e abbia detto no a quello offerte è una scelta di moralità») ribalta anche quanto scritto dai magistrati e raccontato dall’Espresso.
Oltre oceano Luca Lupi ci arriva grazie ai contatti del potente ingegnere Stefano Perotti contattato da Incalza dopo la telefonata del padre Maurizio.
Confermato anche dalle carte nell’ordinanza: «L’aiuto fornito da Stefano Perotti a Luca Lupi non è si limitato al conferimento dell’incarico sopra descritto. Il 4 febbraio 2015 Perotti chiede all’amico Tommaso Boralevi che lavora negli Stati Uniti, di dare assistenza ad un loro ingegnere che al momento lavora presso lo studio Mor e verrà impiegato a New York».
E continua: «Lavorerà in una prima fase per lo studio Mor (cognato di Perotti) come commerciale per cercargli delle opportunità eccetera. Gli abbiamo dato anche noi un incarico collegato per le nostre attività di direzione lavori, management, te lo volevo mettere in contatto che sicuramente tu che sei una specie di motore acceso qualche dritta gliela puoi dare no?».
Trovare lavoro e contatti quando tuo padre è un ministro non è poi così difficile.
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