lunedì 14 settembre 2015

GOVERNO RENZI ED AEREI BLU. M. GALLUZZO, Un nuovo «Air Force One» (in leasing) per Renzi, CORRIERE DELLA SERA, 12 settembre 2015

ROMA - Era probabilmente il leader del G8 con l’aereo presidenziale più piccolo, una sorta di Cinquecento degli Airbus, un A319 CJ che ha costretto per anni i presidenti del Consiglio di turno, da Monti a Letta, da Prodi e D’Alema a Berlusconi, a fare scalo ogni cinque ore, o poco più, se gli impegni internazionali reclamavano una presenza a una distanza superiore a sei meridiani rispetto all’Italia.



Ora Matteo Renzi ha deciso di cambiare e prendere una «berlina» dei cieli: anche se a Palazzo Chigi non confermano e non commentano, e anche se alcune fonti dicono che la pratica sia stata avviata da Enrico Letta, il premier ha deciso di dare il via libera all’ordine di un nuovo mezzo per i suoi spostamenti: grande il doppio e cinque volte più capiente dell’attuale, valore stimato in circa 200 milioni di dollari (oltre 175 milioni di euro), secondo indiscrezioni un A330, capace del medio e del lungo raggio.
Insomma non ci sarà più bisogno di fare rifornimento in Siberia, o in Kazakhstan, in alcuni casi in entrambi i Paesi, quando ci sarà da spostarsi in Asia, con tappe notturne obbligate e magari anche un meeting ad Astana alle quattro del mattino, come capitò fra gli altri a Mario Monti. Ogni rifornimento era anche un bilaterale, alle prime luci dell’alba, con Nazarbayev. E la cosa varrà ovviamente anche andando verso Ovest: a ottobre Renzi dovrebbe fare un giro dell’America Latina, ma non dovrà fare carburante in un’isola dell’Atlantico. 
Capace di circa 300 posti, nella versione normale, l’aereo è stato ordinato in leasing (nessun aereo oggi si compra, anche le compagnie di linea hanno flotte in leasing). Il costo mensile sul mercato varia da 700 mila a un milione di euro, dovrebbe esser pronto fra qualche settimana, non in tempo comunque per la trasferta a New York, a fine mese, per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. «Sarà molto più tecnologico dell’attuale e connesso a Internet», ha rivelato lo stesso Renzi, a luglio, nel corso del viaggio in Etiopia. Ovviamente verrà configurato in modo diverso dai voli di linea, come per l’A319: ci sarà almeno una camera matrimoniale con bagno, per il presidente del Consiglio e la sua consorte, degli spazi di lavoro con divanetti e tavolini per il suo staff, la possibilità, come fanno altri presidenti, di imbarcare i giornalisti che seguono l’agenda internazionale di Palazzo Chigi. 
Qualcuno dirà che magari un A330 è troppo grande, certamente è più adeguato alle esigenze e ai tempi del capo del governo. Per anni gli ufficiali del 31esimo Stormo, che gestiscono e pilotano l’aereo del presidente, hanno invidiato quelli degli altri leader, europei e non: di taglie e modelli diversi, ma tutti più grandi. Oltre che più stabili in volo. Cosa che comunque non impediva di eseguire con l’A319 persino una sorta di atterraggio tattico, quando la pista era quella della base di Herat, in Afghanistan. Berlusconi portava i cronisti a bordo raramente, solo nei Paesi non raggiungibili con i voli di linea. Monti invece ci provò in un viaggio con più tappe fra Cina e Giappone: trovarono un giornalista che faceva fotografie nella sua stanza matrimoniale, l’idea di rendere costante la prassi venne immediatamente depennata. L’A319 attuale non era in leasing e sarà venduto, decisione annunciata due anni fa da Letta.

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