È Jeremy Corbyn, 66 anni, deputato anti-austerity inviso ai blairiani, il nuovo leader dei laburisti inglesi. Lo ha annunciato la Conferenza del Partito Laburista a Londra. Alle primarie hanno votato 423 mila persone su 554mila aventi diritto e Corbyn è stato eletto al primo turno con il 59,5% delle preferenze, sbaragliando i tre rivali Andy Burnham, Yvette Cooper e Liz Kendall.
Corbyn, pacifista e vicino a Syriza e Podemos, succede così a Ed Miliband, che si era dimesso dopo il disastroso risultato del partito alle elezioni politiche dello scorso 7 maggio che avevano visto la riconferma del partito conservatore a Westminster. Contro Corbyn nelle settimane scorse si erano pronunciati gli ex premier Tony Blair e Gordon Brown, preoccupati per un partito che rischia di virare troppo a sinistra.
Pacifista convinto, Corbyn più volte ha partecipato a eventi e manifestazioni pro-Palestina e a favore di altri popoli oppressi in giro per il mondo. Corbyn. secondo molti analisti e commentatori, in cuor suo si opporrebbe anche all’Unione europea così come è concepita oggi, anche se sull’argomento ha più volte sviato le domande dei giornalisti. Il nuovo leader del Labour si è sempre definito «socialista convinto». Negli anni Ottanta, più volte, è stato interpellato dalla polizia durante o dopo le manifestazioni di protesta di fronte al parlamento, spesso legate al movimento pacifista mondiale. Contrario agli armamenti nucleari, Corbyn è anche favorevole alla rinazionalizzazione di una parte dei servizi pubblici.
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