«Ho creato tante cose a tavolino. Anche le vittorie dell’ Isola dei famosi . Io facevo partecipare miei artisti come Walter Nudo e poi compravo i centralini per farli vincere. Magari investivo 50 mila euro ma poi se Walter vinceva, io con gli sponsor chiudevo contratti da un milione di euro, era un investimento». Parola di Lele Mora, che in un’intervista al Fatto Quotidiano , torna ad alimentare sospetti sulla regolarità delle elezioni televisive. E poiché l’Italia è una Repubblica televisiva fondata sul televoto la questione non è da poco.
Succedeva 12 anni fa, era il 2003 quando lo sconosciuto Walter Nudo divenne famoso grazie alla vittoria nella prima edizione del reality. Vittoria bulgara con l’87% dei (tele)voti contro il 13% della seconda classificata, Giada De Blanck. Ogni volta che la questione si presenta, si alimenta il dubbio, ma rimane il giallo. Perché i tanti soggetti coinvolti si trovano - spiegano loro - a dover commentare fatti e atti che esulano dalla loro responsabilità e in cui non hanno margini di controllo. Dunque preferiscono non esprimersi. Così la Rai, che ospitava il programma ora finito a Mediaset. Così Magnolia, società di produzione (ancora adesso) dell’ Isola . Simona Ventura, allora conduttrice, invece fa sapere di essere completamente estranea alla vicenda. La questione emerge - ciclicamente - ogni volta che c’è di mezzo il televoto. Si tratti di reality, talent o Sanremo, le falle nel sistema sono molte.
Basti solo pensare che il televoto è teoricamente riservato ai maggiorenni, ma controlli di questo tipo non sono possibili. Il punto cruciale è un altro però: impedire che voti a pioggia si riversino su un concorrente. Il primo intervento per arginare il fenomeno è stato quello di ridurre la possibilità di televotare da singole utenze: il numero massimo di voti esprimibili oggi varia - a seconda dei casi - da cinque a dieci preferenze. Ma non è bastato. Perché poi sono entrati in gioco i call center - i «centralini» di cui parla Lele Mora - che sono in grado di garantire spedizioni automatiche di sms e telefonate a pagamento. Una pratica moralmente illegale, che evidentemente falsa il risultato, ma non esplicitamente vietata fino al 2011. Per cercare di rendere regolare il meccanismo allora si mosse anche l’Agcom che vietò «l’invio dei voti dai call center e da sistemi automatizzati, che dunque devono essere appositamente bloccati». Il setaccio a garanzia della regolarità del televoto è ora nelle mani di software di sicurezza informatica che analizzano i dati in tempo reale e segnalano i flussi anomali di voto.
Già nel 2009 Lele Mora - a Striscia la notizia - parlò di un investimento «tra amici e parenti» di Walter Nudo per farlo vincere. Allora disse che si trattava di 25 mila euro, nel frattempo diventati 50 mila, una differenza che nemmeno l’aumento Istat riesce a spiegare...
Già nel 2009 Lele Mora - a Striscia la notizia - parlò di un investimento «tra amici e parenti» di Walter Nudo per farlo vincere. Allora disse che si trattava di 25 mila euro, nel frattempo diventati 50 mila, una differenza che nemmeno l’aumento Istat riesce a spiegare...
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