Si può essere una fervente sostenitrice delle scuole private e religiose e diventare ministro dell’Istruzione pubblica? Nell’America di Trump sì. A meno che il Senato non decida di alzare il cartellino rosso e fermare una delle più controverse nomine previste da The Donald.
Cinquantanove anni, figlia di miliardario, moglie di miliardario, sorella di miliardario (il fratello è il fondatore della Blackwater, la società di contractor privati che nel 2007 si macchiò della strage di 17 civili iracheni), Betsy DeVos è, insieme al marito Dick, una potentissima finanziatrice del partito repubblicano. Negli ultimi 25 anni la coppia ha versato diversi milioni di dollari in contributi a candidati politici locali e nazionali, alcuni dei quali siedono oggi in quello stesso Congresso che è chiamato ad approvare la nomina di Betsy DeVos il prossimo 17 gennaio (il sito Politico.com ha fatto il conto: i senatori in carica che hanno beneficiato della liberalità dei coniugi DeVos sono 17 , quattro dei quali fanno parte proprio della Commissione Istruzione). La DeVos è anche una potente lobbista della causa delle scuole private nello Stato del Michigan, dove lei e il marito hanno investito altri milioni di dollari battendosi senza successo per tentare di introdurre l’assai controverso sistema dei voucher (contributi pubblici - ovvero soldi dei contribuenti - dati alle famiglie che scelgono di mandare i figli nelle scuole private) e, con maggior fortuna, per allargare sempre di più le maglie della rete delle charter school, scuole private finanziate da denaro pubblico dove non si paga la retta ma si entra per sorteggio . Nate per iniziativa delle famiglie deluse dai pessimi risultati della scuola pubblica americana, le charter school offrono un’alternativa ragionevole alle rette impossibili delle scuola private per soli ricchi e in genere ottengono risultati molto migliori delle scuole statali. Non in Michigan né a Detroit però dove il sistema di cui la DeVos è considerata l’architetto fa acqua da tutte le parti: circa metà delle scuole free choice dell’ex distretto automobilistico Usa infatti è classificata fra le peggiori d’America e, a differenza degli altri Stati, in Michigan l’80 per cento delle charter school ha smarrito l’originaria vocazione non-profit finendo per assomigliare alle scuole private tout court.
Il disegno intelligente e la scimmia
Ma c’è di peggio, come notava qualche giorno fa un editoriale del New York Times. Il fatto è che la futura ministra dell’Educazione appartiene per nascita e per matrimonio a due famiglie che rappresentano altrettante pietre angolari del fondamentalismo cristiano a stelle e strisce. Suo padre, Edgar Prince, che costruì la sua fortuna nel business dei componenti delle automobili, nel 1983 contribuì alla fondazione del Family Research Council, organizzazione cristiana che si è distinta per i suoi hate-speech contro il movimento LGBT. Quanto al suocero, Richard DeVos, co-fondatore di Amway, colosso del settore degli integratori alimentari e dei prodotti di bellezza, e 60esimo uomo più ricco d’America, ha promosso e finanziato negli anni svariate cause e fondazioni della destra religiosa americana. Betsy ne ha sposato il figlio Dick che, mentre correva nel 2006 per la poltrona di governatore del Michigan, fu travolto dalle polemiche per aver sostenuto la necessità di introdurre nelle scuole la teoria del «disegno intelligente» come alternativa all’evoluzionismo darwiniano. Certo, come riconosce lo stesso Huffington Post, non sarebbe giusto attribuire le parole del marito alla moglie, che pure fu sua stretta consigliera durante quella campagna elettorale e più in generale ha sempre condiviso con il marito battaglie e ideali. Ma è stata lei stessa a dire, durante un raduno di un’associazione filantropica cristiana del 2001 rilanciato più volte dalla stampa «nemica» in queste ultime settimane, che la sua battaglia per dare alle famiglie il diritto di scegliere fra scuole pubbliche e private era ispirata dall’idea di far avanzare il regno di Dio (sic). Nella storia contemporanea americana, il creazionismo ha l’andamento di un fiume carsico. Dagli anni Venti a oggi vi sono stati ripetuti tentativi soprattutto negli Stati della cosiddetta Bible Belt di bandire «la scimmia» dalle scuole e, nonostante una sentenza della Corte Suprema nel 1987 abbia stabilito una volta per tutte che il creazionismo non essendo una teoria scientifica ma una tesi religiosa non può essere insegnato a scuola, ancora con George Bush la destra religiosa ha tentato di tornare all’attacco. E lo stesso Donald Trump, in prima battuta, aveva scelto come futuro ministro dell’Educazione Jerry Falwell, ardente creazionista, il quale poi ha declinato.
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