Se il bonus di merito ai professori va a tre su quattro allora sembra piuttosto una punizione per i pochi esclusi. Così dicono i docenti «bocciati» e scatta la protesta. E anche la controprotesta del preside che chiede al provveditorato di sanzionare il gruppo degli scontenti. Fa discutere, di nuovo, il premio della discordia introdotto con la riforma Renzi che tanti docenti in tutto il Paese hanno rifiutato in partenza, e questa volta il caso è esploso allo storico liceo classico Parini dove a mobilitarsi è un gruppo di prof «senior»: «Quella graduatoria è inaccettabile, discriminatoria».
Lunedì al rientro dopo le vacanze alta tensione nella scuola di via Goito, con il preside da una parte, gli esclusi dall’altra e l’imbarazzo di tanti colleghi. Il caso scoppia appena prima della pausa di Natale. Quando è reso noto l’elenco dei professori premiati, il conto è presto fatto. Chi non è nell’elenco («solo dieci professori in tutto la scuola») prende carta e penna e scrive al preside Giuseppe Soddu, ai colleghi, al provveditorato, al ministero: oggetto della lettera, l’Esclusione. Perché, sostengono questi docenti, vista la proporzione fra premiati e non premiati il bonus fa emergere questi ultimi più che i migliori.
Nei corridoi della scuola di via Goito discussioni accese, chi parla di «intento punitivo» e chi ricorda che l’operazione merito è seguita da un Comitato di valutazione di cui fanno parte oltre il preside anche docenti, genitori e studenti. Come dire: un processo trasparente e condiviso. Non è così però secondo i firmatari della lettera di protesta, che si dicono penalizzati, umiliati, isolati. Con i colleghi hanno parlato di «ricadute morali e psicologiche per i punteggi assegnati dal preside».
Un insegnante (nella maggioranza dei premiati) cerca una sintesi e spiega così il pasticcio del bonus al Parini: «I criteri per l’assegnazione del premio sono stati definiti dal Comitato ma delineano un modello di docente che in effetti non corrisponde agli esclusi». «Non hanno dato il bonus ai più severi», è l’interpretazione di più studenti.
Il caso resta aperto e interverrà il provveditorato. Perché la lettera dei professori è inviata il 19 dicembre ma po chi giorni dopo a prendere carta e penna è il preside Giuseppe Soddu, alla guida del liceo di via Goito da tre anni, che scrive all’Ufficio scolastico e chiede l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti di chi ha firmato il documento. Adesso i professori saranno convocati negli uffici di via Soderini dove valuteranno il caso ed eventuali sanzioni.
E continua la discussone sul premio ai professori migliori (duecento i milioni stanziati per l’anno 2015-2016, in media 23 mila euro per scuola) che nello stipendio di dicembre o in quello di gennaio c’è per un terzo dei docenti di ruolo. Con criteri diversi, bonus differenziati, divisi in parti uguali assegnati ai singoli o a gruppi di docenti. E con proteste sin dall’inizio. Anche a Milano. Anche al Parini.
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