La protesta di un gruppo di addetti alla logistica che temevano di perdere il posto di lavoro si è risolta con alcuni scontri con la polizia, al termine dei quali tre manifestanti sono stati portati in ospedale; a uno di loro è stata diagnosticata la frattura di una gamba. In particolare, la polizia ha spostato di peso i manifestanti che si erano stesi sulla sede stradale impedendo il transito dei mezzi pesanti e la circolazione stradale. È accaduto a Soresina, in provincia di Cremona, all’esterno di un magazzino della Finiper, catena di ipermercati con numerosi punti vendita nel Nord Italia. La notizia e le immagini degli scontri sono stati diffusi dal sindacato autonomi Usb, una delle sigle che ha appoggiato la protesta dei lavoratori.
Posti di lavoro in gioco
Al centro della questione il destino di circa 180 addetti a operazioni di facchinaggio, tutti stranieri, tutti formalmente dipendenti di una cooperativa di servizi. Finiper aveva annunciato lo spostamento dell’attività in una nuova sede a circa 40 chilometri di distanza da Soresina. Per il gruppo di lavoratori si è così aperto lo spettro del licenziamento ed è scattata la protesta. Da circa 3 settimane il magazzino era presidiato giorno e notte dai facchini per tentare con ogni mezzo l’uscita dei tir carichi di merche destinata agli ipermercati. All’agitazione aderivano Usb, Si Cobas e Cgil. I protagonisti del sit in sono rimasti giorno e notte, sotto il sole, cercando riparo all’ombra dei camion fermi nel piazzale. Alcuni di loro, come detto, avevano portato con sè i figli per rendere più visibile il loro stato di disperazione. E proprio i piccoli hanno assistito agli scontri.
Picchetti rimossi fisicamente
Venerdì però la situazione è precipitata: è intervenuta la polizia con gli agenti in assetto antisommossa per rimuovere i picchetti e consentire la ripresa della normale attività commerciale. Sono stati lanciati da parte delle forze dell’ordine dei lacrimogeni e sono stati portati via di peso gli scioperanti che impedivano l’uscita dei Tir dai magazzini. Ci sono stati minuti di tensione con il rischio che gli scontri degenerassero fino alla completa rimozione dei blocchi e la ripresa dell’attività al polo logistico. La posizione dei manifestanti più accesi è ora al vaglio della Questura
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