E' morto oggi a Camogli il politologo Giorgio Galli, esperto di partiti e teorico del "bipartitismo imperfetto", definizione che aveva dato il titolo a uno dei suoi saggi più importanti, pubblicato nel 1966 da Il Mulino e ristampato in seguito da Mondadori.
Nato a Milano il 10 febbraio 1928, Galli si trovava a Camogli, in provincia di Genova, dove risiedeva spesso. Laureato in Giurisprudenza alla Statale di Milano, è stato per decenni docente di Scienza delle dottrine politiche nella stessa università. Nel 2017 aveva fondato l'Istituto di studi politici per approfondire i suoi temi di ricerca.
Ha collaborato con riviste come Panorama e Linus e, studioso prolifico, ha firmato moltissime pubblicazioni spaziando dalla politica italiana del dopoguerra al nazismo, passando da Hiltler a Giulio Andreotti, fino ai temi legati alla più stretta attualità. Fra i titoli dei suoi lavori "Storia dei partiti politici europei", "Partiti politici italiani (1943-2004)", "Mezzo secolo di Dc", "Esoterismo e politica". Era da poco uscito per Oaks editrice il suo saggio "Hitler e l'esoterismo".
Aveva recentemente consegnato un intervento destinato al primo numero del 2021 della rivista legata all'istituto Civica sulle minacce alla democrazia rappresentativa. Sempre per la Kaos edizioni aveva pubblicato da poco anche "L'anticapitalismo imperfetto". A dare la notizia della scomparsa di Galli è stato l'amico Mario Caligiuri con il quale il politologo aveva firmato proprio quest'anno "Il potere che sta conquistando il mondo. Le multinazionali dei Paesi senza democrazia", pubblicato da Rubbettino. Nel libro gli autori analizzavano il ruolo delle multinazionali approfondendo i rapporti con i fondi sovrani e la criminalità, i paradisi fiscali e la politica energetica. "Stavamo preparando un nuovo volume per il 2021 e il convegno 'Enrico Mattei e l'intelligence'", ha detto Caligiuri.
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