Quant'è difficile essere la moglie del rottamatore. Agnese Landini, sposata
da undici anni, ama Matteo Renzi ma detesta stare sotto ai riflettori. Troppo
invadente, la politica. Per lei, insegnante precaria di Lettere che tra pochi
giorni spegnerà 36 candeline, la famiglia e i figli vengono sempre prima di
tutto. I Renzi, con i figli Francesco, Emanuele ed Ester – rispettivamente 11, 9
e 6 anni – non hanno mai lasciato la casa di famiglia a Pontassieve, paese a
pochi chilometri da Firenze e, appunto, lontano dai riflettori.
Non si sono mai
trasferiti all'ombra di Palazzo Vecchio: “Voglio
proteggere i miei figli e la loro educazione. Non voglio che siano i figli del
sindaco”, spiegò la moglie nel giugno 2009, subito dopo le elezioni. Una
frase in cui c'è l'essenza di Agnese: cattolica molto osservante, prima di tre
fratelli, di cui uno giovanissimo sacerdote. Sempre al fianco di Matteo, mai in
prima fila. Come il 13 settembre scorso a Verona, distante dal palco con a
fianco la cognata Benedetta, quando suo marito ha annunciato la candidatura alle
primarie con dedica alla famiglia: “Lo so che vi costringo a una scelta che
avremmo preferito evitare”. E Agnese, fino ad allora impassibile, si commuove.
Alla fine anche lei, unica persona al mondo a cui Renzi dà retta, davanti alla
testardaggine del marito si è dovuta arrendere. E pensare che, fino all'ultimo,
aveva tentato di convincere Renzi a non candidarsi, perché quel passo lo avrebbe
ancor più allontanato da lei e figli.
La loro storia d'amore è nata
quasi vent'anni fa: prima agli scout, poi cresciuta tra liceo e università. E
galeotta fu una gita in settimana bianca, dove però “Matteo non fece subito
colpo”, raccontano i compagni del clan scout. Gli stessi che, sorridendo,
ricordano il '94, anno in cui un Renzi non ancora ventenne sbancò la Ruota della
fortuna: “Mike, posso comprare una vocale? Vorrei la A di Agnese”. E finalmente
il suo cuore cedette. Passioni in comune tra i due? Non moltissime. Agnese ama i saggi e romanzi, l'opera e la musica
classica; mentre nell'iPod di Matteo ci sono Jovanotti (ai cui concerti
vanno sempre insieme), Coldplay, Muse e U2. Alle prime del Maggio Fiorentino lei
si emoziona, lui (suo malgrado) sa che non può mancare. Spinta dal dress code
imposto dal foyer, Agnese ha pure iniziato ad apprezzare la moda. E il suo abito
giallo, disegnato da Ermanno Scervino, ha fatto furore accanto allo smoking
dello stilista fiorentino indossato da Renzi.
Entrambi amano correre, e da
Pontassieve c'è chi racconta il percorso jogging di Agnese mentre i figli sono a
scuola o coi nonni. Lui dice che “Dante era di
sinistra”; lei lo contraddice: “Non è vero, era un conservatore”. Sempre
insieme, nonostante la politica, nelle occasioni importanti: per i dieci anni di
matrimonio agenda azzerata e settimana romantica a New York, al riparo da
paparazzi e scocciatori. Il 27 agosto di ogni anno tutto viene dopo, come
l'anniversario appena trascorso: cellulare incredibilmente staccato e Renzi
irraggiungibile per tutto il giorno nel pieno del dibattito sulla sua sfida a Pd
e Bersani. Amano le cose normali, i Renzi. E non rinunciano alle abitudini di
sempre, come andare alla pizzeria Far West di Pontassieve. Una ritualità a cui
non hanno rinunciato nemmeno la sera prima della discesa in campo. Margherita,
Coca-cola e Fanta per tutti.
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