C’è un genocidio che è spesso rimosso dalle democrazie contemporanee. È il genocidio di rom e sinti durante il nazismo. Tra il 1933 e il 1945 si stima che furono sterminati tra 500 mila e 1 milione e mezzo di persone di origine rom e sinti. Non sempre si studia a scuola, raramente è un genocidio ricordato dalle istituzioni.
https://www.ushmm.org/wlc/it/article.php?ModuleId=10005219
Porrajmos – in lingua romanès – è il grande divoramento di corpi e anime avvenuto per mano del regime nazista. Il governo fascista contribuì allo sterminio con persecuzioni e rastrellamenti. Solo di recente in Europa il genocidio è uscito dal silenzio colpevole e mortale che lo aveva colpito all’indomani della fine della seconda guerra mondiale.
Il 15 aprile 2015 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione per istituire la Giornata internazionale per la commemorazione dell’Olocausto dei Rom. L’International Roma Holocaust Memorial Day è da celebrarsi il 2 agosto di ogni anno, in ricordo dei 2.897 rom uccisi nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau nella notte tra il 2 e il 3 agosto 1944. In Italia c’è il lavoro straordinario e benemerito dell’Associazione 21 luglio che ci ricorda giorno per giorno come le espulsioni, l’odio xenofobo, i pregiudizi, la segregazione nei campi di oggi sono in pericolosa e tragica continuità con le pulizie etniche, le violenze e la morte su larga scala di ieri.
In Italia a partire dal 1940 furono creati luoghi di concentramento solo per ‘zingari’. La Germania tra il 1943 e 1944 attuò la ‘soluzione finale’.
Non mi pare che ieri in Italia le istituzioni abbiano ricordato il genocidio dei rom e dei sinti. Noi siamo in debito storico con loro. Purtroppo le discriminazioni dell’oggi ci fanno capire che non lo abbiamo ancora capito.
Nessun commento:
Posta un commento