Covid oggi Italia, 51.897 contagi e 495 morti: ultimo bollettino settimana
In Italia il 10 gennaio scorso la variante Omicron aveva una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante BA.5 largamente predominante e una quota di ricombinanti omicron/omicron pari al 3,6%. Sono questi i risultati dell'indagine rapida condotta dall'Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. Sono 12 i casi di Kraken rilevati. Come in altri Paesi europei aumentano i sequenziamenti del sotto-lignaggio CH.1.1 nota come Orthrus in crescita nel Regno Unito (2.6% rispetto a 1.0% dell'indagine precedente del 13 dicembre), «le cui caratteristiche sono oggetto di investigazione».
Come anticipato da Salute i dati di uno studio preliminare condotto nel Regno Unito hanno evidenziato, dunque, la crescita di questa nuova sottovariante rispetto al sotto-lignaggio attualmente predominante BQ.1.18.
Queste le prevalenze stimate: 100% variante omicron, BA.2 al 9,8%; BA 4 al 0,3%; BA 5 al 86,3%. Omicron/omicron al 3,6% (range 0%-9,5%). Secondo l'indagine BA.5 risulta ampiamente predominante, con una prevalenza a livello nazionale pari a 86,3% (90,6% nell'indagine precedente, del 13/12/2022), con frequenze nelle regioni e province autonome superiori al 74%. Rimane elevata la numerosità dei sotto-lignaggi BA.5 circolanti nel nostro Paese (89 vs. 100 dell'indagine precedente). Ancora in aumento la proporzione, sul totale dei sequenziamenti, di BQ.1.n (65,0% rispetto al 57,9% della precedente indagine). BQ.1.1 si conferma stabile e maggioritario nel nostro Paese (36.7% contro il 32.0% dell'indagine precedente). Sebbene la proporzione di XBB.1.n risulti stabile, il numero di sequenziamenti attribuibili al sotto-lignaggio internazionalmente attenzionato XBB.1.5 (nota come Kraken) risulta contenuto, anche se in crescita (12 vs. 1 dell'indagine precedente). "XBB.1.5 ha mostrato un importante vantaggio di diffusione negli Stati Uniti rispetto alle varianti circolanti, come plausibile conseguenza della combinazione tra una più elevata immuno-evasività e trasmissibilità. Al momento non ci sono evidenze correlabili ad una maggior severità della malattia associata a XBB.1.5" ricorda l'Iss. Ora si fa
I sintomi delle nuove varianti
I sintomi che generano sono simili alle altre sottovarianti, in particolare Omicron. Quindi: vengono attaccate le vie respiratorie, in particolare naso e gola, ma con febbre, tosse e altri effetti assimilabili a uno stato influenza. Quanto a Orthrus, alcune riviste britanniche, invitano a prestare attenzione soprattutto a questi sintomi: rinorrea, mal di testa, affaticamento, sia lieve che grave, starnuti e mal di gola. La paura, ora, è che prima o poi una sottovariante possa aggirare la protezione dei vaccini.
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