Del resto, da anni Berlusconi sognava di aprire un laboratorio di formazione politica e aveva pensato di inaugurarlo a Lesmo, a Villa Gernetto. Doveva chiamarsi Università della Libertà e sperava di ospitare relatori del calibro di Bill Gates, Bill Clinton, George W. Bush e Vladimir Putin. Ma il progetto non è mai decollato. Ora, invece, si parte. E le lezioni, da ottobre, potranno essere comodamente seguite da casa. Per primo sale in cattedra, con una lezione registrata ad Arcore, lo stesso Silvio Berlusconi che parlerà di “Introduzione per la politica del buon governo”. Tra i “docenti” del primo semestre, dedicato a “tecnica amministrativa e di governo”, ci sono ancheMarcello Fiori, responsabile nazionale Club Forza Silvio nonché promotore del call center per invitare gli italiani al voto in occasione di Europee e amministrative, che si occuperà di “Analisi del linguaggio e dell’agire politico”. E poi nel secondo semestre sui “sistemi politici e tecniche di comunicazione” – sempre aperto da Berlusconi – ci sono il direttore di Panorama Giorgio Mulé(“Teorie e tecniche dei nuovi media”), il responsabile web del partito Antonio Palmieri (“Gestione della comunicazione delle campagne elettorali”), e la deputata e capo del movimento giovanile di Forza Italia Annagrazia Calabria (“Storia e forme della comunicazione politica nella età contemporanea”).
L’obiettivo? ”Dare la possibilità a tutti gli italiani, di ogni età, di ogni professione, di ogni genere, di ogni luogo, anche il più lontano, di poter ricevere una formazione politica. Ma non solo formazione, anche studio, ricerca e pratica di tutto ciò che oggi chiamiamo campagna elettorale permanente. La nostra”. Un corso “destinato a giovani e cittadini di ogni età, oltre che militanti e dirigenti di partito, che desiderino avvicinarsi alla politica o approfondirne la conoscenza attraverso un’adeguata formazione teorica e pratica, purché in possesso di un diploma d’istruzione secondaria. Difatti, i CFU (60) possono essere oggetto di valutazione ai fini dell’iscrizione ad uno dei corsi di laurea presenti nell’offerta formativa dell’Università proponente”. In particolare, dice Fiori, “scienze politiche, scienze dell’amministrazione e giurisprudenza“.
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