Palazzo Madama ha respinto la richiesta di arresto con 189 no, 96 sì e 17 astenuti: la Giunta delle immunità si era espresso a favore della richiesta della magistratura di Trani per gli arresti domiciliari per l’ex-presidente della commissione Bilancio del Senato, coinvolto nella vicenda della casa di cura Divina Provvidenza.
Nel suo intervento in aula il senatore si è difeso per quasi mezz’ora, dicendo che nei suoi confronti c’è solo "fumus persecutionis integrato a sufficienza". Azzolini ha fornito dati e riportato fatti per dimostrare come si tratti di "ricostruzioni difficili da poter ritenere anche solo logiche". Ed ha aggiunto che contro di lui sono state usate testimonianze "contraddittorie" ritenute invece "attendibili", oltre ad un uomo "non autorizzato" che di fatto lo ha "spiato".
Il voto dell’emiciclo è stato seguito da un lungo applauso e da qualche polemica, tant’è che il presidente Pietro Grasso ha sospeso la seduta per cinque minuti.
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