mercoledì 1 luglio 2015

RIFORMA DELLA SCUOLA E PRESIDI MANAGER. IL CASO REGNO UNITO. C. BELLONI, Presidi come manager: in Inghilterra li scelgono i cacciatori di teste, CORRIERE DELLA SERA, 1 luglio 2015

Mentre in Italia non smette di suscitare polemiche la nuova figura del preside-manager, preside-sindaco o preside «sceriffo» (secondo i detrattori) prevista dal Ddl scuola, in Gran Bretagna sono sempre di più gli istituti scolastici che di recente hanno deciso di affidarsi per la selezione dei loro responsabili agli esperti che, di solito, scelgono top manager e capitani d’industria. Cacciatori di teste per trovare un preside che abbia la capacità di sostenere la pressione dei tagli dei finanziamenti statali e affrontare le controversie con i genitori sempre più agguerriti.


Caccia al preside «migliore»
Perché in terra britannica i presidi vengono stimati molto e devono essere scelti per capacità e competenze, al punto che per riuscire ad accaparrarsi i migliori le scuole sono disposte ad alzare l’offerta del salario. Ogni mezzo può essere efficace. Una scuola elementare del Surrey, ad esempio, quando si è trovata nella necessità di sostituire il proprio capo d’istituto, ha girato un video pubblicitario e l’ha messo su Youtube, rilanciando poi il riferimento del video a tutti i candidati interessanti. Un approccio originale, ma forse un po’ «casalingo», per cercare la persona giusta. Altre scuole, dopo non aver individuato il nuovo preside nonostante un paio di annunci pubblicati sui giornali, hanno deciso di rivolgersi ai cacciatori di teste. Pur sapendo che un servizio di consulenza completo costa tra le 15mila e le 50mila sterline (da 21mila a 70mila euro). Secondo gli esperti ci sono anche pacchetti ridotti per le scuole, che al prezzo di 18mila sterline, circa 25mila euro, prevedono sostegno agli istituti per la preparazione di annunci, la prima scrematura delle candidature, il controllo accurato dei curriculum e delle precedenti esperienze e un giorno di trattativa per definire salario e condizioni di lavoro.
Il modello scuola-azienda
In Gran Bretagna, del resto, esistono parecchie società specializzate nel reclutamento di personale specializzato e di alto livello per il settore scolastico. Una prospettiva lontanissima da quella italiana. Ma nella scuola inglese anche i semplici insegnanti vengono contesi a colpi di offerte economiche e promesse di carriera. Al punto che a metà anno spesso si trasferiscono, per inseguire una proposta che giudicano interessante, e il fatto che siano costretti a lasciare la classe non suscita alcuna perplessità nei genitori dei loro alunni, ma al massimo il rammarico di aver perso un docente di prestigio.
Perplessità sui costi fra gli addetti ai lavori
Secondo alcuni esperti il numero delle scuole materne, elementari o secondarie che si sono rivolte ai cacciatori di testa per trovare un capo d’istituto brillante è quasi raddoppiato nel corso dell’ultimo anno. Colpa probabilmente del boom di pensioni tra i presidi storici e di esperienza e la mancanza di nuove leve con curriculum interessanti. I candidati sono meno numerosi di quanto dovrebbero, quindi per accaparrarseli si ricorre a ogni mezzo possibile, anche i cacciatori di teste. Una circostanza che costa parecchio alle casse delle scuole e che sta suscitando polemiche e perplessità tra gli addetti ai lavori, che preferirebbero vedere quei fondi investiti nel potenziamento dell’insegnamento e delle strutture. Tanto che in questi giorni la Local Government association, che si occupa degli enti locali e del loro funzionamento in Gran Bretagna, ha annunciato al «Guardian» di aver intenzione di occuparsi ufficialmente del problema.

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