Il presidente francese Emmanuel Macron ha speso 26 mila euro per il trucco, da quando è entrato all’Eliseo tre mesi fa. L’indiscrezione pubblicata da Le Point è stata confermata dai suoi collaboratori, che hanno aggiunto spiegazioni varie: era un periodo di prova, e i predecessori spendevano la stessa cifra se non di più. Ma la notizia provoca comunque qualche imbarazzo al capo di Stato che promette di cambiare la politica anche a partire dai simboli, e che proprio per questo si era premurato di far sapere per esempio dove aveva comprato l’abito per la cerimonia di insediamento all’Eliseo, il 14 maggio scorso: niente grandi marche ma la boutique Jonas & Compagnie, vicino a Place des Victoires, spendendo la ragionevole cifra di 450 euro.
Il segnale contrario
Erano ancora vicini i giorni dei vari scandali Fillon, tra i 5000 euro di vestiti regalati da un faccendiere al candidato della destra, e Macron aveva avuto l’accortezza di dare ai francesi un segnale contrario: più attenzione a come si spendono i soldi pubblici, a partire dai costi di rappresentanza. I tre mesi di gestione del potere hanno già fatto perdere a Macron il contatto con il sentimento popolare?
I precedenti
In realtà i 26 mila euro trimestrali per la truccatrice sono una spesa meno stravagante di quanto sembri, o almeno in linea con i prezzi di mercato. Prima di lui, Hollande ne spendeva 10 mila al mese (lordi) per una professionista assunta a tempo pieno, più quasi altri 10 mila mensili lordi per il parrucchiere. Dieci anni fa, il presidente Sarkozy spendeva già ottomila euro al mese per la truccatrice. L’Eliseo ha precisato a France Info che i 26 mila euro di Macron «sono dovuti a servizi esterni intervenuti negli ultimi mesi e corrispondono all’urgenza del momento, subito dopo l’elezione». Invece di assumere una truccatrice con posto fisso Macron ha preferito ricorrere alle prestazioni puntuali della persona che già lo aveva seguito durante la campagna elettorale, e che per i primi tre mesi di lavoro all’Eliseo gli ha presentato due fatture di 10 mila e 16 mila euro. «Questo ci ha permesso di valutare le necessità e di riflettere a soluzioni meno onerose», continua l’entourage del presidente.
La comunicazione
Come Macron sa benissimo, la comunicazione è molto importante. Questo vale per l’aspetto impeccabile davanti alle telecamere, ma anche quanto all’impiego dei soldi pubblici. Oltretutto alla vigilia di una riforma del codice del lavoro che sarà presentata il 31 agosto e che già vale a Macron l’accusa di fare gli interessi dei «patron» contro quelli dei francesi comuni, chiamati a fare gli ennesimi sacrifici. È probabile quindi che presto l’Eliseo annuncerà di avere trovato una soluzione in effetti «meno onerosa» per il trucco di Macron.
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