sabato 9 luglio 2022

NARCISISMO, GIUSTIZIA, FAMIGLIA, STATO, TASSE, LIBERA INTRAPRENDENZA E PACE SECONDO IL PREGIUDICATO. REDAZIONE, Berlusconi, il nuovo videomessaggio: «Il mio sogno è un Paese davvero libero», CORRIERE.IT, 9 luglio 2022

 «Vorrei un Paese davvero libero, un Paese nel quale la libertà non fosse concessa dallo Stato, ma fosse un diritto naturale per ogni essere umano. Vorrei un Paese nel quale lo Stato non portasse via a nessuno, attraverso le tasse, più di un quarto dei frutti del proprio lavoro. Questo è il mio sogno, è il sogno di Forza Italia. Se è anche il vostro, aiutatemi a realizzarlo». Lo afferma il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un videomessaggio sui social.


Nei sogni del pregiudicato non c'è posto per il clima, il lavoro e la guerra! 
C'è posto solo per i suoi problemi personali.


   Dopo l'esordio all'insegna delle acclamazioni pubbliche di cui godrebbe ancora oggi (i luoghi pubblici sono negozi e ristoranti, non pensiate a luoghi istituzionali perché chi parla non li ha mai graditi a cominciare dal parlamento), il grande statista afferma che, se tutti quelli che gli chiedono una foto o gli stringono la mano durante le sue passeggiate, rese difficoltose da questa folla osannante di adepti, poi votassero effettivamente per il suo partito, le percentuali raggiunte sarebbero davvero straordinarie: "Staremmo attorno all'80%, che dico? Al 90%  dei consensi alle elezioni". 
   Poi racconta la storiella del signore che, sempre al ristorante, mentre altri gli chiedono la foto e l'autografo, invece si alza e con voce molto seria gli domanda: "Ci dica presidente: come sarebbe l'Italia se lei ritornasse al governo? Che paese vorrebbe? E questa, lo sapete, è la vera domanda...la domanda giusta perché è proprio quello che rende Forza Italia qualcosa di unico e non sostituibile nel panorama politico italiano. E per questo vi voglio raccontare quello che risposi."
La risposta è il manifesto ideologico attuale di Forza Italia, ma in realtà  una sorta di riassunto delle vicende personali vissute dal padrone del partito di plastica in questi 30 anni di egemonia culturale assoluta:
"chi perde le elezioni non deve aver paura delle eventuali ritorsioni dell'avversario che le ha vinte, ritorsioni politiche, economiche, giudiziarie";
"la libertà non deve essere concessa dallo stato, ma deve essere un diritto naturale per ogni essere umano"; (dunque lo stato non deve regolare giuridicamente le libertà?)
"lo stato e le istituzioni siano sentiti come la casa di tutti e non come qualcosa di ostile, da cui difendersi"; (qui sta dicendo di nuovo che lo stato e le istituzioni devono starsene lontani dall'operato dei cittadini in quanto detentori per natura della libertà d'azione);
"vorrei un Paese nel quale si possa fare un'azienda o costruire una casa senza attendere l'autorizzazione del comune, l'autorizzazione di nessuno ... semplicemente rispettando le leggi e nel quale, solo dopo a fronte di un rispetto, di un non rispetto di qualche norma urbanistica, lo stato eventualmente potrebbe intervenire"; (qui l'impappinamento è significativo: si tratta di salvaguardare la libera intraprendenza, la libera iniziativa, caposaldo dell'ideologia di questo liberale abituato a comprarsi avvocati, giudici e parlamentari per portare a termine i suoi progetti monopolistici assolutamente estranei a qualsivoglia principio liberale. Solo una volta commessa una infrazione - il che potrebbe voler dire, solo dopo aver prodotto qualche danno serio - lo stato potrebbe intervenire! Dunque nessuna prevenzione, ma libertà di azione oltre ogni senso del limite e dell'accortezza e pianificazione preventive);
"un paese nel quale lo stato non portasse via a nessuno, attraverso le tasse, più di un quarto dei frutti del proprio lavoro; è il livello di imposizione fiscale che tutti noi, istintivamente sentiamo come giusto, come accettabile per concorrere ai bisogni della collettività e ai più deboli in particolare. Oltre questo livello le tasse diventano un vero esproprio" (il tema delle tasse è un altro tema caldo per il nostro per cui si rimanda al "processo Mediaset");
"vorrei un paese nel quale un cittadino, messo sotto processo, fosse davvero considerato innocente e trattato da innocente fino ad una eventuale condanna definitiva sulla base di prove inconfutabili. Oggi, invece, il processo è già una condanna per l'imputato, per la sua famiglia, per i suoi amici...e naturalmente un paese nel quale la giustizia non fosse utilizzata come arma per eliminare l'avversario politico; un paese dove chi è assolto non possa essere richiamato in giudizio" (qui siamo giunti all'acme del discorso con i riferimenti alla vera e propria storia berlusconiana, una storia segnata da un numero impressionante di vicende giudiziarie, alcune ancora in corso mentre altre nella fase istruttoria. Cfr. procedimenti e sentenze);
"vorrei un paese nel quale si tutelasse davvero la famiglia naturale come nucleo fondante della società";
(riferimenti alla nota idiosincrasia per orientamenti sessuali diversi da quelli etero);
"un paese che tornasse ad offrire una speranza ai giovani e delle certezze agli anziani" (qui siamo al colmo delle attenzioni per sé, ma è possibile che testa d'asfalto si sia reso conto dell'età avanzata e che, dunque, nutra qualche paura sul suo immediato futuro);
"vorrei un paese che stia dalla parte dell'Europa, dalla parte dell'occidente...questi sono i valori che condividiamo con i nostri amici e alleati occidentali"
"vorrei al tempo stesso un paese abbastanza autorevole che, come accadeva quando governavamo noi, fosse ascoltato con rispetto e potesse condizionare i grandi processi di pace nel mondo oggi più necessari che mai"; (anche nei riferimenti finali alla politica estera, il narcisismo non si frena).





   



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