L'equivalente della Rai dovrebbe cessare «temporaneamente» le trasmissioni martedì notte. I lavoratori: «Non spegniamo»
Il portavoce del governo ellenico Simos Kedikoglou, ha annunciato la chiusura della Ert, la televisione e radio pubblica come la nostra Rai, e il licenziamento di tutti i suoi 2.500 dipendenti, a partire da martedì sera. La decisione rientra nell' ambito del programma delle privatizzazioni delle aziende a partecipazione statale concordato con la troika.IL DECRETO 139 - L'annuncio campeggia anche sulla homepage della tv di Stato, che ha tre canali terrestri, uno satellitare e la rete radiofonica. «Il governo stasera chiude Ert». Il dibattito infuriava già dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto n. 139, in base al quale il ministro competente ha l'autorità di decidere la chiusura di un'organizzazione di propria competenza.
I LAVORATORI VOGLIONO RIMANERE IN ONDA - Forte l'opposizione dei sindacati e delle forze di opposizione, progressiste, ma anche di alcuni elementi della coalizione di governo. Il Pasok, partito socialista, ha parlato di «atto unilaterale del governo». Le unioni sindacali dei lavoratori hanno annunciato che continueranno la messa in onda.
«PARADISO DEGLI SPRECHI» - Kedikoglou, dopo una riunione a palazzo Maximou, la residenza del presidente greco Karolos Papoulias, ha spiegato che lo spegnimento, temporaneo, avverrà nella notte tra martedì e mercoledì e che i dipendenti saranno sospesi fino alla riapertura, che si verificherà «il prima possibile», probabilmente tra tre mesi. Il portavoce ha anche definito la tv di Stato un «paradiso degli sprechi che si conclude oggi. Che ha una fortuna enorme, i privilegi di regime. È diventato uno scandalo che tutti vedono ma nessuno osa toccare», che esistono «sei uffici contabili che non comunicano tra loro».
NON TOLLERIAMO LE VACCHE GRASSE - «In un momento in cui il popolo greco sta facendo sacrifici non c'è spazio per ritardi o esitazioni, come non ci sono tolleranze di vacche grasse quando vengono ovunque applicati tagli - ha proseguito Kedikoglou - Ert riceve dal popolo greco, attraverso le bollette, circa 300 milioni di euro l'anno. Al posto di Ert appena possibile tornerà un servizio moderno». Infine, il portavoce del governo ha anche spiegato che i lavoratori «che lo vorranno» potranno essere reimpiegati «ma con procedure trasparenti» guidate dall'Asep, il consiglio supremo per la selezione del personale, una commissione indipendente e non soggetta al controllo governativo che si occupa delle assunzioni della Pubblica amministrazione. I cittadini non pagheranno le quote durante il periodo di sospensione.
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