(...) Diversamente da altri partiti, M5S e Lega non gridano al complotto togato, all’accanimento giudiziario o alla giustizia a orologeria. Salvini però difende Parnasi, dicendo che è una persona perbene, anche se dalle carte risulta tutt’altro. Di Maio ripete che nei 5Stelle chi sbaglia paga e attiva probiviri. Ma se i due azionisti del governo Conte vogliono dimostrarsi diversi dagli altri, non possono accontentarsi di così poco. Salvini, ora che Parnasi è in carcere per corruzione, deve restituirgli i 250 mila euro versati alla onlus leghista. E pubblicare nomi e importi degli altri donatori. I 5Stelle devono cacciare Lanzalone da Acea, dopo aver preteso l’elenco di tutti gli incarichi professionali ricevuti da quando lavora per loro, per verificare e stroncare altri eventuali conflitti d’interessi. E guardarsi da figure ibride come la sua, destinatarie di ogni genere di attenzione e tentazione. Ma non basta: la maggioranza giallo-verde ha i numeri in Parlamento per fare in modo che scandali del genere non si ripetano, o almeno per renderli più difficili. Come? In tre modi.
1) Riformare la legge Letta che consente ai partiti di occultare i finanziamenti privati fino a 100 mila euro dei donatori che vogliono restare nell’ombra; ed eliminare l’ipocrisia della privacy che copre i foraggiatori delle fondazioni, delle onlus e delle altre associazioni legate a partiti e a singoli politici, aiutandoli ad aggirare l’obbligo di trasparenza sui finanziamenti. Ciascuno può ricevere tutti i soldi che vuole, purché lo dichiari nell’apposito registro in Parlamento, consultabile da tutti i cittadini elettori.
2) Introdurre l’agente sotto copertura che s’infiltri nella PA per testare l’integrità di chi ricopre pubbliche funzioni e di chi vi si rapporta.
3) Varare la legge sui conflitti d’interessi, che faccia tesoro del caso Lanzalone: nessuno oggi può sapere quali incarichi riceve, e da chi, nella sua attività privata, un dirigente pubblico o parapubblico. Una legge seria deve creare un’anagrafe patrimoniale per chiunque tocchi un solo euro di denaro pubblico. Da questi atti si distingue un “governo del cambiamento”da un governo come gli altri.
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