giovedì 4 luglio 2013

NELLE MANI DEI GIUDICI. REDAZIONE, Dire «Italia di m...» è vilipendio, IL CORRIERE DELLA SERA, 4 luglio 2013

Condannato un automobilista che aveva pronunciato la frase davanti ai carabinieri che gli stavano facendo la multa


Bisogna fare attenzione alle imprecazioni: dire «Italia, paese di m... », è vilipendio alla nazione. La Cassazione ha giudicato colpevole un uomo che ha pronunciato la frase davanti ai carabinieri. Il 71enne, fermato dalle forze dell'ordine perchè viaggiava sulla sua automobile con un solo faro acceso, si era lasciato andare ad una invettiva per contestare la multa che gli stava per essere elevata: «In questo schifo di Italia di m....». La Corte d’appello di Campobasso lo aveva condannato a pagare una multa di mille euro, pena interamente coperta da indulto, sentenza poi confermata dai giudici della prima sezione penale del Palazzaccio.
«OFFESA ALLA NAZIONE» - Non è accettabile per i giudici della Cassazione il comportamento dell'imputato che «in luogo pubblico, ha inveito contro la nazione» anche se «nel contesto di un'accesa contestazione elevatagli dai carabinieri». «Il diritto di manifestare il proprio pensiero in qualsiasi modo - si legge nella sentenza depositata giovedì - non può trascendere in offese grossolane e brutali prive di alcuna correlazione con una critica obiettiva». Per integrare il reato di vilipendio, previsto dall'articolo 291 del codice penale, «è sufficiente una manifestazione generica di vilipendio alla nazione, da intendersi come comunità avente la stessa origine territoriale, storia, lingua e cultura, effettuata pubblicamente». Il reato in esame, spiega la Suprema Corte, «non consiste in atti di ostilità o di violenza o in manifestazioni di odio: basta l'offesa alla nazione, cioè un'espressione di ingiuria o di disprezzo che leda il prestigio o l'onore della collettività nazionale, a prescindere dai vari sentimenti nutriti dall'autore».

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