venerdì 19 luglio 2013

CASO RUBY BERLUSCONI. SENTENZA. A. MINCUZZI, Processo Ruby, Berlusconi condannato a 7 anni per concussione e prostituzione minorile, IL SOLE 24 ORE, 24 giugno 2013

La vera storia inizia il 27 maggio 2010 quando Ruby - che ha 17 anni e mezzo - viene fermata dalla polizia in corso Buenos Aires a Milano con l'accusa di aver rubato 3mila euro e dei gioielli. Berlusconi è a Parigi impegnato in una riunione dell'Ocse ma viene immediatamente avvertito da Michelle Conceicao, una ragazza che partecipa alle serate di Arcore e che è nota per essere una escort. Ruby nel frattempo è in questura e dovrebbe essere affidata a una comunità o trattenuta per la notte nei locali della polizia, come ordina il giudice del tribunale dei minori Annamaria Fiorillo. Ma questo non accade. Perché nel frattempo Berlusconi ha contattato il capo di gabinetto del questore, Pietro Ostuni, e quest'ultimo ha telefonato ai funzionari di turno in questura. Berlusconi riferisce a Ostuni che Ruby è la nipote del presidente egiziano Mubarak e per evitare una crisi diplomatica internazionale va affidata al «consigliere ministeriale» Nicole Minetti. E questo è esattamente ciò che accade.


Accusa e difesa
Durante il dibattimento, i pm hanno sostenuto che Ruby e le altre ragazze delle cene di Arcore (le Olgettine) facessero parte di un «sistema prostitutivo» finalizzato al soddisfacimento dei piaceri sessuali di Berlusconi. Secondo i pm Berlusconi sapeva che Ruby era minorenne e sarebbe intervenuto sui funzionari della questura per evitare che qualcuno scoprisse l'esistenza delle serate a luci rosse nella sua residenza. L'ex premier, inoltre, avrebbe versato 5 milioni di euro a Ruby per comprarne il silenzio e avrebbe a libro paga gran parte delle ragazze che hanno testimoniato al processo
Ghedini e Longo hanno respinto nettamente la ricostruzione della procura. Per la difesa di Berusconi, le serate erano normalissime cene e l'ex premier non era a conoscenza della minore età di Ruby, che si era spacciata per maggiorenne. Inoltre, hanno affermato i due legali nella loro arringa, Berlusconi telefonò al capo di gabinetto del questore di Milano soltanto per chiedere informazioni su una ragazza che riteneva davvero la nipote di Mubarak. Per questo motivo Ghedini e Longo hanno chiesto l'assoluzione di Berlusconi subordinandola ad altre due richieste: il trasferimento del processo al Tribunale dei minisitri oppure presso il tribunale di Monza.

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