La vicenda dei funerali di Priebke ha alla fine assunto un aspetto surreale. Due tipi contrapposti e complementari di fanatismo si sono scontrati di fronte alla salma di un uomo senza vita, dunque una pura cosa inanimata, con meno valore di un animale o un vegetale, dopo che paradossalmente per vent’anni era stata accettata senza grossi problemi la sua presenza a Roma da vivo, quand’era una persona animata.
Ad aggravare il giudizio concorre il fatto che, mentre uno dei due fanatismi contrapposti era quello neonazista, e dunque per sua natura animalesco e viscerale, l’altro si presentava come “di sinistra”. E dunque, almeno in teoria, avrebbe dovuto presupporre una mentalità materialista e razionalista, in grado di distinguere tra persone e cose da un lato, e agire in maniera equilibrata e dialettica dall’altro.
Invece, sia la destra che questa “sinistra” si sono entrambe dimostrate prive di senso delle cose, ed entrambe succubi della visione superstiziosa e magica propagandata con evidente successo dalla Chiesa cattolica. La quale considera appunto i cadaveri non come cose senza nessun valore, di cui disporre nella maniera più efficiente, ma come esseri in attesa della resurrezione della carne, da accompagnare alla “estrema dimora” con riti e preghiere. O, nel caso, da non accompagnare, negando i funerali: come se la cosa potesse avere una qualche importanza, eccetto che nella testa dei credenti.
Anche il parlamento ci ha messo del suo, in questa vicenda surreale, decidendo di legiferare a spron battuto sui fatti della storia, e approvando al Senato in commissione un decreto legge che equipara a un reato la negazione della Shoah. La cosa ha i suoi precedenti: ad esempio, nel 1897 il parlamento dell’Indiana stabilì per legge che il valore di pi greco e della radice di 2 erano, rispettivamente, 3,2 e 10/7 (entrambi sbagliati, per la cronaca).
Affidarsi non alla storia, ma alla legge, per stabilire cosa è successo nel passato è tipico dei sistemi autoritari alla 1984, e non a caso Orwell parla al proposito di “psicoreati”, perseguiti da una “psicopolizia”. Ma non è un caso che il decreto sia stato approvato alla quasi unanimità da un parlamento che, allo stesso modo, aveva approvato la sperimentazione del metodo Stamina: un tentativo, questa volta, di affidarsi non alla scienza, ma alla legge, per stabilire come funzionano le cose nella natura.
Nell’attesa di un parlamento degno di questo nome, che legiferi sulle cose di sua competenza, invece che sulla storia o sulla scienza, ci dobbiamo tenere quello delle grandi intese. Che sono tali quando si tratta di giudicare di fatti di settant’anni fa, sui quali non ci sono divisioni significative nel paese. Ma le grandi intese certo non sono tali quando invece si tratta di affrontare le emergenze di oggi, che invece ci dividono gli uni dagli altri.
E’ per questo che il Popolo delle Libertà, la Lega, Fratelli d’Italia e il Movimento a 5 Stelle, uniti nella loro politica contro l’immigrazione clandestina, possono votare compatti con il Partito Democratico e Sel a proposito della Shoah. Perché il fascismo di ieri non fa più paura, e schierarsi contro di esso è vuota demagogia. Ma il fascismo di oggi è vivo e vegeto, e combatte la sua battaglia non alle Fosse Ardeatine, ma a Lampedusa
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