Con una delle mosse più clamorose del suo discusso mandato, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha ordinato una vera e propria retata in tutto il Paese, che ha condotto a oltre un centinaio di arresti: non però negli ambienti della criminalità e del narcotraffico, bensì in quello del commercio.
In galera sono finiti infatti piccoli imprenditori, negozianti e dirigenti d’azienda, accusati di frodare fisco e clienti gonfiando artificiosamente i prezzi. "Questi capitalisti parassiti sono barbari!", ha commentato in tono tronfio Maduro, aggiungendo che "in questo momento abbiamo dietro le sbarre più di cento esponenti della borghesia!".
Dallo scorso fine settimana soldati e ispettori governativi hanno passato al setaccio circa 1.400 tra negozi, uffici societari e impianti produttivi, controllato documenti e libri contabili, e in un caso commissariato due compagnie. Il successore di Hugo Chavez, che di recente ha istituito il vice ministero per la Suprema Felicità Sociale e anticipato di un mese e mezzo le festività natalizie, ha poi lanciato un monito alla Goodyear, il colosso degli pneumatici che ha sede negli odiati Stati Uniti: "Deve abbassare i prezzi dei suoi prodotti ancora di più", ha avvertito il leader socialista.
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