mercoledì 20 luglio 2016

IL BERLUSCONISMO REGNA SOVRANO. REDAZIONE, Processo Olgettine, Senato nega uso intercettazioni di Berlusconi. Scambio di accuse tra Pd e M5s, LA REPUBBLICA, 20 luglio 2016

ROMA - L'Aula del Senato, con voto a scrutinio segreto, non ha dato l'autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni telefoniche tra Silvio Berlusconi e le cosiddette "olgettine". I voti favorevoli sono stati 120, i contrari 130 e 8 gli astenuti. La giunta per le immunità parlamentari aveva chiesto il via libera all'autorizzazione.

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È scontro sul voto segreto con scambio di accuse tra M5s e Pd. Subito dopo la votazione dell'assemblea, i senatori grillini hanno protestato tanto che il presidente Pietro Grasso ha sospeso la seduta. Ma uscendo dall'emiciclo, esponenti del Pd hanno replicato sostenendo che, complice il voto segreto, a votare per il no all'utilizzo delle intercettazioni sono stati i grillini. "Prove di alleanza in aula tra M5s e destre", è l'accusa del senatore dem Andrea Marcucci.

Il capogruppo Pd conferma la linea del partito. "Rispetto alla votazione nell'Aula del Senato - dichiara il presidente dei senatori dem, Luigi Zanda - sono certo che il mio gruppo ha votato compattamente a favore della decisione della Giunta di concedere all'autorità giudiziaria l'uso delle intercettazioni di Silvio Berlusconi". "Sono molto meno certo - prosegue - che, nel voto segreto, ci sia stato lo stesso comportamento da parte di gruppi che pur avevano espresso, nel dibattito d'Aula, la stessa posizione. Siamo di fronte ad un episodio analogo a quello del 1993 quando la Lega salvò Bettino Craxi".


Il processo. Il fascicolo oggetto del voto in Senato contiene 12 intercettazioni tra l'ex premier e due 'Olgettine' e aveva subito in Giunta un iter travagliato. Le intercettazioni sono relative al 2012, quando Berlusconi era deputato. Il gip di Milano ha ritenuto di inviare le carte al Senato, cioè all'ultima Camera dove Berlusconi è stato parlamentare, perché l'inchiesta suRuby Ter (dove l'ex Cavaliere è accusato di corruzione di testimone) è stata formalizzata nel 2013 quando era senatore. Le intercettazioni resteranno comunque agli atti del procedimento Ruby Ter ma potranno essere utilizzate dai pm come prove a carico soltanto nei confronti delle ragazze e non dell'ex premier.  Per il gip Stefania Donadeo, che lo scorso primo ottobre aveva accolto la richiesta del procuratore aggiunto Pietro Forno e dei pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, quelle telefonate "appaiono rilevanti" nell'ambito dell'inchiesta con al centro il reato di corruzione in atti giudiziari, perché dimostrerebbero
le "trattative" per elargire "alle due donne somme di denaro" e regalare loro "immobili" in cambio di una sorta di "lealtà processuale". Il procedimento è in fase di udienza preliminare con la prossima udienza fissata per il 3 ottobre.

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