Al TG 2 delle 20,30 (3 luglio) per
capire chi siano i cosiddetti “terroristi” fondamentalisti abbiamo ascoltato il
parere di … uno psichiatra, presentato dall’occhialuto conduttore di turno come
un esperto in materia (sic). D’altra parte se i “terroristi” sono ragazzi
ricchi e benestanti, non solo il terrorismo non è figlio della povertà e della
disuguaglianza economica, ma deve proprio trattarsi di una fra le peggiori malattie mentali del nostro tempo!
Il tempo dedicato all’attentato di Dacca è
stato nettamente superiore (almeno 15 minuti) a quello impiegato per ricordare
un altro attentato che ha fatto 120
vittime (fra cui donne e bambini, aggiunge l’autore del servizio) (abbiamo
capito, ormai, che le vittime non sono per niente tutte uguali).
Le biografie delle vittime italiane sono delle
oleografie, ma non si spende mezza parola per ricordare che le loro attività,
quasi tutte nell’industria tessile, sono il risultato dei processi di
delocalizzazione avvenuti, in Bangla-desh, proprio nell’ambito di queste
produzioni, alle quali sono legati i più clamorosi fenomeni di sfruttamento
della manodopera locale di cui si è parlato in questi ultimi anni (nel 2013 più
di mille persone morirono nel crollo di un edificio adibito alla lavorazione di
indumenti ed abbigliamenti)
Poi una coda sul ritorno della nazionale di
calcio che esce dal torneo “ a testa alta” e sul nuovo incarico dell’allenatore
che, scaduto il contratto di 2 anni, se ne andrà laddove lo porterà non certo
il cuore, come il tifoso commosso si aspetterebbe viste le lacrime versate in
diretta, ma il portafoglio: è così che si “porta l’Italia nel mondo”.
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