Dalle aule di Eton alle ville chic nelle campagne di Chipping Norton, David Cameron ha sempre fatto parte dell’élite del Paese: ricco e aristocratico, il Primo Ministro conservatore mostra in ogni occasione il distacco tipico della «upper class» britannica. Per tutta la carriera, ha dovuto difendersi dall’accusa di essere «un ragazzo privilegiato che non conosce il prezzo del latte». Ma Cameron cerca di dare di sé e del suo mondo un’immagine il più ordinaria possibile: opta per vacanze con voli low-cost in Spagna e Portogallo, dice di preferire una pinta di birra a un bicchiere di champagne, e di amare il «chillax», rilassarsi sul divano, magari davanti a uno spaghetti western.
Gli amici
Discendente di Re Guglielmo IV, ad Oxford Cameron faceva parte del Bullingdon Club, gruppo ultra-esclusivo i cui membri si davano a bevute leggendarie e comportamenti sfrenati, cosa che in seguito gli ha causato non poco imbarazzo. Ne facevano parte anche Boris Johnson, il sindaco di Londra, e il cancelliere George Osborne. Con la moglie Samantha, alta, magra e sempre impeccabile, Cameron fa parte del cosiddetto «Chipping Norton set», potente gruppo di politici, industriali e vip vari che risiedono nelle campagne dell’Oxfordshire. Tra loro Jeremy Clarkson, l’ex-presentatore di «Top Gear» ora caduto in disgrazia; Charlie Brooks e sua moglie Rebekah, l’ex direttrice di «News of the World», coinvolta e poi assolta nello scandalo «Tabloidgate» sulle intercettazioni telefoniche; Elisabeth Murdoch, figlia del magnate Rupert.
L’endorsement dei media
Sette anni nella compagnia di pr Carlton Communications gli hanno lasciato amicizie importanti, per esempio con Rachel Whetstone, vice presidente delle comunicazioni di Google e moglie dell’ex consigliere di Cameron Steve Hilton. I due formano una «power couple» tra le più importanti nella galassia Tory. Lo appoggiano giornali conservatori come il «Daily Telegraph», il populista «Daily Mail», il «Times» e il «Sun», entrambi di Murdoch. La City sta dalla sua parte e molti manager hanno fatto generose donazioni.
Fuori dalla politica
Come ogni inglese che si rispetti, Cameron ha una squadra del cuore, l’Aston Villa. O forse no. Una gaffe recente (ha invitato a tifare West Ham, salvo poi correggersi) potrebbe tradire uno scarso interesse per il calcio. Gli piacciono western come «Il buono, il brutto, il cattivo», di cui apprezza la colonna sonora di Ennio Morricone, e film epici come «Lawrence d’Arabia». «Guardo i film di evasione, mi piace essere trasportato lontano», ha detto. Per adesso però vuole restare a Downing Street.
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