Gentile Rossini,
la prego di voler dedicare un piccolo spazio alla spiegazione di un punto del DDL scuola non conosciuto al grande pubblico e che il governo si guarda bene di rendere noto.
Lunedì 18, fra gli altri, è stato approvato alla Camera l'articolo 8 del DDL che prevede l'utilizzo dei docenti neoimmessi in ruolo su classi affini.
Cosa significa esattamente? Vuol dire che quei docenti fra i 100.701 assunti dalle GAE che non trovano collocazione nella classe di concorso per cui sono regolarmente abilitati, potranno essere "utilizzati" su classi di concorso affini, per le quali posseggono il titolo di studio, senza essere abilitati né formati.
Un esempio concreto che può aiutare a capire: un docente iscritto in GAE con laurea vecchio ordinamento, abilitato per la lingua inglese che ha frequentato nel suo percorso universitario un insegnamento biennale di tedesco, per cui non sia disponibile una cattedra di inglese, verrà "riciclato" su una cattedra di tedesco, potrebbe quindi con i suoi due anni di studio della lingua tedesca insegnare a studenti di una quinta liceo linguistico con una preparazione superiore alla sua. Questo vale per tutte le classi di concorso.
In questo modo il governo ottiene un doppio risultato: consenso per l'assunzione di tanti precari delle GaE, mancata assunzione di altrettanti precari abilitati ma non in GaE che hanno coperto le cattedre vacanti fino all'entrata in vigore del DDL.
Le famiglie ne sono consapevoli? Il governo si guarda bene dal dirlo, si limita a sbandierare l'assunzione di 100.000 precari, senza raccontare il ricatto a cui li sottopone (o accetti un incarico per cui non sei formato o ti dimentichi per sempre il ruolo) e senza dire che i docenti formati e abilitati per quelle cattedre, che da anni le occupano da precari, non sono stati inclusi nel piano di assunzione.
Questo è lo stesso schizofrenico governo che introduce la valutazione degli insegnanti: da una parte valutano le competenze dei docenti, dall'altra assumono docenti non abilitati né formati per quello che andranno a insegnare.
Sarà scuola di qualità?
Prof. Claudia Cosentino
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