Soddisfazione dopo l'incontro con una delegazione di malati Balduzzi: «Fidatevi delle istituzioni, non vi lasceranno soli»
«PRONTI A LASCIARSI MORIRE» - Diversi dei malati, e i loro accompagnatori, erano in sciopero della fame parziale dalla scorsa settimana, e da oggi avevano programmato lo sciopero totale. Come da programma, alcuni non avevano portato le batterie di riserva per il respiratore artificiale per il presidio sotto al ministero. «Sono in arrivo malati da tutta Italia - aveva spiegato Raffaele Pennacchio, del Consiglio direttivo del Comitato 16 Novembre, che organizza la protesta - alcuni di loro hanno un respiratore la cui batteria durerà 5-6 ore e chiederanno che non vengano attaccate quelle di riserva. Sono pronti a lasciarsi morire». Adesso lo sciopero della fame viene interrotto, sulla base della fiducia concessa nuovamente alle istituzioni; «Il governo si è impegnato a portare il fondo a 400 milioni di euro - ha spiegato il vicesegretario del Comitato, Mariangela Lamanna, uscendo dal Ministero - questo per noi è un respiro di sollievo, e invitiamo tutti i disabili a riprendere l'alimentazione».
LE CATEGORIE E LO STUDIO - «Si distingueranno tre diverse categorie - ha spiegato Lamanna - chi ha bisogno solo di carrozzina, chi di carrozzina e alimentazione, e chi ha bisogno anche di respiratore. Noi monitoreremo costantemente tutte le iniziative. Questa indagine sarebbe già dovuta essere pronta, e non essere annunciata come iniziativa urgente». Le valutazioni rientrano, infatti, nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, che specificano le prestazioni sanitarie cui hanno diritto i cittadini, sia a livello di ospedale sia a livello di assistenza domiciliare (care giver). I Lea sono ancora allo studio nonostante il recente via libera al decreto legge sulla sanità.
LE PROMESSE - I disabili avevano già effettuato uno sciopero della fame in ottobre, sospeso all'annuncio che i ministri Elsa Fornero e Renato Balduzzi si sarebbero recati a casa del segretario del Comitato - malato di Sla - per un incontro. Avevano ottenuto promesse e rassicurazioni sul ripristino di un fondo (il «fondo Letta») di almeno 350 milioni destinati alla non autosufficienza. Ma nonostante le rassicurazioni del ministro Vincenzo Grilli («I fondi ci sono»), la cifra era scesa a circa 200. Il «fondo Letta» in origine prevedeva 658 milioni destinati soltanto alle non autosufficienze. Le trattative erano iniziate da giugno, e il «fondo Letta» era stato previsto in luglio. Poi, il silenzio fino a ottobre, e con la spending review il riassorbimento del fondo «nella disponibilità della presidenza del Consiglio».
IL RISPARMIO E LA DELEGAZIONE - «Se si finanzia l'assistenza in casalo Stato risparmia rispetto a quella nelle strutture», ha spiegato Pennacchio. Al ministero una delegazione dei malati, composta da Usala con la moglie Giuseppina, da Lamanna e da un altro malato, Luca Pulino, è stata ricevuta dai rappresentanti del ministero dell'Economia e di quello della Salute intorno a mezzogiorno. All'incontro con il sottosegretario Gianfranco Polillo ha partecipato anche il senatore del Partito democratico, e medico, Ignazio Marino. Dopo un'ora e mezza di vertice, sembra che la risposta tanto attesa sia arrivata.
BALDUZZI: «NON DRAMMATIZZATE» - Il ministro Balduzzi, a margine di un convegno sull'amianto, in mattinata aveva garantito che «l'emendamento che i relatori hanno presentato alla legge di stabilità assegna 200 milioni per le gravi non autosufficienze, con un riferimento specifico alla Sla, e ci sono poi 300 milioni per il fondo sociale». Quindi secondo il ministro i malati non devono «drammatizzare la situazione e fidarsi delle istituzioni, governo e parlamento, che non li lasceranno soli».
MINA WELBY: «BALDUZZI CI HA RASSICURATI» -L'estremismo della protesta non era andato giù nemmeno a Mina Welby, moglie di Piergiorgio, uno dei più famosi militanti in favore dell'eutanasia scomparso nel 2006. «Sono qui per convincere i malati a desistere da manifestazioni che mettono in pericolo la loro vita - ha affermato a margine della protesta Welby - Il dialogo tra il ministro Balduzzi e Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente onoraria dell'associazione, ha avuto il risultato che il ministro Balduzzi ha assicurato che i Lea verranno ripristinati il 31 dicembre prossimo. Saranno la garanzia di una assistenza continua, sotto il controllo della conferenza Stato-Regioni. Per questo chiedo al comitato 16 novembre e alle associazioni di malati un forte atto di fiducia»
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