domenica 11 novembre 2012

ITALIA. VERSO LE ELEZIONI. SISTEMA ELETTORALE E LEGGE ELETTORALE IN DISCUSSIONE. TEODORI M., “Quando il premio di maggioranza per il pci era una legge truffa”, IL CORRIERE DELLA SERA, 10 novembre 2012


“Alle elezioni politiche del 1953 comunisti e alleati fecero fuoco e fiamme contro la «legge truffa» arrivando a sradicare le tavolette dei banchi del Senato per lanciarle contro il presidente Meuccio Ruini. Il sistema elettorale incriminato prevedeva che la coalizione di partiti che avesse raggiunto il 50% dei voti +1 avrebbe ottenuto il 55% dei seggi alla Camera: la Dc di De Gasperi voleva stabilizzare il centrismo contro i comunisti e le destre monarchico- fasciste, e i laici Psdi, Pri e Pli, ritenevano di condizionare i cattolici dalle tentazioni integraliste. Alla fine i centristi presero quasi il 50% dei votima non forzarono i risultati per cui il premio di maggioranza non fu attribuito”.



“Oggi sulla riforma elettorale si consuma un balletto indecente. Ogni partito cerca di confezionare un sistema a proprio uso e consumo senza alcun rispetto per la neutralità elettorale, cardine dello Stato di diritto. I Democratici, eredi del Pci ostile alla «legge truffa», vorrebbero un sistema super-truffa per cui il partito che prende più voti, magari solo il 35%, si aggiudica il 55% dei seggi. La destra pretende un premio in seggi anche per chi arriva secondo, magari con il 20% dei voti. I centristi puntano sulla proporzionale per restare arbitri delle maggioranze parlamentari”.
“Tutti auspicano in cuor loro che alla fin fine non si faccia alcuna riforma, sicché i boss dei partiti possano continuare a portare i loro protetti nei palazzi del potere, senza il fastidio degli elettori. L’etica politica è ormai un ricordo che giace in fondo alla pubblica pattumiera: il modesto premio di maggioranza di ieri, considerato un’esecrabile «truffa», impallidisce di fronte ai bizantinismi d’oggi, concepiti ad esclusivo uso partitico e spacciati per governabilità”.
“Si aggiunga che il club dei vecchi partiti mantiene in vita un altro imbroglio sotterraneo contro il rinnovamento: i gruppi che sono in Parlamento non devono raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni,mentre le nuove forze ne devono raccogliere a centinaia di migliaia seguendo complesse procedure che risultano praticamente impossibili. E poi ci si meraviglia del successo di Beppe Grillo”.

Nessun commento:

Posta un commento