Considerati i tempi che corrono, tempi ideologicamente all'insegna del cosiddetto 'pensiero unico'; considerata la semplificazione in corso d'opera dei sistemi politici divenuti tutti bipolari; considerata la vittoria radicale della mercificazione e dell'ideologia del mercato, ecco che il futuro della politica potrebbe essere segnato dal criterio della domanda e dell'offerta proprio nei termini tipici del mercato. Per cui cosa faranno gli elettori-consumatori del futuro? Potranno decidere di eleggere, di fronte ad un'offerta sostanzialmente simile, semplificata ed indifferenziata, chi costerà di meno. Proprio nel senso di chi chiederà stipendi più bassi di altri, come sta accadendo nella discussione piuttosto confusa che vede protagonista il M5S di Grillo. Non avendo più a che fare con offerte di tipo ideologico o ideale, prevarrà esclusivamente il criterio della convenienza, come si fa quando si va a fare la spesa. I prodotti non sono tutti uguali? E allora converrà scegliere fra quelli che costano di meno. Senza escludere che, a quel punto, potrebbero farsi avanti candidati di Paesi emergenti...
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